ATP Dubai: bene Murray, Seppi poco "lucky". Flop Wawrinka!

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ATP Dubai: bene Murray, Seppi poco “lucky”. Flop Wawrinka!

Pessima giornata del campione in carica che cede a Dzumhur in due set, non segue il cattivo esempio il numero 1 ATP. L’azzurro, ripescato, si arrende a Verdasco

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GRANDE DZUMHUR – Dopo la semifinale giocata e persa agli Australian Open contro il connazionale Roger Federer, Stan Wawrinka (seconda testa di serie a Dubai e numero 3 del mondo), torna in azione e affronta al primo turno il bosniaco Damir Dzumhur. Lo svizzero, sui rapidissimi campi che lo videro trionfare dodici mesi fa, parte benissimo investendo l’avversario con la propria potenza, e sale rapidamente 4-1. Il ventiquattrenne di Sarajevo entra pian piano in partita mostrando la propria abilità negli anticipi, specie col rovescio, e coraggio nel variare il gioco con smorzate e discese a rete. Da parte sua lo svizzero sembra improvvisamente distratto, manca un paio di semplici chiusure al volo, si produce in una serie di errori banali e in risposta risulta completamente inefficace. Il set approda al tie break che sembra la logica prosecuzione del set, con Dzumhur ormai totalmente conscio delle proprie possibilità e Wawrinka che non trova la reazione, producendosi anche in un sanguinoso errore con la volée di rovescio che regala il mini break della svolta all’avversario: Damir chiude in scioltezza per 7-4. Ci si aspetterebbe un cambio di passo da parte del campione elvetico, il quale continua invece a sbagliare troppo con tutti i fondamentali e non riesce ad arginare in alcun modo l’esuberanza del numero 77 ATP, perfetto nel mantenere un ritmo forsennato e capace di impreziosire la propria prestazione con colpi spettacolari: splendido un lob difensivo di dritto sul 4-1 che gli apre la porta per il secondo break del set. Nel momento della verità l’emozione si impadronisce di Dzumhur che con tre doppi falli permette a Wawrinka di recuperare uno dei due break di svantaggio e di rifarsi sotto sul 5-3. Alla seconda occasione però il bosniaco non sbaglia, tiene il servizio a 30 chiudendo così il match e portando a casa la vittoria più prestigiosa della carriera. Esce di scena il campione in carica dal torneo, falloso e a tratti svogliato, apparso lontano da una condizione accettabile. 

MURRAY… BEN COMINCIA – Dopo Stan Wawrinka, un altro dei favoriti fa oggi il suo esordio a Dubai. Andy Murray, prima testa di serie e numero uno al mondo, affronta Malek Jaziri. I dubbi sulla condizione dello scozzese, fermo dagli Australian Open anche a causa dell’herpes zoster, trovano conferma nei primi game del match, in cui concede al giocatore tunisino un break (tempestivamente recuperato). Se col passare dei minuti Murray trova maggior feeling con i propri colpi e con il campo, da parte sua Jaziri tiene il passo almeno fino al decimo gioco, quando concede una palla break – che è anche set point – all’avversario: Murray non si fa pregare e dopo una risposta profonda di rovescio chiude il punto e il parziale con un bel contropiede di dritto in lungolinea. Il secondo set si apre sulla falsa riga del primo, con  game equilibrati che seguono l’alternarsi dei servizi. Nel quarto gioco Jaziri si trova sotto 0-40 quando chiama il fisioterapista: il gioco si ferma solo per pochi minuti e alla ripresa Murray conquista il break. Il malessere del numero 51 ATP a tratti sembra palese, ma lui rimane comunque in campo. La partita però non ha più nulla da dire e Murray, dopo le difficoltà iniziali, può chiudere agilmente col 6-1. Al prossimo turno lo scozzese incontrerà Guillermo Garcia Lopez.

TROPPO VERDASCO PER SEPPI – L’inatteso ritiro del tedesco Florian Mayer apre le porte del main draw di Dubai ad Andreas Seppi, che in qualità di lucky loser affronta al primo turno Fernando Verdasco. Lo spagnolo, oggi numero 35 ATP, è avversario da sempre ostico per Andreas, come dimostra il computo degli scontri diretti che lo vede indietro per 1-7. Il trend negativo si conferma anche in questa occasione. Il primo set vola via in poco più di trenta minuti, con Seppi incapace di farsi minaccioso sul servizio dell’avversario (nemmeno un palla break conquistata), mentre da parte sua Verdasco è bravo a sfruttare le debolezze dell’azzurro, manovra bene col rovescio per poi chiudere lo scambio col dritto mancino, spesso giocato secondo la direzione anomala. Il 6-2 col quale si chiude il parziale è eloquente. Il secondo set è invece molto più equilibrato, con scambi lunghi e duri, ma è sempre Verdasco a fare la partita: per due volte l’iberico conquista un break di vantaggio, ma in entrambe le circostanze il numero 73 del ranking riesce a recuperare e a tornare in partita, anche sfruttando qualche ingenuità dell’avversario. Seppi non riesce comunque mai a cambiare davvero marcia e ad approfittare fino in fondo delle chance che Verdasco sembra concedere. È anzi lui sul 5-5 a cedere la battuta per la terza volta nel parziale; stavolta Fernando non si distrae, chiude il match e si qualifica al secondo turno, dove in un derby iberico affronterà Roberto Bautista Agut.

BUON BERDYCH Il programma si chiude con il derby ceco, nel quale si affrontano la quinta testa di serie Tomas Berdych e il suo connazionale Lukas Rosol, passato dalle qualificazioni. Il gioco scorre via abbastanza rapido, soprattutto nei turni di servizio di Berdych (che a fine set avrà perso solamente tre punti con la battuta a disposizione!), che si dimostrano inattaccabili per l’avversario. Un solo break a favore del numero 14 al mondo, ottenuto nel quarto gioco e sfruttando l’unica palla break procuratasi, si rivelerà sufficiente per la conquista del parziale: 6-3 Berdych in soli 28 minuti. Il secondo set dura poco più di tre giochi, giusto il tempo per la testa di serie numero 5 di ottenere il break grazie ad un paio di ottime risposte e ad un banale errore di dritto da parte dell’avversario. Rosol infatti accusa un problema muscolare alla coscia che purtroppo lo costringe ad alzare bandiera bianca nel corso del quarto game. Un Berdych apparso piuttosto centrato raggiunge così al secondo turno Haase.

GLI ALTRI INCONTRI – Comodo ingresso nel torneo per il fresco finalista dell’Atp 250 di Marsiglia, Lucas Pouille, che affronta il suo coetaneo ceco Adam Pavlasek (entrambi classe ’94). La differenza nel livello di gioco è palese lungo tutto l’arco del match, dove le (poche) fiammate del numero 93 ATP si scontrano con il talento e la continuità di Pouille, uscendone rapidamente sconfitte: doppio 6-2 per il tennista transalpino che al prossimo turno affronterà da favorito il qualificato rumeno Marius Copil, bravo ad avere la meglio (per la seconda volta in questo mese) su Jan Lennard Struff in due rapidi set. Bella prova del britannico Daniel Evans che si sbarazza più facilmente del previsto dell’istrionico Dustin Brown. Il tennista tedesco non ha saputo sfruttare la rapidità dei campi da gioco di Dubai e ha subito la maggior solidità e potenza dell’avversario. Incapace di insidiare la battuta di Evans, Brown non è riuscito nemmeno ad essere competitivo sui propri turni di servizio, lasciando via libera al numero 43 del ranking, che se la vedrà quindi con la quarta testa di serie del torneo, Gael Monfils. Roger Federer ha conosciuto il nome del suo sfidante al secondo turno, si tratta del qualificato Evgeny Donskoy che in un derby russo ha battuto il veterano Mikhail Youzhny (ormai scivolato oltre l’ottantesima posizione del ranking) per la terza volta in carriera – anche il loro ultimo precedente, così come quello di Copil e Struff, risale alle recenti qualificazioni di Rotterdam. Il match ha vissuto sui binari dell’equilibrio, ma il cinismo mostrato da Donskoy nello sfruttare le palle break avute a disposizione (un eccezionale 100% di realizzazione) ha fatto la differenza in suo favore. Robin Haase conferma la tradizione che lo vuole vittorioso nei confronti di Denis Istomin (2-0 gli head to head in suo favore), liquidando l’uzbeko in due set. Match che vive il suo momento più emozionante nell’ultimo game, quando sul servizio del numero 66 ATP, Istomin produce il massimo sforzo e un paio di prodezze (soprattutto un favoloso dritto vincente lungolinea in corsa), procurandosi le uniche palle break dell’intero match. L’olandese, molto concentrato, annulla però ogni chance dell’avversario e chiude la partita.

Risultati:

D. Dzumhur b. [2] S. Wawrinka 7-6(4) 6-3
[Q] E. Donskoy b. M. Youzhny 6-4 6-4
F. Verdasco b. [LL] A. Seppi 6-2 7-5
[Q] M. Copil b. J.L. Struff 6-4 6-2
D. Evans b. D. Brown 6-2 6-3
[7] L. Pouille b. A. Pavlasek 6-2 6-2
D. Medvedev b. [WC] O. Alawadhi 6-2 7-5
R. Haase b. [Q] D. Istomin 6-2 6-4
[1] A. Murray b. M. Jaziri 6-4 6-1
[5] T. Berdych b. [Q] L. Rosol 6-3 2-1 rit.

Marco Costantino

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