La settimana degli italiani: qualche derby e poco altro - Pagina 2 di 2

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La settimana degli italiani: qualche derby e poco altro

Il nostro tennis evita un’altra settimana drammatica solo grazie al sorteggio benevolo di San Paolo, ma c’è poco da entusiasmarsi….

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Il nostro numero 1, Paolo Lorenzi, ha compiuto una scelta coraggiosa non partecipando per la sesta volta in carriera all’ATP 250 di San Paolo (dove pure nel 2014 aveva raggiunto la sua prima finale, persa contro Delbonis) ed iscrivendosi invece, unico tra gli azzurri, all’ATP 500 di Acapulco (1.500.000 di dollari di montepremi), al quale mancava dal 2013, l’ultimo anno che il torneo messicano si è giocato su terra, prima di diventare dal 2014, con la trasformazione della superficie dei suoi campi dal rosso del mattone tritato al blu del cemento gommoso, un importante torneo di rifinitura in vista di Indian Wells e Miami. Una decisione che testimonia la lodevole volontà di Lorenzi di continuare a migliorare il suo gioco, abituandosi il più possibile a giocare ad alti livelli sulla superficie, il cemento all’aperto, dove si giocano la maggioranza dei tornei e si assegnano gran parte dei punti che il circuito ATP distribuisce.

Vedendo il risultato raggiunto, il nostro numero 1 non può certamente pentirsi della scelta compiuta e può andare avanti con fiducia sulla strada intrapresa: col secondo turno ottenuto nella splendida cornice del torneo messicano, uno dei maggiormente amati dai tennisti, ha ottenuto 45 punti, gli stessi che avrebbe guadagnato raggiungendo dei mai facili quarti a San Paolo, con la soddisfazione mai effimera di aver incamerato anche qualcosa in più come prize money (20.930 $ contro gli eventuali 13.200 che sarebbero arrivati dopo aver vinto due partite in Brasile). Paolo al primo turno ha affrontato il 33enne cinese di Taipei Yen-Hsun Lu, come lui un veterano del circuito: considerando anche i precedenti nel circuito minore, si erano già affrontati tre volte, tutte sul cemento, e Lorenzi conduceva per 2 a 1 (la prima volta avevano giocato contro addirittura nel 2004, in Tasmania). L’ultimo confronto vi era stato al primo turno dei giochi olimpici di Rio con il nostro giocatore vincitore dopo una lunga battaglia di tre set, situazione ripetutasi analogamente qualche giorno fa in Messico. Come accaduto a Rio 2016, infatti, Paolo è partito peggio dell’avversario ed ha perso il primo set. Ad Acapulco il numero 1 azzurro si è ritrovato anche sotto di un break ad inizio del secondo, prima di riuscire ad invertire immediatamente l’inerzia negativa presa dalla partita e conquistare il secondo parziale  grazie ad un break nell’ottavo gioco, ottenuto alla quinta palla break. Nel terzo set il toscano è stato bravo a partire fortissimo, portandosi sul 3-0 “pesante”, col quale ha saputo rintuzzare senza troppi patemi il ritorno dell’avversario, ottenendo la vittoria dopo 2 ore e 10 minuti col punteggio di 4-6 6-3 6-4. Purtroppo per Paolo, il secondo turno lo ha visto impegnarsi contro un avversario di primissimo livello, Rafael Nadal, n°6 ATP, tornato alle gare dopo la splendida cavalcata di Melbourne che lo scorso gennaio lo aveva portato alla finale agli Australian Open: i tre precedenti, avevano visto Paolo vincere un solo set, a Roma nel 2011 e nell’unico confronto sul cemento, lo scorso ottobre a Pechino, il nostro giocatore aveva rimediato un pesante duplice 6-1. Non è andata meglio ad Acapulco dove Lorenzi, contro un Rafa ingiocabile al servizio (74% di prime in campo,77% di punti vinti con la prima, 89 con la seconda) e molto aggressivo, senza essere falloso, con entrambi i fondamentali, non è mai riuscito ad essere in partita: il successo per il nove volte campione del Roland Garros è arrivato dopo 66 minuti con un doppio 6-1.

A Dubai, per il ricchissimo (2.617.160 $ di montepremi) ATP 500 che dal 1993 si svolge negli Emirati Arabi, due tennisti italiani, Andreas Seppi e Thomas Fabbiano, non avendo la classifica per entrare nel main draw, sono passati attraverso le quali. Quest’ultimo è stato subito eliminato al primo turno del tabellone cadetto dal magiaro Marton Fucsovics,143 ATP ex campione di Wimbledon juniores, contro il quale era 1 pari nei precedenti e che lo ha battuto col punteggio di 7-6(5) 6-4 in 1 ora e 54 minuti. L’altoatesino, invece, ha sconfitto il 26enne ceco Jan Satral,162 ATP, con un duplice 7-5 in 1 ora e 37 minuti, prima di essere eliminato da un altro tennista dell’Est Europa, il 26 enne rumeno Marius Copil, 124 ATP, che, con un pioggia di ace (17), lo ha eliminato col punteggio di 7-5 7-6(2) in 1 ora e 33 minuti. Tuttavia, il ritiro a tabellone già compilato di Florian Mayer, ha consentito a Seppi di essere ripescato come lucky loser nel main draw, dove ha incontrato il 33enne coetaneo Fernando Verdasco, 35 ATP, contro il quale il nostro giocatore aveva perso 7 volte su 8 (l’unico successo per Andreas è arrivato nel 2012 al Roland Garros) nel circuito maggiore, conquistando tra l’altro un solo set nel corso delle sue sconfitte contro il mancino spagnolo. Era dunque difficile prevedere una vittoria del tennista nato a Caldaro (Bolzano), che difatti ha ceduto facilmente il primo set in 8 game al suo avversario. Nel secondo parziale, vi è stata invece più partita, con i due tennisti che due volte ciascuna hanno perso la battuta, sin quando, sul 5 pari, Andreas non lo ha fatto per la terza volta, consegnando in pratica la partita all’iberico, vincitore con il punteggio di 6-2 7-5 in 1 ora e 22 minuti.

Nel circuito femminile, si giocavano due piccoli International da 250.000 dollari di montepremi, a Kuala Lumpur (Malesia) ed Acapulco, ma una sola tennista italiana, la veterana Francesca Schiavone, ha deciso di iscriversi ad uno dei due appuntamenti, andando in Messico per la seconda volta in carriera (nella prima, nel 2013, aveva raggiunto i quarti di finale). La Leonessa, scesa al 156° posto del ranking WTA, è stata sorteggiata contro la campionessa olimpica di Rio 2016, la 23enne portoricana Monica Puig, n°42 WTA e quarta tds del tabellone, la quale aveva vinto l’unico precedente risalente a 4 anni fa, sulla terra rossa portoghese di Oeiras. La nostra giocatrice è stata brava a fare partita pari, ma è venuta a mancare nei momenti decisivi: nel primo set, quando la portoricana è andata a servire sul 5-4 in suo favore, non ha sfruttato tre palle break; mentre nel secondo, dopo essere stata brava a strappare il servizio all’avversaria quando nel decimo game è andata a servire per il match, al tie-break ha però commesso troppi errori, finendo per regalare l’incontro alla Puig, vincitrice con il punteggio di 6-4 7-6 in 1 ora e 45 minuti di partita.

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