Ivan Lendl è stato campione straordinario, capace di imporsi come giocatore più vincente del decennio con più campioni dell’Era Open. Per questo pur avendo vinto ben 8 titoli del Grande Slam (tre a Parigi e New York, due a Melbourne) si ricordano quasi di più le sue 11 sconfitte all’ultimo atto dei majors. Ma analizzando l’incredibile schiera di campioni che lo hanno sconfitto in quelle 11 finali, si riesce a valutare tutto meglio: tre volte Boris Becker e Mats Wilander, due volte Jimmy Connors, una volta John McEnroe, Bjorn Borg e Pat Cash, quest’ultimo l’unico non pluri-vincitore di majors e n.1 del mondo in carriera di questo elenco che restituisce una pazzesca somma totale di 40 titoli del Grande Slam in singolare.
Lendl, che compie oggi 57 anni, è stato n.1 del mondo per 270 settimane nel periodo tra il febbraio 1983 e l’agosto 1990, terzo in questa speciale classifica dietro a Roger Federer e Pete Sampras. Nel suo strepitoso palmares brillano, inoltre, 5 vittorie al Masters e 94 titoli ATP (il totale è 147 ma sono 94 quelli registrati dall’ATP). Ivan è membro dell’International Hall of Fame dal 2001.
Unico suo grande cruccio è stato quello di non aver mai sollevato lo splendido trofeo di Wimbledon; ci è andato vicinissimo, avendo disputato due finali, nel 1986 e nel 1987, perse rispettivamente contro Boris Becker e Pat Cash. Tuttavia, 26 anni dopo, arriva per lui anche il trionfo ai Championships ma, questa volta, come allenatore. Certo, non è la stessa cosa, ma Ivan ha il grande merito e il prestigio di aver guidato Andy Murray, primo britannico dopo Fred Perry, alla vittoria dello slam londinese nel 2013 e ancora nel 2016, quando è tornato al suo fianco dopo una pausa di più di due anni.
Per ricordare Lendl in occasione del suo compleanno abbiamo scelto gli Highlights della sua prima vittoria in uno Slam, uno dei match più memorabili della storia del tennis, la finale del Roland Garros 1984 contro John McEnroe in cui recuperò due set di svantaggio.
