Fognini al 3° turno: battuto Sousa. Crolla la Vinci (Gazzetta). Rivoluzione Davis. A Torino (Pasini)

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Fognini al 3° turno: battuto Sousa. Crolla la Vinci (Gazzetta). Rivoluzione Davis. A Torino (Pasini)

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Fognini al 3° turno: battuto Sousa. Crolla la Vinci (La Gazzetta dello Sport)

Con qualche fatica Fabio Fognini riesce a portare in porto la vittoria nel 2 turno del Miami Open (montepremi di 7.913.000 dollari, cemento). L’azzurro, numero 40 del ranking, ha piegato la resistenza del portoghese Joao Sousa, numero 35, in 3 set dopo 2 ore e 23′ di gioco. Avanti 5-1, il 1 set è stato vinto al tiebreak (10-8). Secondo set a senso unico con il 6-2 di Sousa, il terzo ha visto Fognini — che al prossimo turno affronterà il francese Jeremy Chardy, numero 70 del ranking — strappare subito il servizio fino al 6-3 finale. Non pervenuta invece Roberta Vinci. Dopo Sara Errani anche la tarantina dice addio al Miami Open (montepremi di 6.993.000 dollari, cemento). Al 2 turno (al 1 aveva un «bye») l’azzurra, numero 30 del ranking Wta e 25° testa di serie del torneo, è stata battuta nettamente 6-3 6-2 dalla qualificata statunitense Taylor Townsend, 20 anni, numero 111. ITALIANI Oggi in campo gli altri italiani nel 2° turno del torneo con Andreas Seppi che se la vedrà con Giles Muller — lussemburghese testa di serie numero 24 — mentre Paolo Lorenzi (numero 32 del torneo), sempre per il 2° turno, incontrerà il francese Adrian Mannarino. Sempre oggi esordio nel torneo per lo svizzero Roger Federer contro il qualificato Francis Tiafoe. TSONGA PAPA A Miami non c’è l’altro francese Jo Tsonga, che ha rinunciato al Masters 1000 per un buon motivo: è diventato papà di un bambino nato dalla compagna Noura: «Con gli occhi pieni di stelle – ha dato l’annuncio via Twitter Tsonga — vi annuncio la nascita di nostro figlio»

 

Rivoluzione Davis. A Torino (Giorgio Pasini, Tuttosport)

La rivoluzione nel tennis è alle porte. Passerà per Milano, con una prima sperimentazione sui giovani, ma soprattutto potrebbe avere la sua consacrazione a Torino con i big e il rilancio della Coppa Davis, manifestazione storica ma che mostra i segni dell’età (117 anni). Come lo stesso gioco della racchetta, che insieme ai personaggi (è ancora, e per fortuna, al mito di Roger Federer e al fisico scricchiolante di Rafa Nadal) è alla ricerca un format più spettacolare e soprattutto televisivo. La trasformazione di quasi tutti i tornei in veloce e dei campi all’aperto in indoor (all’occorrenza, ovvero in caso di pioggia) anche per arene storiche come il centrale di Wimbledon e mega come Melbourne e Flushing Meadows non basta. Bisogna accorciare e rendere più certi i tempi. Così ecco la rivoluzione delle regole. Se ne parla da tempo e in circuiti master paralleli a Primo test a Milano. Le novità regolamentari provate a fine anno nella Next Generation, il Masters per Under 21 quelli federali sono già utilizzate in parte. Parliamo del No-Ad, ovvero dell’addio ai vantaggi. In pratica sul 4040 si giocherà un solo punto che darà il game a chi se lo aggiudicherà. Alcuni lo chiamano Killer Point. E affinché chi è alla risposta non sia penalizzato, è lui a scegliere il lato dove chi batte deve effettuare il servizio. Non solo. E qui viene la modifica più chiacchierata e da tempo proposta: verrà abolito il secondo servizio. Una sola palla a disposizione per iniziare il gioco. In questo modo non si vedranno più bombardieri da ben oltre 200 orari, che forzano sapendo di avere sempre una seconda chance. Infine addio anche alle maratone infinite: le partite si giocheranno sempre al meglio dei tre set, abolendo quindi quarto e quinto, giocati ancora negli Slam e nella Coppa Davis. L’ATP, associazione dei giocatori pro che gestisce la maggior parte dei tornei, è pronta ad annunciare queste modifiche, ma soprattutto a testarle. Lo farà da 7 all’11 novembre al Pala Lido di Milano, dove si disputerà con questo format la prima edizione (l’organizzatore e presidente del comitato lombardo della nostra federtennis Sergio Palmieri ha firmato un contratto di cinque anni) di Next Generation, ovvero le ATP Finals riservate ai giocatori Under 21. Dove per altro rientra gente come l’australiano Nick Kyrgios (n.6 del mondo), il tedesco Alexander Zverev (20) e il croato Boma Coric (62). Attirati anche da un montepremi da un milione e mezzo di euro. Ma l’ultima notizia è che l’ITF, la federazione internazionale, vuole riprendere in mano il tennis internazionale, anticipando di fatto l’ATP e rilanciando le sue creature più importanti: Coppa Davis e Fed Cup. Per farlo sta cercando di studiare sistemi per attirare (obbligare?) i migliori giocatori negli storici tornei per nazionali, ma allo stesso tempo renderli eventi meno campanilistici. Questo passerà proprio dall’introduzione di queste nuove regole già a partire dall’edizione del prossimo anno, ma anche e soprattutto dall’accorpamento delle finali di uomini e donne in una unica location, per altro fissa per almeno tre anni, introducendo per di più una formula delle Final Four (quattro nazionali in Coppa Davis e altrettante in Fed Cup), con semifinali e finali, e si parla anche di round robin stile Masters. Primo appuntamento a novembre 2018. Il tutto, e qui viene l’ultima e per certi versi (sicuramente quello campanilistico) più importante notizia, con ottime possibilità che tutto accada proprio in Italia. A Torino. La Città, appoggiata dal Coni e dalla Fit, ha infatti deciso di candidarsi e mercoledì c’è stato un sopralluogo per studiare la location. Per l’Itf era presente la direttore esecutivo Justine Albert, che accompagnata da Diego Neppi Molinaris, direttore marketing di Coni-Servizi, ha apprezzato l’impiantistica (si giocherebbe al Pala Alpitour, con allenamenti e hospitality nell’adiacente Circolo della Stampa-Sporting) e ricevuto rassicurazioni anche da parte dell’impegno della giunta Cinque Stelle, visto che il no di Virginia Raggi a Roma 2024 pesa ancora come un macigno nel mondo politico-sportivo internazionale. Ma Chiara Appendino avrebbe altre idee e approcci. Insomma, una rivoluzione tira l’altra. In tutti i campi. E l’Italia, che con la racchetta sta arrancando in Coppa Davis ma soprattutto in Fed Cup per il ricambio generazionale (e non solo), potrebbe rilanciarsi. In mano c’è solo una palla, non bisogna sbagliare servizio. Decisione il 4 agosto. Torino non può perdere l’occasione

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