WTA Stoccarda: Kiki ha un segreto, è l'iPad! Sharapova: "Ero tesa"

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WTA Stoccarda: Kiki ha un segreto, è l’iPad! Sharapova: “Ero tesa”

Sharapova: “Non sono arrabbiata, ma ho sbagliato troppo. Sentivo tutti gli occhi addosso”. Mladenovic: “L’esultanza alla Wawrinka? Non so come mi sia venuta”

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Sul campo ha vinto Kristina Mladenovic, sovvertendo il pronostico della vigilia. Che si fosse esagerato o meno con gli incensi per Sharapova questa vittoria certifica l’ottimo stato di forma della francese, che guadagnerà altri due posti in classifica e si assesterà al suo nuovo best ranking (n. 17). La partita l’ha vinta la francese, brava a entrare nelle – fisiologiche – crepe della sua avversaria e a rovesciare l’inerzia dell’incontro. Il punto di svolta è arrivato al termine del secondo set, quando Kiki ha operato il break decisivo per vincere il parziale con il punteggio di 7-5 e riportare l’incontro in parità. Ecco come Mladenovic ha spiegato le sue iniziali difficoltà e il modo in cui le hai poi superate.

Queste condizioni di gioco indoor, abbastanza veloci, favoriscono il gioco di Maria. Lei ha iniziato servendo davvero bene, con seconde a 170 km/h, e io non riuscivo a trovare le misure in risposta. Ho provato ad essere consistente allo stesso modo in battuta ma la partita ha vissuto molti up&down, risposte lunghe, errori anche grossi ma il motivo era la sua grande intensità, era concentrata in ogni singolo colpo. Non sono riuscita a leggere il suo servizio né quindi a impostare lo scambio, ma sono sopravvissuta grazie alla mia voglia di lottare“. Poi in effetti c’è stato il classico ‘clic’, la francese – che ha ammesso di aver ricevuto un aiuto anche dal pubblico – è riuscita ad allungare gli scambi e proporre qualche variazione i più. “Ho capito che dovevo utilizzare più smorzate, cambiare ritmo e spin, e da allora i suoi errori sono aumentati. Questi e altri piccoli dettagli mi hanno portato al successo“.

Dall’altra parte Maria Sharapova non si è sbottonata molto, confermando però che tutte quelle palle break fallite (ben tredici) hanno pesato sull’economia dell’incontro. Le hanno chiesto se fosse arrabbiata per l’esito della sfida e ha risposto così: “Non userei la parola arrabbiata, piuttosto ho perso una grande opportunità quando ero avanti di un set e di un break. Lei da quel momento ha fatto 12 punti su 14, è entrata nel match e ha preso confidenza. Rimane una giocatrice molto in ferma in questa stagione che può sempre diventare pericolosa“. Se per Kiki la chiave del successo è stata variare maggiormente il gioco, per Maria il motivo della sconfitta è nella disabitudine a giocare i punti importanti. “Ho fallito molti break point. Sulle seconde di servizio sentivo tutti gli occhi addosso, non è facile quando stai fuori per molto tempo. Sono situazioni a cui ovviamente non sono più abituata“.

Nonostante la sconfitta Maria assicura di non aver avvertito troppo la stanchezza. “Mi sento bene fisicamente, ero sotto 5-2 nel terzo set e ho avuto la chance per pareggiare sul 5-5. Poi lì lei ha giocato meglio e ha meritato la vittoria. Sono contenta di come ho giocato, non sapevo come sarebbe andata dopo il lungo stop”. Pizzicata sulla possibilità che i prossimi tornei possano servirle per prepararsi in vista di Parigi risponde: “Adesso tratto tutti i tornei allo stesso modo. Tutti parlano dell’importanza dei tornei dello Slam, a Parigi ho sempre fatto bene, ma gli altri tornei non sono meno importanti. Anche perché delle buone prestazioni tra Madrid e Roma potranno aiutarmi sotto molti punti di vista”. Manca ovviamente la conferma della sua presenza al Roland Garros, che arriverà il 16 maggio ma sembra chiaro che lei si aspetti l’invito, e voglia impostare in quel senso la sua preparazione. “Non ci sarà molto tempo per riposare, passerò due mesi in Europa e sabato si comincia già a Madrid; in più a metà settimana dovrò giocare un’esibizione. Non mi spaventa, voglio giocare più partite possibili e vedere come risponderà il corpo. Domenica (oggi, ndr) sarò già in volo per Madrid”.

Mladenovic invece si giocherà il titolo contro Laura Siegemund, con la speranza magari di riproporre l’esultanza “à la Wawrinka” con cui ha chiuso l’incontro di semifinale. “Perché l’ho fatto? Se devo essere sincera non lo so (ride), mi è venuto spontaneo, non ci ho pensato. Probabilmente per la trance agonistica, ho dovuto lottare fino alla fine”. 

Qui il video dell’esultanza di Kiki dopo il match point

Un’altra curiosità del vibrante match di semifinale – va sottolineato che la presunta acredine del pre-partita non è quasi mai venuta fuori, se non nella stretta di mano un po’ tiepida – è stato il “coaching alternativo” di mamma Dzenita Mladenovic, ex pallavolista serba, che si è presentata al cambio campo con un tablet infarcito di statistiche sull’incontro che sua figlia stava perdendo. “È la prima volta che lo utilizzo e lo vedo usare in campo. Mia mamma è arrivata con un iPad e mi ha detto “Guarda qui!”, facendolo sembrare così semplice. Io ho provato a dirle che non riuscivo a leggere il suo servizio ma lei “Vedi? È perfetto”. Mi piacciono queste informazioni tattiche ma vorrei rilassarmi di più e godermi l’atmosfera del match, mentre lei era tutta un “Guarda qui, e ancora qui”. Come fossero dei compiti di scuola!”

 

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