ATP Madrid: buon esordio Fognini, ma ora c'è Nadal. Avanti Goffin

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ATP Madrid: buon esordio Fognini, ma ora c’è Nadal. Avanti Goffin

Superato in due set il portoghese Joao Sousa, battuto di recente anche a Miami (con tanto di litigio). Ma adesso c’è Nadal. Goffin supera Khachanov complicandosi la vita nel secondo set

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F. Fognini b. J. Sousa 6-4 6-4 (da Madrid, Ferruccio Roberti)

Un Fognini ancora a secco di vittorie sulla terra rossa europea, reduce da brutte eliminazioni contro avversari per lui più che alla portata, come Kuznetsov a Budapest e Pella a Monaco di Baviera, risorge nel primo turno di Madrid e vince a seguito di una prova ottima da ogni punto di vista, che gi ha consentito di guadagnarsi il grande palcoscenico del Manolo Santana nella sfida che lo vedrà opposto al beniamino di casa, Rafael Nadal: e se Fabio giocasse come oggi, chissà! Ultimo precedente sempre a Miami, in semifinale, con vittoria dello spagnolo. E dire che sull’Aranxta Sanchez Vicario, il secondo campo per importanza della Caja Magica, l’impianto che ospita il Mutua Madrid Open, era attesa una battaglia tra il nostro numero 1 e 29 ATP, ed il 29enne portoghese Joao Sousa, 36 ATP, quest’anno già finalista ad Auckland ed in semifinale a San Paolo. Lo suggeriva non solo il molto esiguo divario in classifica tra i due, ma, soprattutto, l’analisi dei cinque precedenti: sebbene quattro fossero stati vinti da Fabio (ma erano 1 pari sulla terra), in quattro casi su cinque si era andati al terzo e in due ci era voluto addirittura il tie-break del terzo per stabilire il vincitore. Del resto, era fresco nella memoria generale il secondo turno del Miami Open dello scorso fine marzo, una sfida a nervi tesi con piccolo diverbio finale.

Quando, poco prima delle 13 locali l’Arena, piena solo a metà, vede l’ingresso dei giocatori, l’applausometro che li accompagna vede un sostanziale equilibrio, sebbene nella zona riservata alla stampa vi siano infiltrati diversi fan portoghesi, rumorosi, folcloristici e muniti di bandiere. La partita scorre veloce e dopo 11 minuti si è sul 2 pari, dopo 18 sul 3-3: due falli di piede chiamati a Fabio sono forse la cosa più interessante da riportare, almeno fino al settimo gioco, quando il ligure si guadagna la prima palla break con gran dritto che poi, con un spettacolare passante, trasforma, strappando il servizio a Sousa. Basterà a Fabio per conquistare con il punteggio di 6-4 il primo set dopo 31 minuti, un parziale nel quale l’azzurro ha concesso, quando era al servizio, solo 6 punti al portoghese, mai arrivato ai vantaggi sul servizio dell’italiano.

L’inizio del secondo set potrebbe mettere in discesa l’incontro per Fognini, che arriva a due palle break, che, con la complicità del coraggio di Sousa, non riesce a capitalizzare. Intanto la Sanchez Vicario si è quasi riempita del tutto: la particolare conformazione dell’impianto, dotato di tetto mobile, crea, oltre ad una piacevole acustica molto raccolta, un gioco di luci ed ombre sul terreno di gioco e tra le stesse tribune: il termometro segna 24 gradi al sole, ma all’ombra, dove seguiamo la partita, vi è un fresco che consiglierebbe un maglioncino. L’appuntamento con il break è solo rimandato per Fabio, che nel quinto game, con un paio di colpi spettacolari, guadagna tre consecutive palle break: basta la prima, grazie ad una coraggiosa discesa a rete e cosi, dopo appena 50 minuti di partita, il match sembra già avere un vincitore designato. Impressione che si rivelerà giusta: sul 5-4 30-30 Fabio viene con coraggio a rete a prendersi il primo match point, poi sprecato per un dritto in rete di Fabio. Poco importa perchè il secondo è quello buono: con un servizio vincente dopo 68 minuti Fabio può esultare e pensare a Nadal.

[9] D. Goffin b. K. Khachanov 6-2 7-6(8) (Giovanni Vianello)

A seguire di Lucic-Baroni e Sharapova, calcano la scena del centrale di Madrid David Goffin (n.10 del mondo) e Karen Khachanov, russo classe 1996 n. 42 del mondo, vincitore l’anno scorso a Chengdu. I precedenti dicono 1-1 tra i due giocatori, con entrambi i precedenti verificatisi quest’anno, uno a Indian Wells, dove vinse il belga, ed uno qualche giorno fa a Barcellona, con la vittoria del russo. Entrambi gli incontri sono terminati al terzo set.
Il primo set si conclude con un 6-2 per Goffin, che nonostante il risultato piuttosto netto, tenta di guadagnarsi l’ingresso al girone dell’inferno dantesco degli scialacquatori, vista la grande quantità di palle break sprecate (sfrutta solo due palle break su sette).

Il secondo parziale comincia con un break a favore di Khachanov, che va avanti 2-0 ma poi è raggiunto sul 2-2. Il gioco segue poi i servizi e si arriva al tie-break, anche se va segnalato che nel dodicesimo gioco Goffin ha due match-point in risposta, annullati uno con una gran prima di servizio, l’altro con uno smash da Khachanov. Il gioco decisivo vede il belga andare avanti 5-3, ma poi Khachanov sale 6-5 con servizio a disposizione di Goffin; il russo non sfrutta la prima opportunità di portarsi un set pari, ma sul 6-6 il n.10 del mondo commette un doppio fallo; Karen ha così un secondo set-point, ma a sua volta commette un doppio fallo; infine Goffin vince al quarto match-point 10-8. La partita è vissuta di un contrasto di stili, da una parte il gran servizio ed il dritto molto pesante e sempre pericoloso di Khachanov, dall’altra la palla più leggera ma anche le geometrie più raffinate di Goffin. Al prossimo turno per il belga il vincitore di Marcel Granollers-Florian Mayer.

Risultati:

F. Fognini b. J. Sousa 6-4 6-4
[9] D. Goffin vs K. Khachanov 6-2 7-6(8)

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