dal nostro inviato a Madrid
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[4] R. Nadal b. [2] N. Djokovic 6-2 6-4
Rafa Nadal ieri in conferenza stampa si era un pò innervosito quando gli avevano detto che non giocava così bene sulla terra da qualche anno: secondo lui, la differenza con l’anno scorso era solo nella parte della stagione che anticipa la terra rossa europea, deludente nel 2016, ottima nel 2017. Dopo una prova come quella odierna, nella quale ha sempre colpito profondo con entrambi i fondamentali, servito molto bene e utilizzato con molta incisività la prima, rimanendo sempre lucido nelle scelte, non possiamo essere d’accordo con lui. Lo dice il risultato, del resto: nel 2016 perdeva in due set, sebbene combattuti, da Nole, oggi, ha dominato dall’inizio alla fine l’incontro. Va anche detto che Nole oggi è sembrato spento, lontanissimo parente del giocatore della prima parte dell’anno scorso: lento, quasi impacciato, fallosissimo, specie col dritto, e poco incisivo col servizio. La sua reazione a fine partita fa capire che ancora il campione serbo abbia dentro di sè le motivazioni per riprendersi, magari già da Roma, ma va via da Madrid severamente bocciato.
Nadal e Djokovic tornavano a scontrarsi esattamente un anno dopo l’ultima volta che si erano affrontati: il 13 maggio 2016 al Foro Italico si impose in un match molto equilibrato ed a tratti spettacolare il serbo, col punteggio di 7-5 7-6 (4) .Era il 49°atto, un record per l’Era Open – seguono Djokovic- Federer con 45 precededenti, Federer Nadal con 37, Djokovic- Murray e Lendl- McEnroe con 36- di una sfida che ha già avuto come teatri i quattro campi centrali del Grande Slam e 8 dei 9 ATP Masters 1000 (solo a Shanghai non si è mai disputata). Dei precedenti tra i due si sapeva già tutto: a favore di Nole parlava il computo totale dei match vinti, 26 e, soprattutto, il fatto che avesse vinto 11 degli ultimi 12 e i sette più recenti, peraltro senza aver mai perso un solo set dalla sua ultima sconfitta contro Nadal, nella finale del Roland Garros 2014. A favore del maiorchino vi era, invece, il netto vantaggio nei confronti diretti giocati sulla terra rossa contro Nole : 14-7 il bilancio in suo favore. Infine, dato da non trascurare, era in parità il bilancio degli scontri tra i due nella Caja Magica, dato che confermava la difficoltà di fare un pronostico: tantissimi giocatori nel corso delle conferenze stampa di questi giorni hanno sempre ripetuto quanto siano particolari rispetto agli altri grandi appuntamenti della stagione su terra rossa, le condizioni di questo torneo che, giocandosi in altura (Madrid ha un altitudine media di 667 m s.l.m.), rende più veloci le palline. Per la precisione, nel 2009 vinse Nadal un grande match terminato al tie brek del terzo e durato 4 ore e 3 minuti, mentre nel 2011 ebbe la meglio il serbo in due set.
Non si poteva nemmeno dire che i due campioni fossero emozionati (per Nadal era la 63° semifinale in un Masters 1000, per Nole la 57°) quando sono scesi in campo nella prima e più attesa delle due semifinali del Mutua Madrid Open 2017. Anche la tribuna stampa del Manolo Santana, che sino ad oggi era stata in gran parte vuota, avverte l’atmosfera della grande sfida e segna il tutto esaurito, così come, per la prima volta, sono pieni tutti i palchi degli sponsor a bordo campo. Un cielo finalmente senza nuvole, un pomeriggio caldo ma non asfissiante (alle ore 16 il termometro vi sono 19°) ed il tifo spagnolo, osannante Nadal, ma mai scorretto verso il serbo, fanno da cornice all’inizio dell’incontro.
Nole vince il sorteggio e sceglie di servire: probabilmente se ne sarà pentito, visto che perde il servizio a 0. Rafa parte velocissimo dai blocchi, reattivo e preciso; Nole, invece, sembra pigro nello spostarsi e sbaglia tanto con entrambi i fondamentali: inevitabile, dopo 16 minuti il 4-0 per Nadal, con il serbo che nei primi due turni di battuta totalizza solo un punto! Il set finisce in pratica li,vi è il tempo per assistere a punti che sono vere e proprie esibizioni di forza da parte di Rafa, come quello del 30 pari nel sesto gioco, quando un spettacolare rovescio lungolinea, strappa gli applausi allo stesso Nole.Il primo set è segnato: Djokovic, dopo 32 minuti, annulla un set point col servizio sull’1-5, ma nel gioco successivo, il nove volte campione del Roland Garros con una palla corta chiude un primo parziale praticamente perfetto, nel quale ha ottenuto l‘86% dei punti giocati con la prima e nel quale, nei 4 giochi nei quali nei quali ha servito, ha concesso solo 7 punti al serbo. Nole, a sua volta, ha chiuso con un imbarazzante 22% di punti vinti quando ha giocato con la seconda di servizio.
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Il secondo set inizia sullo stesso canovaccio del primo: il numero 2 del mondo sparacchia fuori tre dritti e regala così a Nadal un pesantissimo break. Dopo il terzo gioco, gli schermi del Manolo Santana inquadrano l’arrivo di Cristiano Ronaldo, accolto da una maggioranza di fischi, che fanno capire che oggi ci siano pochi tifosi del Real. Il portoghese non porta fortuna allo spagnolo, che rimette in partita Djokovic, facendosi brekkare: il serbo, con due rovesci incrociati di gran pregio, dopo un’ ora di gioco, guadagna e converte la prima palla break del suo incontro. Sembra possa iniziare una partita equilibrata, ma non è così: nel game successivo, Rafa, prima sbaglia a rete una facile chiusura sulla prima palla break, ma, nella successiva, è Nole a dargli una mano, spendendo in corridoio un rovescio. Il match sembra concludersi a quel punto, nessun gioco va ai vantaggi sino a quando, dopo 87 minuti, Rafa va a servire per il match sul 6-2 5-4. Il maiorchino si porta facilmente sul 40-15, ma, a quel punto, tutti ci ricordiamo che il tennis è uno sport diabolico: prima un dritto di Nole, poi due analoghi fondamentali sbagliati consecutivamente da Nadal, portano il sebo ad un’inaspettata palla break che potrebbe riaprire l’incontro. Nadal è eccellente nel non perdere la calma: chiama a rete il serbo con una gran palla corta e Nole non riesce a fare altro che buttare la pallina in rete. Scampato il pericolo, due punti dopo è finalmente il momento per il maiorchino di esultare assieme al suo pubblico in festa, per aver spezzato un incantesimo con il serbo che durava quasi tre anni e sette partite.
Djokovic scende a rete ed attacca sul rovescio di Nadal, che si rivela un missile che il serbo non riesce a controllare.Dopo 1 ora e 38 minuti di partita Nadal torna in finale dopo due anni al Mutua Madrid Open: domani proverà a fare suo il titolo, che gli manca dal 2014, quando battè non senza fatica Nishikori. Positivo il bilancio nei precedenti con entrambi i protagonisti della seconda semifinale : con Cuevas è 3-1 (2-1 sulla terra), anche con Thiem è avanti 3-1 ( tutte le partite tra i due sono state giocate sul rosso).