WTA, quattro ipotesi per il futuro - Pagina 2 di 2

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WTA, quattro ipotesi per il futuro

Senza la figura dominante di Serena Williams cosa accadrà nel circuito femminile dei prossimi anni?

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3. Il ricambio generazionale
Il terzo scenario si basa su una legge di natura, una legge che sui tempi lunghi è incontrovertibile: la fisiologica sostituzione dei giovani rispetto agli anziani. Dunque lo scenario ha di per sé una solida base a favore; però se si ragiona su un arco di tempo più limitato non è detto che questa legge debba prevalere sempre e comunque, senza eccezioni che confermano la regola. Del resto nel tennis maschile stiamo vivendo proprio una fase del genere, in cui i giovani non riescono a scalzare i campioni più sperimentati.

Però tra le donne alcuni segnali favorevoli alla tesi del ricambio generazionale si sono avuti. La vittoria al Roland Garros 2016 di Garbiñe Muguruza (dopo la finale di Wimbledon 2015), la finale di Karolina Pliskova agli US Open 2016, unita al già citato primo posto nella Race 2017. Aggiungiamo i successi recenti in tornei di diversa importanza da parte di teenager, così come i progressi di tenniste che hanno qualche anno in più, ma che stanno maturando definitivamente soltanto ora, come Mladenovic o Vandeweghe.

Non sarebbe allora così assurda l’affermazione definitiva delle tenniste nate negli anni ’90, che per il momento hanno avuto poco spazio, schiacciate dalla forza e dalla presenza di Serena, ma anche dalle più esperte giocatrici nate nella seconda metà degli anni ’80.
Come ho già avuto occasione di scrivere, secondo me tra le nuove leve non mancano figure ricche di personalità e con caratteri differenti; qualità che le aiuterebbero a diventare personaggi popolari, in grado di coinvolgere gli appassionati. Inizialmente la WTA potrebbe attraversare momenti non facili, determinati dalla scarsa conoscenza delle nuove giocatrici da parte del grande pubblico; ma per il circuito potrebbe diventare una sorta di investimento, un periodo nel quale far crescere nuovi personaggi in vista di una loro permanenza ad alti livelli per un certo numero di anni.

 

4. L’avvento di una fuoriclasse
L’ultimo scenario sembra poco probabile, visto che non pare ci siano stati evidenti segnali in questa direzione. Ma la tabella che presento potrebbe fornire qualche ragione per non escludere l’ipotesi. I dati sono riferiti all‘era Open femminile:

Evidenziate in arancione ci sono le giocatrici che hanno vinto almeno 18 slam in carriera, un numero che senza dubbio certifica la definizione di fuoriclasse. Proviamo a considerare i nomi e gli anni di nascita: 1942 Smith-Court, 1954 e 1956 Evert e Navratilova, 1969 Graf, 1981 Serena Williams.
Come si vede non sono mai passati più di 12-13 anni senza che si verificasse l’avvento di una nuova grande campionessa. E se a loro aggiungiamo anche le giocatrici che hanno vinto più di 7 Slam, la frequenza di anni speciali aumenta ulteriormente.

A scanso di equivoci: ciò che sembra suggerire questa tabella (cioè una periodicità abbastanza regolare di fuoriclasse) non ha alcuna scientificità. Però sappiamo che in tutti gli sport prima o poi il fuoriclasse arriva. È sempre accaduto. Possono esserci periodi meno favorevoli, ma non si sono mai protratti in eterno, senza l’avvento di una nuova grande figura di spicco. Se questo è vero, potremmo dire che già siamo in ritardo rispetto alle scadenze “normali”, cioè la dozzina d’anni che sembrava lo standard per la WTA.

Inutile dire che la presenza di un super campione è l‘ideale per i media e per il pubblico meno appassionato; in breve tempo si trasforma in un personaggio che viene riconosciuto e seguito anche al di là dello sport che pratica, oltre l’interesse che susciterebbe la disciplina di per sé.
Per quanto mi riguarda fatico ad amare i giocatori super-vincenti, e quindi mi trovo bene anche in un periodo come quello attuale, con i valori estremamente livellati. Però mi affascina moltissimo il momento della scoperta e delle prime affermazioni del talento davvero superiore: l’avvento del fuoriclasse rimane un momento speciale nello sport.

Ricapitolando: Serena Williams è nata nel 1981, e se la cadenza “standard” fosse stata rispettata, avremmo dovuto avere una fuoriclasse nata all’incirca tra il 1992 e il 1994. Non mi pare tuttavia che si possa individuare una tennista nata in quegli anni con caratteristiche così straordinarie. Ammettiamo allora che ci sia un ritardo, e che l’anno di nascita della prossima leader vada spostato in avanti: potrebbe essere che la nuova supercampionessa stia maturando proprio in questo periodo. Forse sta giocando i primi tornei ITF in un angolo sperduto del mondo; o forse sta esordendo tra le junior. Chi può escluderlo? Magari la fuoriclasse è già tra noi, e dobbiamo solo aspettare qualche torneo, qualche evento in cui emerga definitivamente rispetto alle altre: se vogliamo dare retta al passato, deve accadere. Non sappiamo dove e quando, ma prima o poi succederà.

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Camila Giorgi riparte da Linz, per Trevisan doppia avventura a Doha e Abu Dhabi: il febbraio delle tenniste italiane

Dopo un Australian Open non proprio esaltante, ecco le partecipazioni azzurre ai tornei WTA di febbraio.

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Mettersi alle spalle l’Australian Open, tuffarsi in un febbraio che deve servire a trovare conferme per Camila Giorgi e Jasmine Paolini, ad accumulare ancor più punti in vista di Indian Wells e Miami per Martina Trevisan e Lucia Bronzetti. Sullo sfondo c’è anche la voglia di Sara Errani di tornare tra le prime 100 nel ranking WTA.

Le belle notizie dal tennis femminile, in questo avvio di 2023, sono arrivate proprio da Giorgi e Paolini. Il cammino della n. 69 del ranking all’Australian Open si è interrotto al terzo turno per merito di Belinda Bencic, testa di serie n. 12. Un’eliminazione in due set, dopo le vittorie su Pavlyuchenkova e Schmiedlova, ma che hanno dato indicazioni importanti su un percorso positivo da intraprendere in questo 2023. Sconfitta nettamente da Ljudmila Samsonova al primo turno a Melbourne, Jasmine Paolini è in corsa per una semifinale al WTA di Lione. Avversaria odierna, Caroline Garcia, beniamina di casa.

Il gennaio di Lucia Bronzetti è stato esaltante nella United Cup, competizione che ha galvanizzato la n. 62 del ranking, uscita, però, al primo all’Australian Open Siegemund in tre set.

 

Il match più esaltante fin qui disputato dalla n. 1 del tennis femminile, Martina Trevisan lo ha disputato alla United Cup. La vittoria in tre set su Maria Sakkari è stato un gran sussulto in questo nuovo anno. Male all’Australian Open, uscita al primo turno contro Anna Schmiedlova.

Sarà ancora il cemento il grande protagonista nei tornei femminili di tennis del mese di febbraio.

Dal 6 al 12 si giocherà contemporaneamente ad Abu Dhabi e a Linz.

Nel tabellone principale di Abu Dhabi l’Italia sarà rappresentata da Martina Trevisan. Ons Jabeur ha, invece, annunciato il forfait: sarebbe stata la testa di serie n. 1 del ranking.

In Austria, invece, al WTA di Linz ci saranno Lucia Bronzetti e Camila Giorgi. La partecipazione di Sara Errani, invece, passerà dalle qualificazioni.

Dal 13 al 19 febbraio si giocherà a Doha. Già in tabellone Martina Trevisan, dovrà affrontare le qualificazioni Jasmine Paolini.

Il febbraio delle principali tenniste italiane.

6/12 febbraio: Trevisan ad Abu Dhabi, Bronzetti e Giorgi a Linz, Errani alle qualificazioni

13/19 febbraio: Trevisan e Paolini a Doha

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United Cup: delusione Australia, ottimo avvio per Grecia, USA e Svizzera. Wawrinka sorprende Bublik

Kvitova regala l’unico punto alla Repubblica ceca. Tsitsipas e Sakkari brillano anche in doppio. Disfatta argentina contro la Francia

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Stan Wawrinka - United Cup 2022 (Twitter @UnitedCupTennis)

In attesa dell’esordio di Nadal e Zverev in programma domani, ecco i risultati definitivi dopo le prime due giornate di gioco alla United Cup. Non c’è solo il successo dell’Italia sul Brasile, di cui vi abbiamo parlato qui.

Grecia – Bulgaria 4-1

Kuzmanov – Pervolarakis 6-1, 6-1

 

Sakkari – Tomova 6-3, 6-2

Sakkari/Stefanos Tsitsipas – Topalova/Andreev 6-4, 6-4

La Grecia si aggiudica la sfida con la Bulgaria nel primo turno di United Cup per 4-1. La Bulgaria rispetta il pronostico nella sfida tra Dimitar Kuzmanov, n. 196 del ranking, e Michail Pervolakis, n. 504. Il doppio 6-1 dà coraggio ai bulgari che riaprono il computo complessivo della sfida. Ma poi ci pensano i rispettivi n. 1 ellenici del maschile e femminile a dare la sterzata decisiva alla sfida. Vince Maria Sakkari agevolmente in due set su Viktorya Tomova, 6-3, 6-2. Poi in coppia con Strefanos Tsitsipas, la greca dà spettacolo e con un doppio 6-4 si pensa al turno successivo. Debole nelle seconde linee, con Sakkari e Tsitsipas la Grecia può dir la sua nella competizione.

USA – Repubblica Ceca 4-1

Kvitova – Pegula 7-6, 6-4

Tiafoe – Machac 6-3, 2-4 ret Machac

Pegula/Taylor Pegula – Bouzkova – Lehecka 2-6, 6-3, 10-7

Ottimo il debutto nella competizione per gli statunitensi. La sconfitta in due set di Pegula contro Kvitova alla fine risulterà ininfluente. Decisivo il tie-break del primo set, in cui Petra annulla ben tre set point alla sua avversaria. Machac è costretto sul più bello al ritiro nella sfida con Tiafoe. Sotto di un set, ma avanti di un break, il ceco è costretto al forfait per una distorsione alla caviglia destra. Il doppio se l’aggiudica la coppia composta da Jessica e Taylor Pegula.

Francia – Argentina 4-0

Garcia – Podoska 6-2, 6-0

Mannarino – Coria 6-1, 6-0

La vittoria della Francia sa di rivincita mondiale nei confronti dell’Argentina. Dal campo di calcio a quello di tennis, dal Qatar all’Australia, stavolta sono i transalpini a gioire e anche abbastanza nettamente lasciando soli tre game ai singolari odierni. Rullo compressore Caroline Garcia, n. 4, supera Nadia Podoska, n. 195, per 6-2, 6-0. Adrian Mannarino, n. 46, la imita battendo Federico Coria, n. 75, 6-1, 6-0, il tutto in 2he10’ complessivi.

Australia Gran Bretagna 1-3

Dart – Inglis 6-4, 6-4

Kubler – Evans 6-3, 7-6(3)

Momento decisamente sfortunato per l’Australia, data da molti per favorita nella competizione. Il forfait di Kyrgios e successivamente quello di Tomljanovic, per un problema al ginocchio sinistro, hanno cambiato l’inerzia del confronto con la Gran Bretagna. In svantaggio 0-2, è toccato a Maddison Inglis, n. 180 del mondo, affrontare Harriet Dart, n. 98 del ranking Wta. Doppio 6-4 e semaforo verde per i britannici. Inutile ma comunque rocambolesca la sconfitta di Evans contro Kubler. Sotto di un set, nel secondo parziale il britannico si è fatto rimontare da 5-0, perdendo in malo modo al tie-break.

Svizzera – Kazakhistan 4-0

Teichmann – Kulambayeva 6-3, 6-2

Wawrinka vs Bublik 6-3, 7-6(3)

Tutto facile per la Svizzera. Stan Wawrinka (n. 148) soffre nel secondo set contro il talentuoso Alexander Bublik, n. 37. Ricambio generazionale? Non ditelo al buon vecchio Stan che porta a casa il punto decisivo per il passaggio del turno dei rossocrociati. Bene anche Jil Teichmann, n. 35, nel singolare femminile contro Zhibek Kulambayeva, n. 441, che viene sconfitta 6-3, 6-2.

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Il fallimento di FTX costa caro a Naomi Osaka

Grave perdita economica per la tennista giapponese Osaka, che aveva investito nella criptovaluta FTX

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Non un gran momento per la ex numero 1 al mondo Naomi Osaka. Oltre alle sconfitte sul campo di gioco, per la pluricampionessa Slam i problemi provengono anche dalle finanze. È, infatti, una delle azioniste di FTX, un’azienda per lo scambio di criptovalute che ha dichiarato bancarotta l’11 novembre.

Non solo Osaka, ma sono tanti gli sportivi che hanno visto andare in fumo i propri proventi dal fallimento di FTX. L’azienda era riuscita ad acquistare così tanta credibilità da riuscire a mettere il proprio logo sulle vetture e le divise di Lewis Hamilton e George Russel, piloti della Mercedes in Formula 1; e anche a vedersi intitolato lo stadio NBA dei Miami Heats.

Il valore di mercato di FTX ha subìto un grave crollo negli ultimi sette giorni, passando da $22 a $1.40. Il CEO di FTX Sam Bankman-Fried – ora sotto investigazione per come ha gestito l’azienda fondata nel 2019 – ha già dichiarato fallimento a seguito dell’enorme svalutazione della criptovaluta.

 

Osaka aveva firmato l’accordo con FTX nel marzo 2022 mentre era negli Stati Uniti impegnata per l’Indian Wells e il Miami Open. La tennista ha acquistato delle azioni di FTX e nell’accordo era previsto che la tennista giapponese fosse ambasciatrice nel mondo dell’azienda, per influenzare quante più persone possibili a credere in loro. L’accordo di Naomi Osaka includeva anche la sua partecipazione nella creazione di contenuti multimediali per promuovere la criptovaluta. Non sono state ufficializzate le cifre riguardanti la perdita subita dalla tennista.

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