La WTA replica al Roland Garros: "Sharapova penalizzata"

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La WTA replica al Roland Garros: “Sharapova penalizzata”

Steve Simon, patron della WTA, non fa mancare le sue critiche alla scelta della federtennis francese e del Roland Garros

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Steve Simon, per motivi che è persino ovvio sottolineare, si schiera in difesa di Maria Sharapova. Il CEO della WTA aveva già provato a “prevenire” gli attacchi alla stella del circuito femminile prima che la squalifica si concludesse ufficialmente, “invitando al perdono” gli addetti ai lavori e sottolineando come fosse ampiamente sufficiente per la siberiana pagare le conseguenze della squalifica. All’indomani della secca presa di posizione del Roland Garros che ha scelto di non elargire alcuna wild card a Masha è arrivato un comunicato ufficiale del patron WTA, in cui Simon esprime il suo punto di vista sulla scelta della FFT.

“Le wildcard sono offerte a discrezione esclusiva dei tornei. Io supporto completamente i giocatori che ricevono wildcard e a loro auguro le migliori fortune. Saranno due settimane entusiasmanti al Roland Garros. Quello che non condivido sono le basi sulle quali la FFT ha poggiato la sua decisione di non assegnare wild card a Maria Sharapova. Lei ha rispettato e pagato le sanzioni imposte dal CAS. Il “tennis anti-doping program” è un protocollo condiviso e supportato dai tornei dello Slam, da WTA, ITF e ATP. Per qualsiasi membro di questo programma non ci sono ragioni di penalizzare un giocatore al di là delle sanzioni già inflitte con le ultime sentenze”.

Si riapre quindi il fronte bollente delle wild card. Se ne è parlato in Italia a proposito dell’esclusione di Schiavone, se ne è parlato in tutto il resto del mondo con il focus ovviamente riservato a Maria Sharapova. Che rischia di dover giocare le qualificazioni a Wimbledon, qualore anche gli organizzatori del torneo londinese decidano di non riservarle un posto nel tabellone principale. Quel che di tutta questa faccenda stupisce maggiormente è la difficoltà nel comprendere un semplice principio: le wild card non sono dovute a nessuno, ma neanche sono sottoposte a rigidi criteri di assegnazione. Per definizione si rifanno all’arbitrio degli organizzatori. Ha senso crocifiggere Roma e idolatrare Parigi? E viceversa?

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