Kiki Mladenovic, la Francia sulle spalle

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Kiki Mladenovic, la Francia sulle spalle

L’enorme pressione di appassionati e stampa francese schiacciò le ambizioni di Amelie Mauresmo di vincere il Roland Garros. Potrà fare meglio la povera Kristina Mladenovic?

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Per Kristina Mladenovic non è stata un’idea particolarmente brillante assecondare le enormi aspettative e speranze dei francesi rispondendo alla domanda “Visto che non ci sono una o due giocatrici particolarmente favorite, ti senti in grado di vincere il Roland Garros?” con parole quali “Posso essere una di quelle da battere”. Tanto è bastato per catapultarla nel vortice dei titoloni sull’Equipe e sulle altre grandi testate, caricandola di una pressione che storicamente ha stritolato molti francesi.

Oggi, da testa di serie n.13 e n.14 del mondo, è venuta a capo della modesta americana Jennifer Brady (n.88 WTA, da quest’anno nelle prime cento) solo 9-7 al terzo dopo 3 ore nette d’inenarrabili sofferenze (il terzo, drammatico set, è durato 1 ora e 23 minuti), concluse da un pianto eloquente. Certo, molte di queste sono state dovute al guaio alla schiena che ne ha fortemente limitato i colpi. Ha descritto bene le sue sensazioni in conferenza stampa: “Sentivo i muscoli molto tirati, faticavo molto a servire, non potevo farlo come solito. È una sensazione terribile giocare sullo Chatrier davanti  a tutta la tua gente e non poter colpire la palla come vorresti: è bruttissimo e difficile da spiegare. Ho solo cercato di combattere”. Sembra che il problema alla schiena sia superabile: “So che non è grave, mi è accaduta una cosa analoga anche qualche anno fa a Cincinnati e al turno successivo era tornato tutto a posto. Conto di recuperare nelle prossime 48 ore”.

Tutto ampiamente comprensibile, chiaro però che le aspettative di un’intera nazione che offre da diversi anni giocatrici e giocatori di ottimo livello ma mai in grado di arrivare agli atti finali dei grandissimi tornei non è stata e non sarà secondaria, soprattutto se la ventiquattrenne di Saint Pol sur Mer continuerà a giocare sul Philippe Chatrier o sul Suzanne Lenglen (situazione in realtà quasi scontata)

Va ricordato a tal proposito che Amelie Mauresmo, vincitrice di 2 titoli dello Slam (Australian Open e Wimbledon 2006), a Parigi ha sempre sofferto e mai ottenuto grandi risultati (non è andata oltre ai quarti nel 2003 e 2004), proprio perché schiacciata dalla pressione di dover vincere per non deludere le speranze dei suoi connazionali.

Mercoledì Kiki affronterà al secondo turno la nostra Sara Errani. Quella attuale non è certamente una Sarita pericolosa come negli anni d’oro, ma oggi ha giocato un discreto match contro la giapponese Misaki Doi, superata con la consueta tigna dopo in 1 ora e 44 minuti, dopo una battaglia nel primo set e un’ordinaria amministrazione nel secondo – 7-6(7) 6-1 il punteggio finale. Soprattutto è piaciuto l’atteggiamento finalmente positivo della romagnola. Ecco, Mladenovic affronterà un’avversaria che si è conquistata attraverso le qualificazioni l’accesso al torneo che le ha dato la soddisfazione più grande della carriera (la finale del 2012 con Maria Sharapova) e ora è arrivata al secondo turno, soddisfatta, orgogliosa e con ben poco da perdere. Aggiungiamoci le caratteristiche da autentica fighter, la proverbiale mobilità e il fatto che non molla un punto neanche a spararle ed emerge come mercoledì Kristina ha tutto per vivere un’altra giornata di passione e grande sofferenza.

Stiamo a vedere, non è escluso che un passo alla volta possa progressivamente acquistare sempre più fiducia, ma abituarsi alla Grande Pressione del pubblico di casa in una prova del Grande Slam è cosa per definizione impossibile.

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