Nadal: "Devo ancora lavorare sul mio dritto"

Interviste

Nadal: “Devo ancora lavorare sul mio dritto”

Roland Garros, terzo turno: [4] R. Nadal b. N. Basilashvili 6-0 6-1 6-0. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal

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Qual è la tua opinione sul match?
Penso di aver giocato alla grande. Non so cosa ne pensa il mio avversario, ma io credo che all’inizio del match lui non stesse giocando male, e in quel momento io sono stato capace di creare molti vincenti, di fare pochi errori e di giocare con profondità. Ho messo molta intensità in tutti i colpi. Il match di oggi è stato buono, non mi metto a pensare se sia una preparazione ideale o meno per il prossimo incontro. L’unica cosa che mi interessa è il fatto che oggi abbia giocato ad alto livello e la cosa mi da fiducia.

Questa è la tua vittoria numero 100 al meglio dei cinque set sulla terra. Hai raggiunto così tanti record, mi chiedevo cosa significano per te. Sei un tipo fissato con i numeri? A scuola andavi bene a matematica?
La matematica era l’unica materia dove (indica con il pollice verso il basso ndt) ho fallito (risate). Questo non significa che i numeri non contino nulla per me. Sono contento di tutte le cose che mi sono capitate durante la carriera e i record sulla terra sono importanti per me. Ora non è il momento di parlarne, ora si deve parlare del Roland Garros. Questa è l’unica cosa ora.

È speciale festeggiare il proprio compleanno mentre si disputa il Roland Garros?
Sì, lo festeggio sempre qui. Solo due volte non l’ho festeggiato qui e non è stata una sensazione bellissima. È una buona notizia che sarà qui anche domani, ne sono felice. 31 è un bel numero e sono felice di avere una giornata libera, la passerò con la famiglia e il team. Se vorrei dei regali? Non ne ho bisogno. L’unica cosa che desidero è la buona salute per me e la mia famiglia, che è l’unica cosa sulla quale non posso avere il controllo.

Abbiamo parlato con Carlos Moya e ci ha detto che una delle prime cose sulle quali ha voluto lavorare è stato il tuo dritto. Quando te l’ha detto qual è stata la tua reazione? Ti sei chiesto perché dovessi farlo dato che hai uno dei più forti dritti del circuito?
No, io so cosa devo migliorare, ma un’altro discorso è che devo fare per migliorare. Io non sono un ragazzo stupido e non sono arrogante. So quando una cosa non la sto facendo bene e c’è bisogno di lavorarci su. E ne stavo parlando prima con Carlos e poi col mio team, Toni, Carlos, Francis e tutti condividiamo il fatto che devo recuperare il mio dritto se voglio avere delle chance per competere per tutto. Perché onestamente il 2015 è stato un brutto anno per il mio dritto. Quando non ci sei con la mente e hai problemi che ti passano per la testa è più difficile. Quando giocavo ero ansioso e non avevo auto-controllo. Il dritto non c’era. Ma comunque è vero che lo scorso anno, prima dell’infortunio, stavo colpendo dei buoni dritti. Io non dico le bugie quando una cosa la faccio male, ma non le dico neanche quando la faccio bene, no? Quando mi sono fatto male lo scorso anno non era qui, era nei quarti di Madrid. Da Indian Wells fino a quel momento credo che stavo giocando bene con il mio dritto, forse non come oggi ma comunque andava bene. Negli ultimi due anni sono migliorato molto anche con il rovescio, resta comunque il dritto la mia arma più importante sulla quale devo ancora lavorarci.

Cambiando sport, domani c’è la finale di Champions League a Cardiff. Cosa ne pensi?
Sarà un match tirato dove tutto può capitare. Credo che la Juve abbia preso solo 3 goal durante tutta la competizione e Madrid probabilmente è una squadra con il miglior potenziale offensivo. Sarà un match interessante. Per il Madrid sarà importante segnare prima della Juve perché loro difensivamente sono così forti. Quindi se la Juve segna prima sarà tosta. Resta comunque una partita lunga e imprevedibile.

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