Nadal: "Moya mi ha aiutato ma non devo i risultati a lui"

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Nadal: “Moya mi ha aiutato ma non devo i risultati a lui”

PARIGI – Dopo la vittoria contro Bautista: “Il lavoro fa la differenza, e nella mia carriera a volte non ho potuto”

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Complimenti. Sei soddisfatto della tua partita?
Sarei arrogante se dicessi il contrario. Ho giocato contro un ottimo giocatore, e ho vinto in tre set. Forse non ho giocato bene come l’altro giorno, ma comunque bene. Ho avuto un solo momento in cui ho sbagliato di più, ma nulla di importante.

Meglio che tu non abbia giocato con la pioggia come ieri, o aver perso pochi giochi finora?
L’unica cosa che conta è essere ai quarti, e stare bene. Conta solo questo, il resto non mi interessa. A volte piove, altre non gioco al massimo, ma è importante accettare ogni cosa e fare del mio meglio. Sono molto contento di questa prima settimana. Ora Milos o Pablo, sarà dura in ogni caso.

Hai avuto ottimi risultati da inizio anno. Quanto ha influito Moya?
Credo di aver risposto a questa domanda cinque volte già, ma lo farò di nuovo. Carlos è un’aggiunta importante. Un amico, ho grande confidenza con lui, ci conosciamo bene e da molto tempo. Conosce bene il mio team, sono contento dello spirito che si respira da inizio anno. Abbiamo cambiato qualcosa a livello pratico. La cosa più importante comunque è stata rimanere sano e senza infortuni, e aver avuto la possibilità di lavorare.

Toni ha detto che a fine stagione scorsa, quando hai deciso di interrompere fino al 2017, avete discusso. Per tornare al top dovevi essere più cattivo, cambiare attitudine.
Tutti sanno cosa hanno bisogno per essere al top. Se non sei stupido lo sai. Da quando abbiamo discusso ho lavorato bene e giocato anche meglio. Credo che il mio atteggiamento non sia mai stato negativo, il problema è sempre stato fisico, al massimo di tennis. La cosa più importante per essere al top è il lavoro: se puoi lavorare, sei in una posizione migliore. Spesso nella mia carriera non sono riuscito a lavorare come avrei voluto per problemi fisici. Sono contento di come stiano andando le cose.

C’è stato un attacco terroristico a Londra. Hai paura? Quando andrai lì per Wimbledon?
È orribile, è una notizia terribile. Non possiamo sentirci al 100% sicuri, ed è negativo per tutti. Non so se il mondo sia spaventato. Mi dispiace per tutte le famiglie che soffrono, è difficile.

Solo in tre occasioni sei andato via di qui senza trofeo, l’anno scorso per infortunio. Ti senti come se ti avessero rubato qualcosa, dopo lo scorso anno?
Lo scorso anno ho perso un’opportunità, tutto qui. Stavo giocando bene e non ho potuto vincere. Nel 2009 lo stesso, avevo problemi al ginocchio. E nel 2015 c’era un giocatore che giocava molto meglio di me. Storie diverse ogni volta che ho perso. Quest’anno sono contentissimo di esserci, è forse il torneo più importante dell’anno per me, ma non approccerò diversamente solo perché ho avuto un infortunio lo scorso anno. Ho sempre la stessa motivazione.

Come hai festeggiato il compleanno ieri?
Un paio di fette di torta. Sono stato con la mia famiglia, anche lo staff del Roland Garros è stato gentilissimo come sempre. È sempre bellissimo festeggiare con tutti loro, c’è una specie di tradizione. Ho pranzato con la mia famiglia in hotel. Grande atmosfera, poi ho visto la partita.

Ora sei nei quarti. Ti concentrerai solo sul match o su quello che dovrai fare per vincere il torneo?
Sono contento di avere un giorno libero, poi sarò pronto al 100%. Sarà una partita difficile. Adesso ogni incontro fa la differenza, dovrò essere pronto a lottare. L’unico modo per avere possibilità di vittoria è lavorare duro.

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