ATP Queen's: l'avanzata silenziosa di Cilic e Medvedev

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ATP Queen’s: l’avanzata silenziosa di Cilic e Medvedev

Il favorito tra i superstiti vince ancora in due set, ai quarti anche Querrey e Lopez. Il Next Gen russo batte Kokkinakis giocando quasi senza avversario

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dall’inviato a Londra

Fino all’imbrunire del mercoledì, il ragazzo sulla bocca di tutti agli Aegon Championships 2017 si chiamava Denis Shapovalov. Eliminato (con onore) lui, finalmente anche Stefan Kozlov può ricevere un po’ di attenzione sul grande campo. L’esordio sul centre court del diciannovenne macedone con passaporto USA non suscita però altrettanto clamore: dopo aver trovato splendide vittorie su De Schepper, Herbert e Steve Johnson nei campi periferici del circolo, Kozlov è duramente sconfitto da Marin Cilic, la testa di serie più alta rimasta al Queen’s. Il primo top 10 affrontato in carriera gli lascia appena quattro game, tutti di servizio e tutti nel secondo set, senza illuderlo mai di poterne vincere uno in più.

L’incontro è per Kozlov tutt’altra cosa rispetto ai tre disputati nei giorni scorsi, in cui si era dimostrato un contrattaccante erbivoro intelligente e dotato: oggi per lui non c’è davvero nulla da fare, in nessun momento. La bocca da fuoco del dritto di Cilic concede di rado a “Baby Face” il permesso di entrare negli scambi, e quasi sempre soltanto per trovarsi immediatamente in una situazione di pesante passività, mentre il servizio permette al croato di accumulare game facili uno dopo l’altro (tanto è vero che non va mai indietro nei turni di battuta, neppure di un punto) . Ingurgitata la ciambella nel primo set, Kozlov prova a concentrarsi sui propri turni di servizio, per tentare la fortuna in un eventuale tie-break del secondo parziale. Pensata saggia, ma tale rimane: sul 3-3 il numero 7 ATP lo breakka ancora e, sotto il cielo infine grigio del distretto di Hammersmith, raggiunge Donald Young per completare il primo accoppiamento dei quarti.

Con il vento che prosegue a soffiare inquieto, suscitando il tintinnio spettrale delle aste delle bandiere fisse sopra gli spalti, scendono in campo Sam Querrey e Jordan Thompson, il più lucky dei loser. Con l’effetto sonoro che simula un tempio giapponese, complice il saliscendi qualitativo dell’incontro, l’atmosfera si fa surreale, specialmente rispetto alla sensazione di “domenica in campagna” avuta per la prima metà di torneo. “C’erano correnti d’aria per tutto il tempo confermerà Querrey, campione dell’edizione 2010, disputata però quando il torneo non aveva ancora ricevuto l’upgrade da ATP 250 a 500. Né lui né Thompson ricavano dal match sensazioni particolarmente positive, ma prodezze estemporanee e imprecisioni casuali premiano il californiano in due ore e un quarto: pur mancando numerose occasioni nel primo set, Querrey lo “ruba” al tie-break e chiude al terzo, dopo aver interrotto la serie di servizi persi e strappati recuperando da uno 0-40.

Segue quello che avrebbe potuto essere l’evento di punta della giornata e si rivela, invece, un totale flop. Il risorto Thanasi Kokkinakis  contro un Daniil Medvedev ancora impeccabile, identicamente alla vittoria di primo turno contro Nicolas Mahut, e un minuto oltre l’ora di gioco il tutto è già concluso senza un accenno di pathos. I due si erano già affrontati a ‘s-Hertogenbosch la scorsa settimana, con simile risultato, ma il loro rematch è compromesso dalla totale mancanza di combattività dell’australiano, che schiacciato da una evidente frustrazione commette cumuli di errori, senza neppure riuscire a votarli alla causa del gioco offensivo, assente. Finora senza una sola alzata di sopracciglio, il ’96 russo entra tra gli ultimi 8. Oltre che di personaggi, la prossima generazione di tennisti avrà bisogno di ragazzi come lui: poco vistosi, ma inesorabili nel guadagnare terreno.

Kokkinakis è l’unico degli sconfitti a presentarsi in sala conferenze, appena dopo Medvedev (sorprendentemente chiacchierone). Dopo l’ottimismo dei giorni precedenti, è evidente che la sconfitta di oggi gli fa ancora più male. “Vorrei dire che la metterò alle spalle subito, ma mi perseguiterà per un bel po’. Sono quel tipo di persona” ammette, infelice della sua prova. Per una volta che il fisico lo aveva sorretto, è dura il doppio ammettere che è andato tutto storto “al 99% per una questione mentale.” Nel frattempo termina il programma della giornata, con Feliciano Lopez che supera Jeremy Chardy in un set facile e uno tirato. Lui, Cilic, Dimitrov, Berdych, Muller: non erano gli Aegon Championships che ci si aspettava, ma visto chi c’è ancora in gara è ancora presto per parlare di vera delusione.

Risultati:

[4] M. Cilic b. [Q] S. Kozlov 6-0 6-4
S. Querrey b. [LL] J. Thompson 7-6(3) 3-6 6-3
D. Medvedev b. [WC] T. Kokkinakis 6-2 6-2
F. Lopez b. [Q] J. Chardy 6-1 7-6(4)

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