Becker nei guai: in bancarotta per un prestito da sei milioni (Cocchi)

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Becker nei guai: in bancarotta per un prestito da sei milioni (Cocchi)

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Becker nei guai: in bancarotta per un prestito da sei milioni (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Fallito. Il curriculum, da giocatore prima e da allenatore poi non c’entra nulla. Ma Boris Becker da ieri è ufficialmente fallito. Lo ha decretato un giudice britannico che ieri ha emesso la sentenza di una causa che durava da un paio d’anni tra Bum Bum e una banca privata inglese alla quale l’ex numero 1 doveva sei milioni di euro.

«Bankrupt», una parola che fa impressione, che rimanda alla storia di grandi numeri uno dello sport finiti nella polvere, sul lastrico, dopo una vita di lussi e guadagni multimilionari. Ma non sembra, almeno al momento, che questo possa essere il destino del più giovane vincitore di Wimbledon. I fatti: gli avvocati del tedesco proprio ieri avevano fatto richiesta al Tribunale fallimentare di Londra di poter prorogare per l’ennesima volta il pagamento di un debito contratto nel 2015 con 1’istituto privato inglese Arbuthnot Iatham e Co. Non era la prima volta che i legali di Becker chiedevano una proroga, questa volta l’intenzione era di dimostrare il loro assistito avrebbe potuto pagare il debito al più presto mediante l’ipoteca di una sua proprietà a Maiorca. Ma non c’è stato verso. Christine Derrett, funzionaria del Tribunale incaricata di occuparsi del caso, ha risposto «con rammarico» agli avvocati che non c’erano prove fondate che questa volta Becker avrebbe pagato il suo debito in tempi rapidi che, pertanto, non esisteva un motivo per posticipare di altri 28 giorni la decisione.

Un danno di immagine piuttosto grave per il due volte vincitore di Wimbledon, e che potrebbe costargli ben più dei sei milioni di euro da rendere alla banca. «L’impressione — ha dichiarato la Derrett, per sua stessa ammissione fan del tedesco — è che stiamo parlando di un uomo che nasconde la testa sotto la sabbia». Insomma, oltre ad averlo dichiarato fallito, gli ha pure dato dello struzzo. Insomma, una fan non particolarmente affettuosa che poi ha rincarato la dose. Agli avvocati che sottolineavano il danno di immagine e quindi economico che sarebbe derivato dalla sua decisione, la funzionaria del tribunale londinese ha risposto: «Avrebbe dovuto pensarci molto prima. E’ raro che un professionista non saldi un debito dopo quasi due anni. Comportandosi così ha dimostrato di non essere una persona molto ferrata in tema di finanza».

La replica di Becker è arrivata in serata via Twitter: «Sono sorpreso e amareggiato per la decisione presa nei miei confronti – ha scritto il campione che di soli premi ha vinto 25 milioni di dollari in carriera e che in passato ha dovuto affrontare guai fiscali e divorzi multimilionari —. Volevano che rendessi tutta la cifra in un solo mese e hanno rifiutato di ascoltarmi. Quello che guadagno si sa e quindi nessuno avrebbe avuto dubbi sul fatto che potessi ripagare il mio debito. E in più la proprietà di Maiorca che avevo messo sul piatto vale ben più della cifra richiesta dalla banca». Insomma, una cocente delusione per il tedesco che in tre anni di lavoro insieme ha portato Novak Djokovic a vincere sei titoli dello Slam, e non certamente gratis (…)

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