Accadde Oggi: si conclude Isner-Mahut, il match dei record

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Accadde Oggi: si conclude Isner-Mahut, il match dei record

Il 24 giugno di 7 anni fa sul campo 18 dell’All England Club, dopo oltre 11 ore complessive di gioco divise in tre giorni, John Isner batte Nicolas Mahut nell’incontro più lungo di sempre

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Nel tardo pomeriggio del 22 giugno 2010 il 25enne statunitense John Isner e il 28enne francese Nicolas Mahut entrano in campo sul campo 18 dell’ All England Club per il loro match di primo turno dei Championships. Isner, gigante di oltre due metri in grado di scagliare raffiche di ace, si presenta a Wimbledon da n.19 del mondo dopo la sua breakthrough season nel 2009 e un positivo inizio di stagione. Il talentuoso Mahut, giocatore d’altri tempi con il suo serve and volley e l’elegante rovescio ad una mano, a causa di una prolungata assenza dal circuito, è scivolato oltre la centesima pozione del ranking e, di conseguenza, a Church Road è dovuto passare per le qualificazioni.

L’incontro si rivela fin da subito molto equilibrato. Lo statunitense si aggiudica il primo set per 6-4 ma il transalpino reagisce e si prende il secondo per 6-3 e il terzo per 7-6. Spalle al muro, Isner si aggrappa al servizio e con un secondo tiebreak rimanda tutto al set decisivo. E anche al giorno successivo, dato che le tenebre incombono.

Il quinto parziale inizia alle 13 del 23 giugno, sullo stesso campo. La bravura dei due tennisti a tenere il proprio servizio e, d’altra parte, le loro scarse doti in risposta, contribuiscono a far rimanere anche questo set in bilico. Come noto a Wimbledon non esiste tiebreak nel quinto set e quindi sul 6 pari si va avanti. E ancora per molto, molto a lungo tanto che gli organizzatori sul 59 pari, alle 21:10, sono costretti a sospendere di nuovo l’incontro per oscurità. Già a quel punto era stato battuto il record di match più lungo di sempre. Tra le note di colore, va segnalato che cinque team di raccattapalle si sono alternati nella giornata mentre il povero giudice di sedia, lo svedese Moahamed Lahyani, è rimasto sempre incollato al suo posto.

Tutti a Wimbledon e non solo si sono appassionati a questa maratona chiedono che la prosecuzione venga spostata sul campo centrale per celebrare l’impegno e la resistenza di Mahut e Isner. Tra questi c’è anche la leggenda John McEnroe, a Wimbledon come commentatore per un emittente statunitense. L’establishment di Wimbledon però si oppone e i due tennisti, ripartono per la terza volta sul campo 18. Il match si conclude definitivamente dopo un’altra ora di gioco e oltre 11 nell’arco dei tre giorni con la vittoria di Isner per 70 a 68 nel quinto set.

Come già detto si tratta dell’incontro più lungo della storia del tennis. Ma non è l’unico record appartenente a questa incredibile sfida. Gli altri riguardano il maggior numero di game giocati in un match (183), il maggior numero di game giocati in un set (138), il maggior numero di aces in un match (113 di Isner) e il maggior numero di ace combinati tra due tennisti in un match (216). Una curiosità riguarda il fatto che, nonostante la sconfitta, Mahut abbia vinto 502 dei 980 punti totali, contro i 478 di Isner.  Al termine della partita, il bombardiere statunitense, con grande sportività, afferma che “fa schifo che qualcuno di noi due doveva perdere”. Affaticato dall’impresa, Isner sarà eliminato al turno successivo dall’olandese Thiemo De Bakker ma ben presto diventerà il numero 1 del suo paese. Mahut, anche a causa di questa partita, si porterà avanti l’etichetta dell’eterno perdente e conquisterà il suo primo titolo sul circuito ATP solo cinque anni dopo, a 33 anni, sull’erba di s’Hertogenbosch.

Per ricordare ai posteri l’epica sfida, sul campo 18 dell’All England Club è stata fissata una targa. Ma il ricordo di chi l’ha vista dal vivo o in televisione rimarrà altrettanto indelebile nella memoria.

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