Federer: "L'erba è sempre pericolosa, si può scivolare ovunque"

Interviste

Federer: “L’erba è sempre pericolosa, si può scivolare ovunque”

Roger dopo la vittoria al secondo turno contro Lajovic: “A inizio partita ero nervoso, non so perché. Ammiro Azarenka, il suo coraggio e la voglia di tornare”

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È stato un primo set difficile. Puoi parlarcene?
Sì, come hai detto tu ho avuto un po’ di difficoltà. Per qualche ragione mi sentivo nervoso, non sono sicuro di sapere il perché. Ma poi sono stato capace di risalire da 0-2. È stata una gran cosa per me. A causa del calore oggi i campi erano più veloci, e dal momento in cui mi sono rimesso in corsa non mi sono più guardato indietro. Ho preso dei break molto presto nel secondo e terzo set e lui non ha mai trovato il modo di farsi spazio durante i miei turni di battuta. La cosa inevitabilmente ti rilassa e ti permette di andare a rispondere più sciolto.

Ora affronterai Mischa Zverev, un cliente molto ostico su questa superficie. Come ti prepari per un match del genere?
Beh, gli scambi saranno completamente diversi. Ormai l’ho affrontato in diverse situazioni e si è comportato ogni volta in maniera differente. In Australia giocava molto aggressivo sulla mia seconda e mi attaccava spesso; tutto quello che andava corto lui lo attaccava per venire avanti. Mentre ad Halle è rimasto molto indietro il che è inusuale vista la superficie. Sto cercando di ricordarmi se lo ha fatto anche sulla prima di servizio. Sì, potrebbe averlo fatto, credo di sì. Quindi penso di non sapere bene cosa aspettarmi dal match di sabato. Comunque per il fatto che lui fa il serve&volley i punti vengono giocati diversamente. In questi due giorni mi allenerò con giocatori mancini. La parte più importante della cosa è adattarsi ai loro servizi ad uscire. Bisogna cambiare subito mentalità per adattarsi ai mancini.

Alcuni giocatori si sono lamentati dei campi troppo scivolosi. Mladenovic e la sua avversaria avevano deciso di non proseguire il loro match per questo motivo. Se entrambi i giocatori dicono che non si sentono sicuri di giocare, ritieni che dovrebbero continuare a farlo?
Oh, questa è dura. Non lo so, insomma, la mia opinione è che quello che accade all’erba è per via della bella, calda settimana che abbiamo avuto qui, e l’ho visto succedere anche ad Halle. Quando ti rechi sui campi di allenamento sei tu a doverli controllare, ma in ogni caso nelle zone dove camminiamo più spesso l’erba diventa battuta e calpestandola alcune volte può capitare che non resti attaccata al suolo. Capisci, è come erba morta e cambia colore. E quello può essere un po’ scivoloso rendendo difficili i movimenti. Ma non so se questo è più pericoloso dell’erba normale che si trova sulle altre parti del campo, dove secondo me si può scivolare ovunque inaspettatamente. Almeno con quelle altre zone sai che sono diverse e basta, inoltre è sempre stato così. Forse quest’anno si è verificato maggiormente? È possibile per via del caldo di oggi e di ieri. Quindi forse è di questo che stanno parlando. Comunque non è un buon segno; bisogna sempre prendere molto sul serio le opinioni dei giocatori, soprattutto quando sono tutti e due a dire una cosa del genere. Però rimandare un match per via dell’erba scivolosa io non l’ho mai sentita, è difficile da commentare. Non so cosa dire.

Ieri Victoria Azarenka ha detto che il tuo modo di fare il genitore è stato di ispirazione per lei. Vedendo tutto quello che ha fatto dopo la maternità, il suo rientro eccetera, cosa ne pensi della cosa e riesci a immaginarti cosa sta passando lei al momento?
No, non posso (sorride). È incredibile. Quello che ha fatto lei è completamente ad un altro livello rispetto a quello che ho fatto io. Io me ne stavo semplicemente lì a supportare mia moglie. È davvero ammirevole se si pensa a quello che devono passare, e poi immaginati di tornare ad allenarti subito dopo. Lei sa proprio il fatto suo su questa cosa. Il corpo alla fine ti dice quando si sente pronto per ripartire. Trovo davvero irreale che lei sia tornata a giocare. Ammiro il suo coraggio e la sua voglia di essere qui e avere successo in quello che fa. Auguro la stessa cosa a Serena quando tornerà, di restare forte e di avere una famiglia al suo fianco. In questo caso posso parlare della mia esperienza e ti dico che avere la famiglia al seguito e giocare nello stesso momento è una cosa possibile. Io l’ho dimostrato. Forse loro non hanno tanti figli quanti ne ho io, ma la cosa non cambia. Un bambino certe volte può urlare come quattro bambini messi assieme (sorride). È un’esperienza fantastica e sono contento per lei, e ho anche incontrato il piccoletto, è proprio carino.

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