Hingis: “Nel tennis di oggi conta tirare più forte possibile”

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Hingis: “Nel tennis di oggi conta tirare più forte possibile”

La campionessa svizzera descrive in sintesi l’evoluzione del gioco negli ultimi vent’anni

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Intervistata dal Times, Martina Hingis ha confrontato il tennis nel periodo dei suoi esordi con quello attuale. A vent’anni di distanza dalla sua stagione migliore, quel 1997 del Grande Slam sfiorato (tre Major vinti e finale persa al Roland Garros), sono molte le differenze che l’ex numero uno del mondo rileva. Meno esasperato fisicamente, quel tennis rendeva più semplice l’affermazione delle teenager, che non avevano bisogno della potenza, quasi obbligatoria ai giorni nostri.

Ma non è che agli esordi fosse sempre tutto semplice. “Nell’agosto 1995, a quattordici anni, mi ritrovai a giocare contro Mary Pierce ai Canadian Open e persi 6-0, 6-0. Mi dissi che c’erano ancora alcune cose su cui dovevo lavorare”. Un anno e mezzo dopo, nel gennaio 1997, Hingis avrebbe battuto Pierce in finale agli Australian Open per 6-2 6-2.

Ma a 14-15 anni è più facile imparare e progredire. E poi si è meno stressate dai risultati. Incassare brutte sconfitte a 18-20 anni, come accade adesso, è più dura”. Altri tempi. Martina, che è ancora impegnata sul circuito come doppista, sintetizza così la situazione attuale: “Oggi sembra che tutti pensino a tirare forte, tirare ancora più forte e tirare più forte possibile” (“Today everyone just hits hard, harder and hardest”).

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