Ancic: “Nole pensava di fermarsi. L'infortunio lo obbligherà a farlo"

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Ancic: “Nole pensava di fermarsi. L’infortunio lo obbligherà a farlo”

L’ex numero sette del mondo, insieme ad Agassi nel team di Djokovic a Wimbledon, ha rivelato qualche ulteriore retroscena sull’infortunio del tennista serbo

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Non si è conclusa di certo nel modo in cui speravano la collaborazione tra Novak Djokovic e Mario Ancic, con quest’ultimo ad affiancare Andre Agassi a supporto del tennista serbo per cercare di conquistare la quarta corona di Wimbledon. Purtroppo un infortunio al gomito – che si è scoperto poi Novak si trascinava dietro da parecchio tempo –  ha costretto l’ex n.1 del mondo al ritiro durante il quarto di finale contro Berdych. E, da quanto ha detto in conferenza stampa, probabilmente ad un lungo stop.

I giornalisti hanno voluto sapere dall’ex n. 7 del mondo qualche ulteriore informazione sull’accaduto: “Nole è uno degli sportivi più grandi, ha giocato molte volte con il dolore, questo problema se lo porta dietro ormai da tanto tempo. Quando ha detto che non riusciva nemmeno a tenere la racchetta, vuol dire che i dolori erano veramente…” non termina neanche la frase Ancic, non riuscendo a trovare la parola adatta a descrivere i dolori che deve aver provato Djokovic. “Il problema inizialmente è al servizio, poi il dolore si diffonde. Lo sente sempre. Non ha praticamente mai servito sopra le 100 miglia orarie perché non poteva servire al massimo, altrimenti durante lo scambio ne avrebbe pagato le conseguenze. Poi nel seguito non poteva più neanche colpire di dritto.”

Ancic ha rivelato come il team avesse pianificato come provare a gestire la cosa per permettere al 12 volte campione Slam di scendere in campo nelle migliori condizioni possibili. E che proprio in considerazione delle sue condizioni fisiche, il rinvio del match contro Mannarino proprio non ci voleva: “Avevamo pianificato, in caso di vittoria contro Berdych, una giornata senza tennis, solo corsa e un po’ di palestra. In modo che prima del teorico match contro Federer il dolore potesse ridursi. A peggiorare la situazione le palle molto pesanti che si usano qui. E di certo non ha aiutato il fatto che lo abbiano fatto giocare due giorni di fila, ma questo è un argomento a sé stante“ ha risposto in maniera sibillina il croato, comunque con chiaro riferimento alle polemiche per il mancato spostamento dell’ottavo di finale di Djokovic sul Campo Centrale in modo da evitare il rinvio.

Ovvia la domanda sulle possibili cause dell’infortunio. Su cui l’ultimo semifinalista croato a Wimbledon (nel 2004) prima dell’exploit di Cilic quest’anno non si esprime: “Io sono un bancario e voi dei giornalisti. Si sta parlando molto di questo infortunio, ma sinceramente non so dirvi come andrà la cosa. Dopo il match Novak ha fatto i raggi, a breve si saprà l’entità esatta dell’infortunio, se dovrà sottoporsi ad una piccola operazione, se dovrà togliere qualcosa, se dovrà stare fermo un paio di mesi.”

Di conseguenza tutte le ipotesi sul proseguimento della collaborazione di Agassi e Ancic con il 30enne campione di Belgrado sono per il momento congelate: “Il piano adesso è solo quello di trovare la cura migliore affidandosi ai maggiori specialisti a livello internazionale. Lo sapete che già in precedenza aveva pensato di fermarsi per qualche tempo. L’infortunio lo obbligherà a farlo. Io da lunedì sono di nuovo al lavoro. Spero di avere ancora qualche giorno di ferie quest’anno perché me le ero prese per venire a Wimbledon.”

Di una cosa però Ancic è certo: Djokovic tornerà: “Non ho dubbi su questo. E quando tornerà sarò ancora più agguerrito.”

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