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I numeri di Wimbledon femminile

Punti di forza e debolezze delle protagoniste di Wimbledon 2017 individuati attraverso le statistiche definitive

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Con le prossime tabelle si comincia a considerare l’intera evoluzione dello scambio, anche se nei primi due casi sempre in relazione con il servizio. Nella prima classifica sono presentati i punti vinti (in percentuale) sulla prima di servizio. Mladenovic si conferma come la giocatrice più efficace, ma non trascurerei (anche per il maggior numero di partite valutate) la seconda posizione di Coco Vandeweghe.

La stessa classifica questa volta relativa alla percentuale di punti vinti con la seconda di servizio. Direi che ai vertici si ritrovano due tipologie di giocatrici: chi ha maggiore attitudine al palleggio (e con buone doti anche nel gioco di contenimento), e chi invece dispone di una seconda di servizio di qualità superiore.

Chiude questa parte di analisi il dato relativo alla gestione delle palle break. La classifica che mi è sembrata più significativa è quella relativa alle palle break salvate; vale a dire saper giocare con successo i punti importanti.
Stacca tutte, con un 5% di vantaggio, proprio la vincitrice, Garbiñe Muguruza, che ha numeri davvero da torneo su erba: appena 4 break concessi in sette partite, e 21 palle break salvate su 25. Eppure non stiamo parlando di una giocatrice con un servizio così dominante. Probabilmente era in una condizione mentale eccezionale, che le ha permesso di giocare al meglio i passaggi chiave delle partite.

a pagina 5: risposte in campo, risposte vincenti

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