ATP Kitzbuhel: Haas al passo d'addio? Fognini scalda i motori

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ATP Kitzbuhel: Haas al passo d’addio? Fognini scalda i motori

KITZBUHEL – Haas regala la sua racchetta a uno spettatore, poi in conferenza stampa annuncia che quella di oggi potrebbe essere stata la sua ultima partita

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(dai nostri inviati Roberto Ferri e Michelangelo Sottili)

Sandro Ciotti usava l’espressione “spalti gremiti in ogni ordine di posti” per descrivere uno stadio esaurito. L’espressione ben descrive la situazione iniziale sui campi del Generali Open di Kitzbuhel. Sin dalle 10 del mattino centinaia di persone prevalentemente di lingua tedesca sono giunte sin qui per vedere la seconda giornata del torneo. Il caldo davvero micidiale ha poi sfoltito i ranghi e sulle tribune dei campi di gioco sono rimaste poche centinaia di valorosi a osservare i protagonisti dello spettacolo agonistico che, probabilmente, avrebbero a loro volta volentieri tenuto compagnia al bar ai disertori, se solo avessero potuto farlo.

Ma il piatto forte della giornata non è venuto direttamente dal campo, bensì dalla sala stampa in cui Tommy Haas, al termine della partita persa contro il connazionale Jan-Lennard Struff, ha dichiarato che quella odierna potrebbe essere stata l’ultima della sua luminosa carriera, poiché non ha più obiettivi da raggiungere sul campo. Notizia che rallegrerà coloro i quali, come un nostro lettore, ritengono che il tedesco avrebbe già dovuto ritirarsi prima e rattristerà chi invece antepone gli aspetti estetici del gioco a qualunque altro.

CADE HAASE – Tornando al tennis giocato, nel primo incontro in programma, il colombiano Santiago Giraldo attualmente numero 122 del ranking e proveniente dalle qualificazioni, ha sconfitto per la quarta volta in altrettanti confronti diretti l’olandese Robin Haase (n. 52 ATP e quinta testa di serie), prima testa di serie del torneo a cadere. Partita caratterizzata da due grandi assenti: il gioco a volo e il rovescio di Haase. Su questa seconda assenza Giraldo ha impostato la propria strategia riuscendo a inchiodare ripetutamente l’olandese sull’angolo sinistro del campo per poi chiudere in lungolinea con il suo ottimo rovescio bimane. Haase ha fatto partita pari per i primi due set soprattutto grazie al servizio che gli ha regalato ben 17 ace dei 19 complessivi. Ma quando nel set decisivo la percentuale di prime palle in campo dal 77 del secondo parziale è crollata al 41 per cento, per lui è stata la fine. Gli ultimi due game di servizio di Giraldo sono stati una pura formalità con il povero Haase palesemente stremato dal caldo che chiedeva solo il colpo di grazia, per ironia della sorte giunto con l’unica volée di rovescio giocata dal colombiano in tutto il match che nel secondo turno incontrerà uno tra Melzer e Berlocq.

Sul campo centrale si sono giocati tre match.

KOHL SI È CALMATO – Nel primo, il tedesco Phlipp Kolschreiber (n. 47 ATP) ha vinto in tre set contro l’argentino Facundo Bagnis (n. 108 ATP). Tra i due giocatori c’era un solo precedente a favore di Kolschreiber risalente agli US Open del 2014. Il tedesco sembrava in pieno controllo della partita dopo avere vinto il primo set e avere tolto il servizio all’argentino nel game di apertura del secondo. Ma sul 2-1 e servizio si faceva rimontare da un punteggio di 40-0, complici tre doppi falli e cedeva nuovamente la battuta al sesto game condannandosi, a quasi 34 anni di età e con una temperatura di 32 all’ombra, a disputare il terzo set contro un avversario di sette anni più giovane. Per sua fortuna all’argentino non è ignoto il sentimento della gratitudine e, quindi, al sesto game decideva di restituire al tedesco il favore ricevuto nel precedente set commettendo due fatali doppi falli nel sesto game. Prima di aggiudicarsi la partita dopo oltre due ore di gioco con una prima vincente, Kolschreiber era costretto ad annullare due break point non consecutivi nel nono gioco e lo faceva con altrettanti colpi vincenti: diritto e prima di servizio. Nell’interessante intervista a bordo campo al termine del match, il vincitore ha evidenziato le difficoltà incontrate nel giocare contro un avversario proveniente dalle qualificazioni e, quindi, ben rodato (anche Haase potrebbe dire qualche cosa a tale proposito) e di non essere ancora perfettamente guarito dai malanni che lo affliggono da alcuni mesi (e da certe intemperanze) sui quali lavora con il suo fisioterapista per sei (!) ore al giorno ma sui quali non ha voluto scendere in dettagli per non dare alcun vantaggio al suo prossimo avversario Jiri Vesely.

ADIEU TOMMY – Nel secondo si è disputato il derby tedesco tra Tommy Haas (di cui taciamo l’attuale classifica per rispetto) e Jan Lennard Struff, numero 53 della classifica ATP . Date le condizioni climatiche, per Haas era vitale vincere il primo set. Non ce l’ha fatta, nonostante abbia avuto tre palle break contro una del suo avversario che, però, nelle situazioni di difficoltà è riuscito ad appoggiarsi alle sue armi migliori: la prima e la seconda palla di battuta. Il break a favore del ventisettenne tedesco è venuto al quarto game e da quel momento ha mantenuto il controllo del set sino alla sua conclusione. Nel secondo parziale Haas, conscio di essere con ogni probabilità al suo passo d’addio come dichiarerà alla fine in conferenza stampa, non si è comunque arreso ed ha lottato sino a raggiungere il tie-break, passando incolume attraverso sei palle break di cui ben cinque nell’undicesimo game; bravissimo lui ad annullarle ma Struff su almeno quattro di queste opportunità ha mostrato tutti i suoi limiti, ovvero un diritto altalenante ed un gioco a rete molto insicuro. Nonostante tali limiti è riuscito a venire a capo della partita in due set e ora affronterà Thomaz Bellucci.

Per la cronaca, quello che probabilmente si rivelerà essere stato l’ultimo colpo di colui che nel 2002 giunse ad un passo dalla vetta del ranking è stato un passante di rovescio in rete. Dopo il congedo dal campo, mentre si incamminava verso l’uscita, Haas ha regalato la sua racchetta ad uno spettatore. Fossimo nei panni di quest’ultimo, la custodiremmo con cura. Potrebbe costituire un oggetto di valore per un collezionista.

(Roberto Ferri)

NO PAIN, NO GAIN – La testa di serie numero 8, l’argentino Horacio Zeballos, deve stare in campo quasi tre ore e annullare quattro match point per battere Rogerio Dutra Silva. È il classico incontro da (e per) amanti della terra battuta. Entrambi con il rovescio a una mano, è spesso bravo nell’anticipo Roger(io) evitando così di perdere campo quando risponde da sinistra e scambia in diagonale contro il dritto mancino. Il brasiliano si nota subito per il servizio asincrono “al contrario” con il braccio-racchetta che sale subito nella trophy position e il lancio di palla a seguire: non una gioia per gli occhi, ma poi la spalla destra scende bene ed escono prime piatte che spesso superano i 200 km/h. Il primo set è deciso dal dritto di Zeballos che raramente colpisce il campo ma, nel secondo, l’argentino serve bene e arriva al tie-break. Dopo match point e set point annullati con il coraggio che manca invece a chi potrebbe sfruttarli, è Horacio a distanziare l’avversario di due punti con un micidiale 13-11 portando il match al terzo. Provati da tante emozioni, e non certo per le quasi due ore di topponi sotto il sole a picco, gli spettatori abbandonano il Court Kaps. Tutti tranne undici veri appassionati che restano immobili ai loro posti. Troppo immobili: forse bisognerebbe chiamare un medico. Horacio illude con un break in apertura, ma nemmeno la palla per il 4-1 pesante salva i presenti dal finale al tie-break risolto da uno spettacolare dritto vincente in corsa di Zeballos che lo porta 5-3. Dutra Silva è disposto a prendersi una time violation per tentare di smorzare il momento argentino, ma è inutile.

ESONERATO SPECIALE – Direttamente dalla finale di Gstaad, Yannick Hanfmann non offre nulla più di una passerella contro il numero 7 del seeding Jiri Vesely. Verosimilmente provato dai sette incontri della scorsa settimana, Yannick “uomo della canapa” è poco centrato, sbaglia troppo e il servizio in kick ammirato due giorni fa contro Fognini oggi non morde. Anche Vesely non appare particolarmente convinto, ma forse è solo il suo atteggiamento da gigante buono. Così buono che, servendo per il primo set, ce la mette tutta per far rientrare l’avversario regalandogli la possibilità di giocarsi una palla break, ma, a dispetto del nome, il dritto inside-in del tedesco finisce parecchio out. Nel secondo, dopo aver recuperato lo svantaggio, Hanfmann perde ancora il servizio e Vesely può chiudere al primo match point.

L’IMPORTANTE È VINCERE (PRIMA O POI) – A colpi di accetta, Gerald Melzer si fa strada verso il secondo turno a spese di Carlos Berlocq. Anche se lascia a desiderare quando si tratta di toccare la palla bassa nei pressi della rete, il giocatore di casa e wild card si dimostra superiore all’argentino negli scambi basata sulla potenza (o, meglio, violenza). Vinto il primo set, Melzer serve per il match sul 5-4 ma, a due punti dalla vittoria, prima sbaglia un dritto facile sopra la rete e poi appoggia una volée esitante; Berlocq evita di sparare il passante giocandogli invece una palletta morbida su cui l’austriaco compie il solito disastro. È la scintilla che trasforma Berlocq, un orso ferito che si prende il break e il set correndo, lottando e tirando da ogni parte del campo mentre Gerald spara prime di servizio nei pressi della linea di fondo. Chi si aspetta un crollo austriaco è però subito smentito: Melzer brekka in apertura di partita finale, un vantaggio che non sarà mai messo in discussione grazie anche a un’alta percentuale di prime. Nessun problema, infine, per Renzo Olivo (a parte il fatto che non vince due match ATP di fila da febbraio) che supera in due set il lucky loser Thiago Monteiro entrato in tabellone dopo il ritiro di Federico Delbonis per un problema all’anca sinistra.

 

Con la Rogers Cup che incombe, sono programmati per domani tutti gli incontri degli ottavi di finale. Esordiranno allora anche Fabio Fognini e Paolo Lorenzi opposti rispettivamente al qualificato Miljan Zekic e a Joao Sousa. Questa mattina, durante l’allenamento con coach Davin, Fabio è parso assolutamente rilassato e sorridente a beneficio degli scatti dei numerosi spettatori.

(Michelangelo Sottili)

Risultati

[Q] S. Giraldo b. [5] R. Haase 7-6 (6) 4-6 6-4
P. Kolschreiber b. [Q] F. Bagnis 7-5 3-6 6-3
[6] JL. Struff b. [WC] T. Haas 6-3 7-6(4)
[8] H. Zeballos b. R. Dutra da Silva 2-6 7-6(11) 7-6(4)
[7] J. Vesely b. Y. Hanfmann 6-4 6-4
R. Olivo b. [LL] T. Monteiro 7-5 6-2

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