Dimitrov vota "Mister ATP", Kyrgios e quel consiglio di Ferrer

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Dimitrov vota “Mister ATP”, Kyrgios e quel consiglio di Ferrer

I due finalisti del Masters 1000 di Cincinnati in conferenza stampa. L’australiano ricorda un consiglio di Ferrer. Il bulgaro sceglie Feliciano Lopez come tennista più bello del circuito

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Identico punteggio, identico risultato, identico record. Con un due tie-break a testa, Grigor Dimitrov e Nick Kyrgios hanno vinto le loro semifinali a Cincinnati, rispettivamente contro John Isner e David Ferrer, e raggiunto la loro prima finale in un Masters 1000 in carriera. Un grande risultato per due dei giocatori più spettacolari del circuito. In conferenza stampa Dimitrov ha parlato della sua grande soddisfazione per il gioco espresso durante il torneo e della speranza di poter ripetere le stesse prestazioni nei prossimi appuntamenti. Di fronte ai giornalisti, Kyrgios invece si è soffermato sulle difficoltà di giocare contro Ferrer. Ma sia il bulgaro che l’australiano hanno anche regalato momenti divertenti.

Da sempre descritto come “baby Federer” a causa delle sue movenze che tanto ricordano quelle del maestro di Basilea, Dimitrov oggi ha 26 anni e, nonostante sia alla sua decima stagione da professionista, non aveva ancora ottenuto un risultato di questo tipo. “Penso sia un bel passo in avanti”, ha dichiarato il n.11 del ranking ATP, “Sono nel tour da un po’ di tempo ora e apprezzo questi momenti, anzi li apprezzo ancora di più. Essere in finale è sempre una bella sensazione. Non importa sia un Masters 1000 o ATP 250. È sempre ciò per il quale lavori”. Allo stesso tempo Dimitrov ha ormai accumulato l’esperienza per vedere anche questa finale nella giusta prospettiva. Per me ora sta tutto nell’andare passo dopo passo per costruire non solo la mia fiducia ma anche il mio gioco ed essere capace di arrivare in fondo in ogni torneo”, ha proseguito, “Mi sento bene. Il mio corpo risponde bene. Sto giocando un buon tennis. Tutto questo aiuta. Spero che domani sia uno di quei giorni in cui sono capace di produrre buon tennis. Ma non è solo questo. Voglio anche essere sicuro di stare andando nella giusta direzione”.

Oltre a quella di successore di Federer, un’altra etichetta che si porta dietro il bulgaro è quella di essere uno dei giocatori più attraenti del tour maschile. A dire il vero non ha fatto molto per smentire questa nomea, facendosi accompagnare sempre da ragazze avvenenti: una volta Maria Sharapova, oggi la ex cantante delle Pussycat Dolls Nicole Sherzinger. Un giornalista, in maniera un po’ impertinente, gli ha chiesto se si sente il n.1 in questa speciale classifica o se pensa che ci sia qualcuno più attraente di lui. “Scelgo Feli(ciano Lopez ndr)”, ha risposto con ironia dopo un attimo di comprensibile imbarazzo, “Sono sempre stato un suo ammiratore. Mi piace molto. È sempre in forma e ha lunghi capelli e la barba. Vorrei avere le sue gambe e i suoi polpacci. Ogni volta che cammina verso la doccia penso ‘fammi vedere ancora quei polpacci’. E lui si mette a ridere. Quindi sì direi che è lui il più bello. Certo ce ne sono altri ma lui è il primo che mi viene in mente”.

Dopo l’esaltante prova contro Rafa Nadal, l’incostante Kyrgios ha invece superato la più classica delle prove del nove, battendo un osso duro come Ferrer. “È stato un incubo giocarci contro specialmente perché io sono molto alto e lui no ha affermato in merito il n.23 del ranking ATP, “Colpisce la palla abbastanza piatta e quindi non mi arriva mai all’altezza della spalla. Devo sempre piegarmi e cercare di prenderla da sotto”. Il talento di Canberra non è sembrato per nulla contento della sua partita, se non di come sia andata a finire. “Oggi non ho giocato il mio miglior tennis”, ha continuato, “Non ho certamente servito bene durante i due set. Nei tie-break è andata un po’ meglio ma non sono soddisfatto del mio gioco. Però sono orgoglioso di essere riuscito a portarla a casa”.

Kyrgios ha anche ricordato un curioso episodio riguardo al rapporto tra lui e Ferrer, occorso durante la sua prima apparizione agli US Open nel 2013, quando aveva solo 18 anni. “Ci ho giocato contro quando mi sono qualificato per gli US Open (perse in tre set 7-5 6-3 6-2 ndr) e penso che il suo coach (Javier Piles ndr) si sia incontrato con il mio coach (Simon Rea ndr)”, ha raccontato Kyrgios, Insieme hanno scritto un grande foglio con gli aspetti nei quali dovevo migliorare. Una delle frasi che non dimenticherò mai era ‘imparare a soffrire’. Quindi è questo che David Ferrer disse a Nick Kyrgios quando lui era un ragazzetto che mangiava pollo fritto ogni giorno ed era un po’ sovrappeso. All’epoca pensai ‘questo tizio è pazzo'”. Chissà se lo pensa anche oggi.

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