Dal nostro inviato a Cincinnati,
[4] G. Muguruza b. [2] S. Halep 6-1 6-0
Inizia davvero ad assumere i sinistri contorni di una maledizione quella di Simona Halep e la vetta della classifica. Per la terza volta nell’anno viene fermata ad una sola vittoria dal n.1 del ranking WTA, dopo Roland Garros e Wimbledon. Almeno questa volta la rumena non è nemmeno andata vicina alla vittoria, al contrario di quanto era accaduto nelle due precedenti occasioni, ma rimane comunque la beffa di essere a soli cinque punti dalla capolista Pliskova alla vigilia dell’ultimo Slam stagionale.
Nella finale odierna non c’è stata davvero gara: Muguruza è partita molto concentrata giocando molto profondo ed approfittando della partenza titubante di Halep, che negli scambi da fondocampo è stata sempre costretta a giocare in difesa sbagliando spesso e volentieri con entrambe i fondamentali. Solamente quattro gli errori gratuiti per la spagnola alla fine del primo parziale ed un percorso netto sulle palle break, 2 convertite su 2. A nulla è servito il discorso di incoraggiamento di Darren Cahill alla sua assistita dopo i primi tre games, nel quale incoraggiava Halep a dimostrare di crederci ed a continuare a stare bassa con le gambe per colpire attraverso i colpi profondi di Muguruza.
L’inizio del secondo set ripropone lo stesso copione del primo, anche se inizia ad affiorare qualche gratuito in più da parte di Garbine, la quale però è sempre più padrona degli scambi da fondo: Halep non ha la potenza per trovare il colpo risolutore da 2-3 metri dietro la linea di fondo dove la spingono i colpi dell’avversaria, e nella giornata finisce ad essere lei la prima a sbagliare nella maggior parte degli scambi prolungati. Il quarto game è il più lungo del match (20 punti), e l’unico nel quale Simona ha due occasioni per togliere il servizio a Muguruza. Un suo errore di diritto e d una volée vincente di Garbine sbarrano la strada ancora una volta ad Halep, che nonostante l’aiuto di ben sette gratuiti di Muguruza non riesce ad ottenere il break.
Il resto del match è una formalità: 56 minuti e Garbine Muguruza può celebrare il secondo successo importante nell’anno (e solamente il quinto in totale in carriera) e la scalata di tre posizioni al ranking WTA, dove da lunedì prossimo sarà al terzo posto a 530 punti dalla leader Pliskova, diventando quindi una legittima pretendente al trono di fine anno, oltre naturalmente ad essere tra le favorite ai prossimi US Open.