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US Open: quanto deve lavorare il parrucchiere a Flushing Meadows!
Le trecce delle tenniste, Sharapova inclusa, le piccole superstizioni di Rafa Nadal, gli imbarazzi di Jamie Murray sotto le forbici di Julien Farel, il parrucchiere di Ivanka Trump
NEW YORK – Nel labirinto dei corridoi sotto lo stadio di Arthur Ashe, c’è un sentiero che si snoda intorno alle stanze grigie riservate alle conferenze stampa dei giocatori. Ma c’è anche un posto dove i giocatori di tutte le classifiche, noti e meno noti, singolaristi e doppisti, uomini e donne, sono trattati come Rafael Nadal, Novak Djokovic e Maria Sharapova. È una piccola saletta, quella del parrucchiere. Lì qualunque giocatore si presenti potrebbe
ottenere lo stesso taglio di capelli di quelle star. Basta volerlo. È solo uno dei servizi offerti ai giocatori e ai loro entourage durante il torneo. Già la settimana prima dell’inizio del tabellone principale, durante il torneo di qualificazione, quando i giocatori iniziano a invadere Flushing Meadows, il proprietario del salone Julien Farel si mette a disposizione con il suo staff per tagli di capelli, manicure, pedicure e cura del viso. Tutto si svolge in una piccola stanza all’estremo angolo del Billie Jean King National Tennis Center.
I servizi del centro benessere di Farel, a Manhattan in Park Avenue, costerebbero centinaia di dollari. Qua sono gratuiti. “La richiesta più frequente è il taglio dei capelli”, spiega Farel dopo essersi liberato dagli appuntamenti di Manhattan, per venire ad assistere i giocatori al Queens: “Spesso dobbiamo occuparci anche di fare le trecce alle tenniste che stanno per scendere in campo. Non è un compito semplice, soprattutto se hai a che fare con personaggi del calibro di Sharapova e (negli anni scorsi) Victoria Azarenka. Accenno ad Azarenka perché la sua treccia ha molti strati. Le vanno bloccati per bene i capelli per assicurarsi che non si muovano. L’atleta non deve preoccuparsi minimamente dei capelli quando è in campo. La concentrazione deve essere assoluta. Non può davvero distrarsi”.
Julien Farrel ha aperto la sua boutique all’US Open nel 2007. Lui e il suo staff (sette persone fra parrucchieri ed estetisti) hanno tra i 50 e i 70 clienti nei giorni più affollati del torneo, quelli della prima settimana. La saletta ha solo tre sedie per i servizi ai capelli, un gran tavolo per i servizi alle unghie e uno stand con rossetto per chi preferisce un po’ di make-up prima di andare a seguire i match in tribuna oppure hanno in programma un’uscita serale a Manhattan. Nella saletta ci sono ovviamente tanti prodotti per capelli di Farel, creme di vario tipo che proteggono dal sole, combattono l’umidità, etcetera. Piccoli contenitori spray dell’acqua di Evian - sponsor del torneo – sono disponibili per i giocatori che passano di anche soltanto per riposarsi dopo l’allenamento. “È incredibile quanto lavoro abbiamo ogni giorno” dice Farel. “La prima settimana è davvero pazzesca, poi nella seconda il lavoro è meno serrato, più umano”. Farel, che ha anche nientemeno che Ivanka Trump fra le sue clienti, ha lavorato anche all’analogo salone del Roland Garros a Parigi prima di trasferirsi a New York. Poi ha firmato un contratto con la USTA (la federazione americana di tennis): anche i dirigenti della federazione possono usufruire degli apprezzatissimi servizi di Farel nel corso del torneo.
Ormai tutti i quattro tornei dello Slam offrono un servizio del genere. Julien Farel serve uomini e donne. Anche Nadal e Djokovic si fermano da lui. Nel 2010 fece quel famoso taglio di capelli (ben lunghi) a Nadal, che poi vinse il torneo. Da allora lo spagnolo non si fa mancare – che sia superstizione? – una visitina al salone di Manhattan. D’altra parte spesso ai tennisti manca perfino il tempo necessario per andare dal barbiere. Jamie Murray, il fratello di Andy e uno dei migliori doppisti del mondo, si imbarazza a farsi tagliare i capelli. Ma tanti altri invece non hanno nessun scrupolo. “Ehi, chiunque non disdegna un servizio gratis!” osserva Murray. Sarà mica perché lui è scozzese? Le donne naturalmente hanno maggiori esigenze e spesso richiedono anche attenzioni e acconciature particolari. La statunitense Bethanie Mattek-Sands cambia continuamente taglio e colori. Era cliente abituale di Farel nelle scorse edizioni del torneo, ma quest’anno era infortunata. Le ragazze stanno attente anche a come sono pettinate le avversarie, le amiche, le compagne di doppio. Sloane Stephens per esempio ha fatto caso alla pettinatura di Daria Gavrilova (n. 20 WTA) negli spogliatoi. Era stata da Farel e l’ha raccontato: “Daria oggi s’è fatta tagliare i capelli molto corti. Forse non lo avete notato, guardatela bene!”.
L’elenco dei giocatori di tennis di alto profilo che cercano il salone di Farel per un taglio durante un torneo di due settimane è lungo e Farel cura il suo rapporto con la USTA per evitare disservizi da lunghe attese. Farel è pero dispiaciuto. C’è un giocatore che non è ancora salito sulla sua sedia. “Abbiamo conquistato la fiducia di tutti i giocatori – dice orgoglioso Farel – l’unico che non abbiamo ancora servito è Roger Federer (ride). È dura con lui. L’anno scorso parlammo a lungo del taglio dei suoi capelli. Poi però il giorno dopo ha perso e se ne è andato via. Capita!”.