Coppa Davis, play-off: l'Olanda spera, Germania e Croazia ok

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Coppa Davis, play-off: l’Olanda spera, Germania e Croazia ok

L’arancia meccanica vince il doppio in quattro set di regolarità. Vittoria al quinto set di Puetz e Struff contro Sousa ed Elias. Scivolone ungherese per Kravchuk e Medvedev, Russia clamorosamente in svantaggio

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Coppa Davis, Play-off World Group

OLANDA-R.CECA 1-2 (Ruggero Canevazzi)

R. Haase/M. Middelkoop b. R. Jebavy/A. Pavlasek 4-6 6-4 7-6(1) 6-4

Dopo 2 ore 40 minuti, il doppio olandese Haase/Middelkoop vince il doppio rimandando a domani l’esito del tie, superando al termine di una prova di sostanza i cechi Jebavy e Pavlasek, che dopo aver vinto il primo set hanno commesso molti errori, anche per merito della crescita dei due orange. Il match è stato deciso infatti dalla maggior regolarità dei padroni di casa, con l’idolo di casa e concittadino del pubblico Robin Haase che ha trovato in Matwe Middlekoop una spalla solida e sicura. Dall’altra parte della rete, il n.58 della classifica di doppio Roman Jebavy ha sfoderato nel primo set colpi spettacolari e carattere da vendere, ma il ruolo di trascinatore del meno esuberante (ma più solido) Adam Pavlasek è svanito a partire dal secondo set: da lì in poi ha commesso errori proprio nei momenti decisivi, come la perdita del servizio sul 5-4 Olanda che ha avviato la rimonta degli avversari e quella nel terzo game del quarto, che ha condannato definitivamente i cechi a cercare la vittoria nei singolari di domani.

Non c’è il tutto esaurito (quasi) ma l’atmosfera è davvero elettrica allo Sportcampus Zuidepark de L’Aia, dove i numerosi e appariscenti tifosi ospiti vogliono festeggiare già oggi la permanenza nel World Group mentre i non meno variopinti supporter olandesi credono fermamente nella rimonta da 0-2. La musica, lo speaker-dj e il pubblico vanno di pari passo facendosi travolgere dal sound e trasformando il palazzetto in una discoteca in terra rossa. Lo spettacolo in campo c’è solo a tratti, ma sugli spalti è garantito da musica, luci e supporter agghindati nella maniera più improbabile: un tifoso olandese sfoggia una giacca che è il sogno di ogni fanatico di tennis e kitsch, nera a pois gialli, ma questi ultimi sono vere e proprie palline da tennis! Davvero un gioiello al contempo magnifico e orripilante.

Nel primo set i cechi scappano sul 2-0 con break in apertura, poi subiscono il ritorno dei padroni di casa che nel quarto gioco centrano il contro break al termine di uno scambio prolungato e spettacolare, ma subito dopo Haase e Middelkoop cedono nuovamente il servizio, fino al 6-4 Repubblica Ceca dopo 45 minuti. Il secondo parziale è molto equilibrato, l’unica palla-break arriva al secondo game dopo due doppi falli consecutivi di Jebevy, ma si arriva seguendo i servizi fino al 5-4 Olanda. A quel punto, un doppio fallo di Roman e una gran risposta di Middlekoop costringono la Repubblica Ceca a salvare due set-point: dopo un servizio vincente, il ventisettenne di Turnov sparacchia in rete consegnando 32 minuti il set ai padroni di casa. 

Il terzo set è molto simile al secondo: dominano i servizi e c’è una sola palla break per la Repubblica Ceca, ottenuta da Jebevy con una gran risposta di rovescio lungo linea, ma da lui stesso vanificata con una volée larga. Sul 6-5 Olanda, un perfetto rovescio in risposta di Haase dà un set-point ai tulipani, ma stavolta il compagno di Pavlasek serve con grande sicurezza e porta il set al tie-break. Qui due iniziali errori a rete dei cechi, una risposta vincente di Haase, un punto ben costruito e un ace del n.1 olandese porta gli orage sul 5-0, che diventa 7-1 con un bel dritto dal fondo di Middlekoop che passa in mezzo agli avversari. Dopo due ore l’Olanda è avanti 2-1 e sale il canto Viva Hollandia: il dj sta dando il meglio di sé. Nel quarto set gli olandesi viaggiano sulle ali dell’entusiasmo e nel terzo game centrano l’unico e decisivo break dopo dieci punti giocati e aver rimontato da 40-15. A quel punto i cechi riescono a trascinare ai vantaggi il game di risposta solo sul 5-4, quando annullano due match point ma poi cedono al servizio sicuro di Robin Haase.


UNGHERIA-RUSSIA 2-1 (Luca De Gaspari)

A. Balazs/M. Fucsovics b. K. Kravchuk/D. Medvedev 7-6(4) 6-4 7-6(4)

Eccezionali già nella prima giornata Attila Balazs e Marton Fucsovics hanno fatto ancora meglio insieme vincendo per 3 set a 0 il doppio contro Konstantin Kravchuk e Daniil Medvedev riportanto in vantaggio l’Ungheria nella spareggio World Group a Budapest, contro la Russia. La coppia magiara ha concesso appena due palle break in tutto l’incontro ed ha ceduto il servizio solo nel quinto gioco del primo set quando era comunque avanti 3-1. Da lì in avanti non rischiano assolutamente nulla al servizio, ottenendo il break decisivo nel secondo set nel fatidico nono gioco sul 4 pari. Anche i due tie-break di primo e terzo set non sono mai in discussione: nel primo gli ungheresi vanno avanti subito 3-1 e poi difendo il vantaggio fino al 7-4 finale. Quello del terzo set è ancora meno combattuto visto che i padroni di casa vanno avanti 6-1 prima di mancare i primi 3 match point tradendo un po’ di emozione. Il quarto è quello buono per far esplodere la Kopaszi Dam di Budapest, che ormai crede davvero di poter completare il weekend da favola domani per poter tornare nel gruppo mondiale dopo 21 anni. Sarà Fucsovics il primo a provarci domani contro Karen Khachanov e dopo quanto visto in questo weekend non è un match impossibile.


PORTOGALLO-GERMANIA 1-2 (Giovanni Vianello)

T. Puetz/J.L. Struff b. G. Elias/J. Sousa 6-2 4-6 6-7(4) 6-4 6-4

Dopo quella di J. Sousa con Stebe, arriva per il Portogallo la seconda sconfitta in questo tie di play-off con la Germania, nel doppio, e le probabilità per i lusitani di conquistare una storica promozione nel World Group sono ormai ridotte al lumicino. Il Portogallo schierava per il doppio Gastao Elias e Joao Sousa, i suoi due migliori singolaristi, mentre la Germania scendeva in campo con Struff e Puetz. Il primo set vai ai teutonici per 6-2, con i lusitani che, nonostante mettano sul court la propria formazione migliore, sembrano ancora una volta preda dell’emozione di poter salire per la prima volta nella “Serie A” della Coppa Davis da quando quest’ultima ha assunto l’attuale formato, come già capitato ieri ad uno dei due giocatori in campo oggi, Joao Sousa, che ha perso contro pronostico da Stebe. Il Portogallo tuttavia pareggia subito dopo il conto dei set, operando un break nel terzo gioco del secondo parziale e mantenendolo fino a fine set, salvandosi da 0-40 nel decimo e ultimo gioco. I lusitani mettono in campo maggior consistenza e fiducia rispetto alla prima frazione ed il risultato li premia. Il terzo set rischia di decidersi a cavallo del settimo e dell’ottavo gioco. In questi due game ancora una volta si possono trovare tracce dell’emotività dei portoghesi che nel settimo gioco hanno molte chance di strappare il servizio ai tedeschi, senza sfruttarne nemmeno una, e poi nell’ottavo gioco sono loro a cedere il servizio, concedendo a Struff e Puetz di servire per portarsi avanti due set a uno. La Germania nel nono gioco, in cui serve per il parziale, tuttavia, perde a sua volta la battuta e così il parziale prosegue. Il set si decide al tie-break, in cui il Portogallo vince per 7-5. Il quarto set ha andamento simile al secondo, a parti invertite, con la Germania che strappa la battuta al Portogallo nel terzo gioco e mantiene il vantaggio fino al termine del set e forzando così la partita al quinto set. Il set decisivo si rivela equilibrato ed emozionante, con entrambi i team che finalmente giocano al meglio. A risultare decisivo un break al nono game sul servizio di Sousa che permette alla Germania di chiudere il match 6-4  dopo aver tenuto il servizio nel decimo e decisivo gioco della quinta frazione.

Il match, nel complesso, eccettuato forse il primo set, che ha visto un dominio dei tedeschi, è stato equilibrato ed emozionante e il tasso tecnico della partita, dopo un avvio un po’ scialbo, soprattutto per causa dei padroni di casa, è andato via via in crescendo, culminando in un quinto set piuttosto spettacolare ed indeciso. I portoghesi sono ora con le spalle al muro e rischiano di mancare anche questa seconda occasione di accedere al World Group della Coppa Davis (la prima occasione era avvenuta nel 1994, quando persero lo spareggio con la Croazia).


COLOMBIA-CROAZIA 1-2 (Andrea Franchino)

M. Cilic/N. Metkic b. J. Cabal/A. Falla 5-7 6-7(4) 6-4 6-2 6-4

La seconda giornata della Davis è di consuetudine riservata al doppio, che spesso risulta essere decisivo per il risultato finale. Nello spareggio play-off tra Colombia e Croazia vincere oggi significherebbe potersi giocare il primo singolare di domani con una maggiore tranquillità. Per questo motivo entrambi i capitani preferiscono schierare forze fresche: per la Colombia viene quindi confermata la coppia Falla- Cabal, mentre per la Croazia Krajan lascia riposare Skugor (stremato dalla maratona in altura di ieri contro Giraldo) e schiera al suo posto Marin Cilic insieme a Nicola Metkic. Dopo cinque set tiratissimi la spuntano i croati che riescono a risalire da 2 set sotto grazie alla classe ed alla caparbia di Cilic ed al giudizioso apporto di Mektic che ha suggellato la sua prestazione con il pallonetto liftato che ha dato alla sua Nazionale la palla break decisiva del 5° set (poi trasformata da Cilic con una ottima risposta di rovescio). Domani spetterà a Marin Cilic tentare di chiudere l’incontro di play-off contro il n.1 colombiano Santiago Giraldo e mantenere la sua Nazionale nel World Group di Coppa Davis.

Nel primo set la coppia croata paga dazio alla scarsa intesa tra Mektic e Cilic e inizia subito in salita subendo un break in apertura. I colombiani sfruttano l’abitudine alla superficie ed al clima per cercare di fare il vuoto ma nel sesto gioco i croati sfruttano al meglio la prima palla break avuta per riequilibrare il match. Tutto tranquillo fino all’undicesimo gioco quando Falla e Cabal ottengono 2 occasioni consecutive per strappare la battuta agli avversari, approfittano della seconda e chiudono il primo set sul 7-5. La Croazia pare non accusare il colpo e parte decisa nella seconda frazione, strappando il servizio alla Colombia e portandosi sul 2-0, ma poi i giocatori croati non riescono a tenere il proprio turno in battuta e l’incontro torna in pareggio, dirigendosi in tranquillità verso lo scontato tie break. Lo svolgimento del gioco decisivo rispecchia l’andamento del primo set, Colombia avanti fino al 5-3, pareggio Croazia e allungo finale di Cabal e Falla che portano l’incontro sul 2-0 e mettono in ambasce il team croato. Nel terzo set Cilic mostra al pubblico colombiano qual è la qualità per stare stabilmente nei primi 10 giocatori del mondo ovvero la capacità di alzare il livello di gioco nei momenti difficili. Da qui in avanti il gigante croato prende in mano la situazione, trascinandosi dietro anche Mektic, ed inizia la lunga risalita. Nei turni di servizio dei balcanici non si gioca, i colombiani paiono tener botta ma la palla break concessa al quarto gioco è sufficiente a Cilic e Mektic per portarsi avanti e chiudere il set sul 6-4 e prolungare il match. Quarto set senza storia, i colombiani si trovano sotto 5-1 in poco tempo e nulla pare poter arrestare la marcia dei croati che chiudono il set sul 6-2. Malgrado queste premesse l’inizio della quinta e decisiva partita mostra Falla e Cabal molto battaglieri che non cedono di un passo, tenendo i propri turni di servizio con autorità, dall’altra parte della rete però non si vedono segni di stanchezza o cedimento, sia Cilic che Mektic servono bene e non appaiono mai in difficoltà. Quando mancano pochi minuti alle 4 ore di gioco arriva l’uno-due dei croati sopra descritto che consente loro di strappare il servizio ai colombiani e di mettere in condizione Marin Cilic di scrivere la parola fine alla contesa tenendo il proprio servizio a zero

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