ATP Pechino: Dimitrov piega del Potro, Kyrgios convince

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ATP Pechino: Dimitrov piega del Potro, Kyrgios convince

Il bulgaro supera in due set lottati l’argentino che crolla nel finale. Strana (ma convincente) vittoria di Nick Kyrgios, che ci mette 83 minuti per battere M. Zverev in tre set. Ai quarti Darcis

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NICK IN RIMONTA – Quando Kyrgios gioca da vero Kyrgios diventa un ciclone quasi inarrestabile. La notizia che arriva da Pechino è che l’australiano in un match velocissimo, pur perdendo il primo parziale, non si disunisce, rimane li e migliora il suo tennis, fino a sconfiggere nettamente un volenteroso Mischa Zverev, numero 27 ATP. I due si erano affrontati una sola volta a Shanghai quasi un anno fa, dove vinse Zverev anche grazie a un comportamento di Nick non proprio professionale. Nel primo set è un break a fare la differenza: il più grande dei fratelli Zverev lo coglie alla prima opportunità (sarà l’unica) nel quarto game, rimarrà l’unica palla break dell’intera frazione, poiché Mischa non concede nulla al servizio, gestendo e chiudendo 6-3 al primo set point per la rabbia del numero 19 del mondo che scaraventa la racchetta a terra. Nick si “rasserena”, ricomincia a giocare e nel secondo game arriva per la prima volta a palla break, dove con uno splendido passante di dritto riesce a passare. Il ragazzo di Canberra appare più sciolto, alla battuta è inattacabile e nell’ottavo game gioca più per fare spettacolo con colpi che deliziano il pubblico, ma al primo set point utile lo concretizza, fissando la seconda partita sul 6-2. Si va al terzo in maniera rapida. Nick continua a essere implacabile al servizio, cosa più preoccupante per Mischa diventa ancora più concreto in risposta, visto che nel secondo gioco strappa nuovamente il servizio al tedesco volando in un lampo sul 3 a 0, concedendosi le solite licenze di colpi in salto e colpi sotto le gambe. Il ventiduenne aussie è padrone del campo: nell’ottavo game si conquista il primo match point con uno smash in salto sensazionale, poi bada al sodo quando nel successivo punto sfonda con un dritto vincente, archiviando la pratica sul 6-2 finale dopo un’ora e venti minuti.

DARCIS PRECISO, BAUTISTA SENZA FATICA – Ad affrontare Kyrgios nei quarti sarà Steve Darcis, numero 73 ATP. Nella sfida tra qualificati è il belga a superare in due set Dusan Lajovic, numero 78 del ranking. L’eroe della recente semifinale di Davis gioca un primo set molto convincente, non concede nulla alla battuta ed è chirurgico nel sesto game quando alla seconda palla break strappa il servizio all’avversario, confermando il vantaggio fino al termine del parziale vinto per 6-3. Nella seconda partita il giocatore serbo ha una ghiotta occasione nel secondo gioco quando si procura quattro palle break in quello che è il game più lungo del match; Darcis è abile nel difendersi e conservare il servizio. Il trentratreenne di Liegi, scampato il pericolo, passa in vantaggio nel quinto game e potrebbe già chiudere sul servizio di Lajovic nel nono gioco quando ha un primo match point, annullato. È semplicemente rimandata la vittoria, perché Darcis a zero chiude alla battuta fissando il risultato sul 6-4 dopo un’ora e dodici minuti complessivi. Accede ai quarti di finale anche Roberto Bautista Agut. Il numero 5 del seeding non deve faticare per superare Aljaz Bedene, numero 50 del mondo. Il match praticamente non è mai esistito, lo spagnolo vince il primo set con un bagel, Bedene chiede un medical time out per un problema al ginocchio, prova a resistere e onorare l’impegno, ma sul 4 a 0 sotto decide di alzare bandiera bianca. Terza vittoria consecutiva per Bautista Agut negli scontri diretti contro Bedene (3 a 2 il totale).

DELPO SCIUPA, DIMITROV NON PERDONA – Il match più atteso di giornata non tradisce le aspettative. Grigor Dimitrov supera Juan Martin del Potro in due set dall’andamento molto simili. In entrambe le frazioni il finalista della passata edizione del torneo di Pechino recupera un break di svantaggio, con pazienza mette alle corde l’avversario con il back di rovescio, che manda definitivamente in crisi il numero 24 ATP (qui grazie ad una wild card). È la terza volta che si affrontano in questa stagione, se a Roma fu Juan Martin a prevalere, Grigor vince per la seconda volta consecutiva dopo l’affermazione a Cincinnati in un bilancio totale che vede in vantaggio 5 a 2 del Potro. Parte male Dimitrov nel primo game al servizio, concedendo due palle break che annulla, ma la terza gli è fatale a causa di un doppio fallo. Fa fatica il bulgaro nello scambio da fondo, rallenta il gioco spesso col back di rovescio senza però sortire alcun beneficio, facendo scattare l’allarme rosso quando del Potro in vantaggio 3 a 1 ha la palla del doppio break, Grigor la cancella e tiene la battuta. Occasione mancata occasione subita, il numero 3 del seeding coglie la sua prima opportunità nel gioco successivo, siamo 3 pari. Abbiamo un match in equilibrio, entrambi i contendenti non si risparmiano, mettono in campo il loro tennis migliore con la torre di Tandil che picchia col diritto appena può, mentre Dimitrov rallenta con maggiore successo rispetto all’inizio, per poi accelerare improvvisamente. Conclusione naturale è quindi il tie-break: si cambia campo sul 3 a 3 con Dimitrov che per due volte recupera un mini break di vantaggio, Juan Martin arriva per primo a set point grazie alla stecca di diritto dell’avversario, ma dopo un lungo scambio da fondo restituisce il favore con un diritto steccato a sua volta, si cambia ancora campo sul 6 pari. È la volta del set point per Grigor, che se lo procura con una discesa a rete non formidabile, ma il passante non supera la rete; delPo deve difendersi con il servizio e inizialmente sbaglia la prima, poi forza anche la seconda senza successo, la pallina si stampa sul nastro ponendo fine al primo parziale, che va a Dimitrov per 8 punti a 6 nel tie-break (prima volta che lo disputano in un loro confronto diretto).

Alla ripresa del gioco il campione degli Us Open 2009 sembra far fatica negli spostamenti, mentre dall’altra parte della rete il numero 8 del ranking è più brillante sotto l’aspetto fisico. Tutto farebbe pensare all’ago della bilancia ancora di più per il ventiseienne bulgaro, invece del Potro nel sesto gioco si porta 15-40, Dimitrov si difende con la prima di servizio e un diritto a sventaglio, poi sulla parità si presenta a rete con un colpo troppo timido, l’argentino col rovescio passa agevolmente e nel punto successivo sfrutta un regalo di Grigor nello scambio, passando cosi a condurre 4 a 2. del Potro nel nono game va a servire per il set, sbaglia però troppo con il diritto, andando sotto 15-40, ma se la prima palla break la fronteggia bene con una ace, è la seconda a costargli caro con ancora il diritto che va fuori giri dopo uno scambio in cui Dimitrov si è limitato a contenere. La rincorsa di Grigor si completa nel decimo game al servizio, che gli vale il 5 pari; Juan Martin perde fiducia, si demoralizza e Dimitrov gli salta al collo strappandogli nuovamente la battuta, questa volta addirittura a zero, andando dunque a servire per il match nel dodicesimo game: il campione di Cincinnati vola sul 40-0 e al primo match point chiude la contesa dopo esattamente due di gioco. Per lui ai quarti di finale ci sarà Bautista Agut.

Risultati:

[8] N. Kyrgios b. M. Zverev 3-6 6-2 6-2
[Q] S. Darcis b. [Q] D. Lajovic 6-3 6-4
[5] R. Bautista Agut b. A. Bedene 6-0 4-0 rit.
[3] G. Dimitrov b. [WC] J.M. del Potro 7-6(6) 7-5

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