Halep, la regina fragile (Semeraro)

Rassegna stampa

Halep, la regina fragile (Semeraro)

Pubblicato

il

 

Articolo di Stefano Semeraro (Il Corriere dello Sport)

Si è tolta un peso, le rimane l’altro. «Devo vincere uno Slam», dice Simona Halep, la nuova n. 1 del tennis femminile. «Perché se diventi n.1 ti dicono che ti manca lo Slam, e viceversa. Non si scappa: bisogna fare entrambe le cose». In realtà i pesi nella carriera della ragazza di Costanza – la 25a regina nell’era del computer (1975), la quinta diversa nello stesso anno solare (dopo Kerber, Williams, Pliskova e Muguruza: un record), la prima sfornata dalla Romania – erano molti di più. n primo ad andarsene è stato il più imbarazzante, la quinta di seno che Simona si fece ridurre nel 2009: «mi metteva in difficoltà in campo, ma anche a disagio nella vita di tutti giorni, l’avrei fatta comunque». Il secondo – più intimo – una mancanza di autostima, di continuità e di considerazione da parte di chi lo sport lo giudica solo da esteta, l’ha accompagnata per tutta la carriera Simona la rognosa, la judoka del tennis che per vincere usa le gambe veloci ereditate da papà Stere, ex calciatore, e si appoggia sui colpi di chi ha molti più centimetri dei suoi 168.

Ma anche la ragazza fragile, insicura, che al momento di mettere l’ultimo bullone alla grande impresa perde – meglio: perdeva – la presa sui nervi. La ragazza facile alla malinconia che accanto all’ex coach di Agassi, Darren Cahill, ha bisogno di avere anche il connazionale Andrei Pavel, «per non sentirmi sola quando sono in Romania». Chi le è stato vicino da sempre, come Ion Tiriac, l’ex tennista di Brasov diventato miliardario, non ha mai smesso di ripeterglielo. «Ion mi ha sempre detto: puoi vincere uno Slam, devi solo crederci». E Tiriac di tennis se ne intende. Come del resto Cino Marchese, lo storico manager dell’IMG che al Trofeo Bonfiglio del 2008 segnalò la Halep alla ex tennista romena Virginia Ruzici, vincitrice a Parigi nel 1978, che ancora oggi le fa da agente. «Tu che sei sempre in certa di campioni – le disse – guarda che ce ne hai una in rasa».

Quell’anno la Halep vinse anche il Roland Garros dei piccoli. In quello dei grandi ha perso due finali: ne1 2014 da outsider contro la sua ex Bestia Nera Maria Sharapova, nel giugno scorso da favoritissima contro la ragazzina lèttone Ostapenko, in un match che le avrebbe regalato in sol colpo il primo Slam e il vertice del ranking. L’ennesima occasione persa in un 2017 che pareva destinato ad evocare i suoi demoni peggiori. Simona infatti si è trovata a un passo dal n.1 anche a Wimbledon e a Cincinnati, e solo a Pechino la settimana scorsa è finalmente riuscita a battere per la prima volta in carriera, dopo 7 ko, la Sharapova, e sedersi in cima alla classifica nonostante la finale persa contro la Garcia: «Quest’estate c’ero arrivata tante volte vicino, pensarci troppo non mi ha aiutato. Nel tennis ho ancora qualche sogno, il più importante è vincere uno Slam (…)

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement