Murray non vuole operarsi. E intanto si allena per Glasgow

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Murray non vuole operarsi. E intanto si allena per Glasgow

Lo scozzese è sempre più convinto di evitare l’operazione all’anca nonostante molti specialisti gli abbiano consigliato il contrario. La sua paura? Terminare anzitempo la carriera

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Il momento non è dei migliori per Andy Murray che, dopo un 2017 sotto gli standard, è ancora alle prese con il problema all’anca (lo stesso che gli ha impedito di giocare a New York). Secondo fonti vicine al tennista, lo scozzese si starebbe allenando sui campi dell’All England Club in vista del 7 novembre, quando scenderà in campo a Glasgow per un’esibizione contro Roger Federer. A quanto pare, nonostante abbia consultato una serie di specialisti, e molti di essi gli abbiano consigliato un intervento chirurgico, Andy non è minimamente intenzionato ad andare sotto i ferri.

I motivi, in sostanza, sono due: il primo è il lungo stop che ne verrebbe post intervento, si parla di sei mesi; il secondo è il periodo che dovrebbe passare prima di tornare veramente competitivo. Ricordiamo che, sempre in questa stagione, Murray ha dovuto convivere con un attacco di herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio) e il problema al tendine del gomito. Sulla decisione, ferma, di evitare l’intervento chirurgico il pensiero di Murray, probabilmente, è facilmente condivisibile e in parte spiegato dallo stesso interessato durante un’intervista alla vigilia di Wimbledon: “Molti tennisti stanno avendo grandi risultati dopo i 30 anni – disse – ma ciò non significa che ciò possa avvenire anche per me. Forse i prossimi due saranno quelli in cui avrò ancora chance di essere competitivo nei major e nei grandi tornei”. Operarsi, a questo punto, significherebbe rischiare di arrivare proprio alla soglia dei 32 avendo praticamente perso i due precedenti (oggi Murray ne ha 30) e con tutte le incognite che un’operazione all’anca può portare. Un rischio che evidentemente l’ex numero uno del mondo non vuole correre.

Dunque, facendo il punto della situazione, le scelte dello scozzese sembrano andare in linea con quanto annunciato agli inizi di settembre quando lui stesso annunciò la sua assenza allo swing asiatico e probabilmente anche a Vienna e Bercy. L’unica speranza, a questo punto, di vederlo in campo è di un riscontro positivo da parte del suo corpo nelle ultime sessioni di allenamento. Nel caso in cui si sentisse in discreta forma e l’esibizione di Glasgow desse ulteriori conferme fisiche, potremmo vederlo nuovamente in campo per il finale di stagione e non solo nel 2018 a Brisbane dove ha già annunciato la sua presenza.

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