Nadal: "Non sono a Bercy per il ranking. Difficile parlare della Spagna" [AUDIO]

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Nadal: “Non sono a Bercy per il ranking. Difficile parlare della Spagna” [AUDIO]

Rafa nella conferenza stampa pre torneo. Su Federer: “Roger lavora molto bene sul calendario e fa quello che è meglio per lui”. Sulla Spagna: “Situazione molto triste”

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Ti manca una sola vittoria per essere certo del numero 1.
Beh, sì, manca solo una partita. Ma come in ogni torneo sono qui per fare del mio meglio. Certo, chiudere numero uno sarà qualcosa di davvero importante per me, ma la stagione non è finita qui e non è il momento di pensare molto a questo. Basta cercare di avere la giusta preparazione in ogni torneo ed essere pronti per la prossima partita.

Sei sorpreso che Federer non sia venuto a Parigi e abbia rinunciato a tornare al numero 1?
No, Roger lavora molto bene sul calendario e fa sempre quello che è meglio per se stesso. Certo aveva la possibilità di essere ancora in corsa venendo qui, ma non si ha mica la certezza di raggiungere l’obiettivo. Naturalmente senza giocare sulla terra sapeva di avere meno punti in classifica, ma non poteva nemmeno sapere come sarebbe poi arrivato a Wimbledon. Le sue scelte si sono rilevate sempre positive, tutto ha funzionato molto bene per lui. E si è trovato in una posizione più libera avendo vinto Shanghai e Basilea, crede di arrivare meglio a Londra saltando questo torneo.

E tu come ti senti?
Bene. Sono qui per provare fare del mio meglio e mi alleno ogni giorno. Dovevo assolutamente riposare dopo Shanghai, ho giocato molte partite quest’anno. Non sono stato felice di saltare Basilea, ma adesso sono felice di essere qui, in quella che probabilmente è la città più importante della mia carriera.

Domanda fuori tema, tanto sta accadendo nel tuo paese al momento e tanto è accaduto fin da quando ne abbiamo parlato. Mi chiedo solo quanto tu sia disturbato dagli eventi in Catalogna?
Naturalmente sono stati momenti molto tristi per tutti noi. Momenti difficili, ma bisogna accettare quello che accade. Sono nato in un paese democratico, così credo nel mio paese e credo nella mia gente, e credo che le cose andranno in modo corretto senza incidenti. Questo è il mio desiderio. Questa è l’unica cosa che posso dire.

Riguardo al tennis, mi chiedo: se la Catalogna diventasse un paese indipendente, cambierebbe qualcosa per te?
Credo che sia difficile parlarne perché penso che non sia il caso di farlo adesso. Capisco che c’è interesse per questo, ma devi capire che nella mia situazione è molto difficile rispondere a queste cose perché la situazione è molto delicata nel mio paese. Quindi tutto quello che posso dire è che non va nel modo giusto perché ci sono persone schierate le une contro le altre. Per me è una situazione triste e al tempo stesso difficile, è difficile parlarne liberamente perché crea solo danni su alcune persone. Quindi vorrei solo che le cose migliorassero. Non voglio la frattura tra le persone in Catalogna. Mi sento vicino alla Catalogna. Amo le persone in Catalogna e la maggior parte degli spagnoli prova lo stesso. C’è sempre stato amore per la Catalogna ed è per questo motivo che siamo tristi per questa situazione.

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