Sanguinetti: "Nuove regole? Mi piace il no-ad. Fognini può fare di più"

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Sanguinetti: “Nuove regole? Mi piace il no-ad. Fognini può fare di più”

Il direttore Scanagatta ha intervistato il coach di Harrison, impegnato nel torneo di doppio alle ATP Finals. “Se Ryan vincesse il torneo andrebbe più o meno in pari”

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Ryan Harrison, un doppio ritorno

Davide Sanguinetti, sebbene se ne parli poco, qui a Londra è in corso anche il torneo di doppio. Sei qui con il tuo Ryan Harrison.
Sì, in realtà non era nemmeno nei nostri programmi giocare il doppio, mi ha detto lui che lo voleva provare e ha finito per vincere il Roland Garros con Michael Venus. Qui a Londra abbiamo iniziato benissimo battendo in due set Kontinen/Peers, la coppia numero 2 al mondo (Harrison/Venus saranno impegnati oggi nella semifinale contro Kubot/Melo, ndr).

Tu non eri un gran doppista però….
Me la cavavo, ma non mi è mai piaciuto giocarlo.

Col tuo rovescio giocavi a sinistra immagino.
No, giocavo a destra, perché mi servivano sempre sulla T e col mio dritto potevo rispondere incrociato ed era più facile.

Un giocatore come Harrison, guadagna di più con questi risultati in doppio rispetto al singolare?
No, anche perché Ryan è intorno al numero 40 del mondo in singolare, abbiamo fatto un buon lavoro quest’anno. Quando mi ha chiamato era numero 103, ora ha chiuso alla posizione 46 giocando solo tornei importanti. Quindi guadagna di più col singolare che con il doppio.

E se vincesse questo torneo?
Andremmo più o meno in pari.

Un commento sul tennis italiano del 2017.
Il commento è sempre positivo. A me Fognini piace molto, è un lottatore e credo non abbia ancora espresso i suoi veri valori. Spero che prima o poi riesca a far vedere qualcosa di più di quello che sa fare.

Quali nuove regole ti piacciono fra quelle sperimentate a Milano?
A me piace che il coach possa parlare con il giocatore, ma senza cuffie che fa troppo show. Mi piace lo shot-clock, e devo dire che mi piacerebbe il no-ad. Del resto non mi piace nulla né il set a 4, né il no-let che hanno già provato a fare anni fa nei Challenger, non funziona.

E la morte dei giudici di linea con l’elettronica che decide tutto?
Quello potrebbe andare bene, ma resto dell’idea che sia sempre meglio avere delle persone sul campo.

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