Coppa Davis 2018: la fredda Morioka per Giappone-Italia

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Coppa Davis 2018: la fredda Morioka per Giappone-Italia

La località del nord del Giappone, già sede dei mondiali di sci alpino del 1993, ospiterà l’incontro di primo turno fra Italia e Giappone. Sfida complicata per gli azzurri, su una superficie tradizionalmente ostica

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Morioka: solo pronunciarne il nome fa riaffiorare nebulose memorie di una sfortunata edizione dei campionati mondiali dei sci alpino, flagellati da un clima capriccioso ancor prima che rigido. Nel 1993, gli skimen dovettero affannarsi per decifrarne l’enigmatica neve. Stavolta, in occasione dell’incontro di primo turno del World Group di Coppa Davis fra Giappone e Italia, in scena nella località nipponica dal 2 al 4 febbraio 2018, toccherà ai capitani dei due team scervellarsi. Per tirar fuori la solita alchimia di analisi e pretattica, la fascinosa ricetta non replicabile nel circuito tennistico, esclusiva degli incontri della storica competizione a squadre.

Fortunatamente, si tratterà di un evento giocato al chiuso. E sarà la Takaya Arena, a garantire che le intemperie non rappresentino la variabile impazzita del rubber. Sfortunatamente, gli azzurri non potranno contare su un Tomba, anche nella versione dimessa della Bomba modenese vista allora in terra nipponica. La classifica di fine anno include 4 moschettieri fra i top 100: Fognini, Lorenzi, Fabbiano e Seppi. Cui si aggiunge Bolelli in veste di doppista. Dall’altra parte della rete, capitan Satoshi Iwabuchi spera di poter fare affidamento sulla stella Nishikori, alle prese con il recupero dall’infortunio al polso. Assieme a lui, Sugita, Daniel e Nishioka, assieme al veterano Soeda e ai doppisti McLachlan e Uchiyama. Una squadra coesa, priva di campioni se si esclude il finalista dello US Open 2014, la cui condizione rappresenta però un’incognita. Peraltro, sul veloce indoor della venue prescelta il team giapponese potrebbe mettere in difficoltà i nostri rappresentanti.

Una sfida non facile per i ragazzi guidati da Corrado Barazzutti. I precedenti vedono l’Italia in vantaggio per 2-0. Dato assai poco significativo, dato che gli incontri risalgono agli anni ’30, quelli di De Morpugo e De Stefani. Un’era fa. Sorteggio e doppio potrebbero essere decisivi. Ma almeno stavolta, raffreddori a parte, nessuno potrà recriminare per il meteo capriccioso o la neve infida.

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