Shanghai Rolex Masters, il "1000" della pizza

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Shanghai Rolex Masters, il “1000” della pizza

Lo Chef italiano dello Shanghai Rolex Masters ci parla di cosa mangiano i tennisti mentre sono in Cina, dove la sfida non è solo in campo ma anche al ristorante a colpi di pizza

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Oltre alla sponsorizzazione della Barilla (ed alla presenza dell’inviato di Ubitennis), la presenza italiana all’ultimo Shanghai Rolex Masters poteva contare anche su una figura che rimane spesso nascosta dietro le quinte, ma fondamentale per la riuscita dell’evento e per il benessere dei tennisti: lo Chef del ristorante giocatori, colui (o colei) che soddisfa ogni desiderio gastronomico degli assi della racchetta. A Shanghai lo Chef era Marcello Cristiano, italiano di Firenze, che da sette anni esercita la sua professione in Cina preparando cibi prelibati per i palati più raffinati.

Come sei arrivato in Cina?
Circa sette anni fa mi sono trasferito ad Hong Kong e poi da lì mi sono spostato a Dalian, nel nord del Paese, dove sono rimasto per diversi anni. I primi tempi sono stati difficili, perché non parlo il cinese: solo una volta la settimana potevo comunicare in inglese. Però quell’esperienza mi è servita molto per riuscire a capire bene quali sono i gusti del cinese medio e quindi adattare le mie pietanze al loro palato. Siccome lavoro come freelance, principalmente per il catering di eventi, ho avuto l’opportunità di spostarmi a Pechino per qualche mese ed ora sono a Shanghai. Tuttavia capita spesso di poter andare a lavorare in altre città: il mese scorso per esempio sono stato a Shenzhen per un evento organizzato da Ermenegildo Zegna, due settimane fa ho avuto un altro evento a Quingdao, ed ora sono qui a Shanghai come Guest Chef all’Hilton e mi occupo del ristorante giocatori.

Risiedi stabilmente in Cina oppure hai mantenuto famiglia ed amicizie in Italia?
Non ancora, ma credo che il prossimo anno farò il salto, ormai i tempi sono maturi. La mia famiglia e mio figlio vivono ancora a Firenze, e spero che dal prossimo anno potranno raggiungermi qui in Cina.

È la prima volta che hai a che fare con i tennisti?
Sì, è la prima volta, ed è un’esperienza molto interessante. Sono persone molto attente alla linea, ai carboidrati che assumono. Prima della partita di solito mangiano pizza, per avere abbastanza energia per la gara, dopo invece si tengono leggeri, di solito scelgono pollo e verdure. La carne che va per la maggiore è sicuramente il pollo, quasi sempre preferito alla carne rossa. Qui in Cina poi i tennisti tendono ad evitare il pesce, in quanto non vogliono correre il rischio che il pesce cinese provochi qualche disturbo intestinale.

Hai avuto qualche richiesta particolare da parte dei giocatori?
Siccome ci occupiamo dei tennisti sia qui al torneo sia all’Hilton dove alloggiano, può capitare di avere ogni tipo di richiesta, da quello che è ammalato e ti chiede il pollo lesso con la banana a chi vuole organizzare un pranzo completo per otto persone nella propria suite. Proprio l’altra sera Roger Federer ha richiesto una pizza piuttosto particolare: mascarpone, fichi, prosciutto crudo ed olio di tartufo. Un po’ di energie veloci per la partita.

A proposito di pizza, il torneo di Shanghai ha inaugurato qualche anno fa una simpatica tradizione che coinvolge lo staff e qualcuno dei giocatori. Si tratta di una lotteria a jackpot nella quale ogni partecipante sborsa una quota di partecipazione e costruisce la sua pizza da mettere sul menu. Alla fine della settimana, l’inventore della pizza che ha totalizzato il maggior numero di ordinazioni vince il jackpot. Vi riportiamo qui sotto il menu, sbizzarritevi a cercare di capire a chi corrispondono le varie pizze. Federer e Nadal sono tra i partecipanti al ‘concorso’.

Questo tipo di lavoro è molto diverso rispetto al catering per grandi eventi cui sei abituato. Qual è il tuo orario di lavoro?
Il ristorante è aperto dalle 6.30 fino alle 23 circa, per tutti i 10 giorni del torneo.

E tu sei sempre presente?
Sì, più o meno sono sempre qui. Dormiamo in albergo, all’Hilton, ma per il resto del tempo sono sempre qui. Sono giornate lunghe.

Nella giornata di mercoledì noi della stampa siamo stati ospiti del torneo ed abbiamo potuto assaggiare il piatto della giornata, che era un salmone assolutamente delizioso. Che cos’altro hai previsto per i giocatori nei tuoi menu speciali?
Oggi per esempio ho proposto una capasanta con polenta e salsa alla cacciatora. Un accostamento tra il gusto delicato del pesce e quello più saporito della salsa normalmente usata per il coniglio alla cacciatora. L’ho messa sul cartellone mezz’ora fa e ne abbiamo già preparate quindici, credo che stia piacendo!

È difficile trovare gli ingredienti freschi e di qualità per preparare i tuoi piatti qui in Cina?
Rispetto a cinque-sei anni fa le cose sono molto migliorate. Oggi ci sono diversi fornitori che effettuano consegne un paio di volte la settimana, via aerea, e riescono a garantire la freschezza dei prodotti. Chiaramente costano un po’ di più, ma va bene così.

Qual è il bilancio della tua esperienza nel mondo del tennis fino ad ora?
Sicuramente positivo. Esperienza nuova, diversa dal solito, e quando capita di avere a che fare con personaggi di caratura mondiale non può che essere un’occasione di crescita. Uno dei proprietari del torneo ci ha invitato l’altra sera nello sky-box a fare un brindisi con lo champagne per ringraziarci del lavoro fatto: sono belle soddisfazioni.

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