Hopman Cup: Federer vince ancora. "Per il pubblico. E spero non sia la mia ultima volta"

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Hopman Cup: Federer vince ancora. “Per il pubblico. E spero non sia la mia ultima volta”

Secondo successo consecutivo per Roger, contro un ottimo Khachanov. “Senza i tifosi, la mia passione verrebbe meno”

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Federer resiste alla carica di Khachanov e porta in vantaggio la Svizzera. Sock si ritira, serve l’intervento di Pat Cash… 


UN ALTRO PICCOLO RECORD – Poco meno di 14.ooo spettatori: nuovo record nella storia della Hopman Cup, siglato neanche a dirlo da Roger Federer. Battuto il precedente dello scorso anno, che portava la stessa firma. I tifosi affollano la Perth Arena, per assistere alla seconda vittoria in altrettante partite di Roger Federer. Due set, di cui un tie-break, per resistere alla giovane verve di Kharen Khachanov, che rappresenta la Russia insieme a Anastasija Pavlyuchenkova (sconfitta da Belinda Bencic). Roger salva anche un set point nel secondo parziale, affidandosi ad uno spettacolare schiaffo al volo, per poi chiudere qualche minuto dopo con l’aiuto di un Challenge al millimetro. Incontro gradevole seppur non brillante, Federer cede immediatamente il servizio per poi inanellare quattro giochi in fila e fare corsa di testa: come per l’esordio con Sugita, bassa la percentuale di resa con il dritto che spesso scappa e non è preciso. Ben migliore la tenuta dal lato sinistro, in ogni sua variante: solide le risposte bloccate, poderose le accellerate, sotto gli occhi dell’ex leggenda del doppio australiano Paul McNamee.

Khachanov spara a tutta senza badare ai fronzoli, riuscendo a strappare e portarsi a servire per il secondo set, prima di crollare definitivamente: “L’esperienza aiuta” commenterà Federer a fine partita,ricordo quando ero giovane, magari dovevo difendere un match point e colpivo a tutto braccio senza pensarci. Adesso ci ragiono di più”. Il ruggito della folla è da brividi dopo il game, set and match, e Roger ringrazia: “Fa piacere giocare con tutta questa gente, mi aiuta molto ed è uno dei motivi per cui continuo. Non è una sensazione normale, lavoriamo durissimo per riuscire a godercela. Ricordo quando nel 2004 diventai numero 1 per la prima volta: andai a Rotterdam e durante una sessione di allenamento blando trovai più di cento persone a guardare, mi chiedevo cosa ci facessero (lo scorso anno proprio a Perth, per la sua prima seduta di palleggio si presentarono seimila tifosi, ndr). La passione verrebbe meno se non avessi questo supporto, anche se amo il tennis“. Il pubblico sembra chiederlo a gran voce, torna il prossimo anno. “Spero non sarà la mia ultima volta qui”.

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SOCK MOLLA, DENTRO… PAT CASH – Nella sfida tra Giappone e USA si è dovuto ricorrere ad una doppia sostituzione. Jack Sock si era ritirato dopo aver perso il primo set contro Yuichi Sugita, mentre Naomi Osaka aveva addirittura rinunciato a scendere in campo contro CoCo Vandeweghe. La perfetta organizzazione australiana è andata a pescare tra le proprie fila: se il Giappone si è potuto avvalere dell’apporto di Maddison Inglis, diciannovenne locale che lo scorso anno aveva ricevuto una wildcard a Melbourne, agli USA è toccato un membro d’onore. La bandana a scacchi di Pat Cash si è infatti rivista sul blu di Perth, ma non è bastata agli americani per ottenere il successo in doppio.

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