WTA Auckland: il ciclone Goerges si abbatte su Wozniacki

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WTA Auckland: il ciclone Goerges si abbatte su Wozniacki

Partita eccellente della tedesca capace di sbarazzarsi della rivale in 2 set più combattuti nel punteggio che nella sostanza. Quarto titolo per Julia, possibile outsider a Melbourne

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[2] J. Goerges b. [1] C. Wozniacki 6-4 7-6(4)

Nella prima settimana dell’anno il circuito femminile ha fatto tappa a Brisbane, Shenzhen e Auckland, per un torneo Premier, quello australiano, e due International. In particolare nella più grande area metropolitana della Nuova Zelanda – comunemente chiamata City of Sails in onore proprio di George Eden, conte di Auckland – si è disputato, come consuetudine dal 1986 in poi, l’ASB Classic presso l’omonimo impianto cittadino. Campionessa uscente è Lauren Davis, terza statunitense consecutiva negli ultimi tre anni ad aggiudicarsi la manifestazione, fuori all’esordio in questa edizione per mano della connazionale Sachia Vickery, brava, quest’ultima, ad arrampicarsi fino alla semifinale della parte alta pur proveniendo dalle qualificazioni. A sbarrarle poi la strada verso la finale è stata la prima favorita del seeding e numero tre delle classifiche mondiali, l’esperta danese Caroline Wozniacki, di recente vincitrice del titolo più importante della sua vita sportiva a Singapore nelle WTA Finals. A contenderle il titolo è oggi la tedesca Julia Goerges, due anni di più all’anagrafe e undici posizioni di ritardo nel ranking, qui a caccia del quarto titolo della carriera. Per Caroline, invece, si tratterebbe del successo numero 28. Un solo set lasciato alle spalle da entrambe le finaliste questa settimana: all’esordio contro Puig per Goerges e nei quarti contro la sorprendente wild card Kenin per Wozniacki. Non si tratta di un incontro inedito, essendosi già incontrate in passato in ben nove circostanze con la tedesca avanti di una lunghezza nel computo totale. E non sarà nemmeno una prima volta qui sul veloce di Auckland dove le due rivali tornano ad incrociare la racchetta per la terza volta dopo i quarti di finale del 2015 e del 2017 con un sigillo per parte. Bookmakers unanimi nell’attribuire alla danese i favori del pronostico. Anche loro sbagliano a volte, come vedremo.

È Goerges ad uscire meglio dai blocchi. Un parziale di otto punti a uno in apertura di match, infatti, consente alla tedesca di fare corsa di testa nel primo set. Tutto scorre via molto veloce, troppo per Wozniacki che fatica ad imporre all’avversaria scambi lunghi e manovrati a lei decisamente più congeniali. Break a freddo a parte, la battuta per entrambe costituisce un fattore di gioco importante e senza particolari emozioni il punteggio segue pedissequamente l’ordine dei servizi. Delle due è spesso Goerges quella che si fa preferire per intraprendenza – sono almeno quattro le risposte vincenti messe a referto in questa prima fase – e in un amen per lei è già tempo di servire per capitalizzare il prezioso break di vantaggio. Due ace e due vincenti con il diritto, fondamentale fino ad ora impeccabile, nel corso del decimo game sono quanto basta alla teutonica per mandare in archivio la prima partita con lo score di 6-4. Un dato eloquente: 14 a 5 i vincenti a favore di Goerges, capace di esibire anche il 70 percento di prime palle in campo.

 

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Nuovo set, vecchia storia. Un doppio fallo sciagurato costa caro alla danese che torna a cedere il servizio in avvio di secondo set e dopo una quarantina di minuti per Wozniacki, ancora costretta ad inseguire, è tempo di riordinare le idee con il papà-allenatore Piotr. Il coaching vale almeno alla nativa di Odense la prima palla break del suo incontro ma il nono ace rimette in fretta le cose in ordine per una Goerges che mostra una facilità impressionante nel produrre soluzioni vincenti al cospetto di una giocatrice che fa dello sbarramento un punto di forza. Ci si chiede dunque quanto, per la tedesca, possa perdurare lo stato di grazia, a maggior ragione ora che anche il rovescio si è fatto una macchina da punti e il punteggio allo scoccare dell’ora di gioco è assestato sul 4-3. Sul finale della scorsa stagione abbiamo apprezzato una Wozniacki decisamente più propositiva che in passato, attitudine che quest’oggi, anche per le virtù dell’avversaria, sembra però essere smarrita. Ma non è finita. Per il terzo turno di battuta in fila, infatti, Goerges commette in fotocopia doppio fallo sul punteggio di 30 pari e così l’ottavo game, dopo i due pericoli scampati in precedenza, è quello dell’aggancio. C’è anche il sorpasso di una Wozniacki decisamente rinfrancata, capace con mestiere di mettere il naso avanti per la prima volta nel match. Senza però ulteriori sussulti si va al tie-break. I rally si fanno leggermente più lunghi ma a trarne beneficio è ancora una volta Goerges che al cambio di campo è già avanti per 4 a 2. In spinta la numero 14 al mondo è un vero spettacolo e l’ennesimo tracciante con il diritto manda in archivio con merito un incontro condotto senza particolari sbavature.

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Partita praticamente perfetta, dunque, per Julia Goerges, impeccabile in tutti i settori del gioco e lucida nel gestire i pochi momenti di difficoltà che le si sono presentati. Da domani la tedesca salirà al numero 12 delle classifiche mondiali e l’impressione è che con il livello esibito quest’oggi potrà recitare un ruolo da assoluta protagonista ai prossimi Australian Open. Per Wozniacki – da rivedere invece la danese – la consolazione di aver recuperato una posizione nel ranking: sarà dunque numero due. 

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Roland Garros: cuore Paolini! Batte Cirstea in tre set

L’azzurra batte Sorana Cirstea in tre set. Bene col servizio, toglie il ritmo alla sua avversaria nel parziale decisivo. Adesso Danilovic

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Jasmine Paolini - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

J. Paolini b. [30] S. Cirstea 7-5, 2-6, 6-2

Avvio strepitoso di Roland Garros per Jasmine Paolini che batte in tre set Sorana Cirstea con il punteggio di 7-5, 2-6, 6-2 in 2ore e 14′. Il match ha cambiato padrona svariate volte, ma ha trovato nell’azzurra l’interprete migliore. La Grande Italia di questo avvio di Slam (altri due vittorie notevoli nel set decisivo da parte di Zeppieri e Vavassori) parigino parla anche dell’impresa di Jasmine che batte la n. 32 del ranking dopo aver rischiato di consegnarle le chiavi del match. Paolini approda per la terza volta in carriera al secondo turno del Roland Garros e ora affronterà la serba Olga Danilovic.

IL MATCH – Gara molto equilibrata in avvio, con l’azzurra che deve risalire da 0-40 nel sesto gioco prima di portarsi sul 3-3. Fioccano le palle break: stavolta è Paolini a sprecarne due nel settimo gioco. Stesso copione anche nel nono gioco: stavolta sono consecutive le palle break, ma ugualmente l’azzurra le spreca. L’italiana allunga sul 6-5 dopo aver annullato un setpoint e chiude 7-5 tra gli applausi del pubblico.

 

Nel secondo set arriva la reazione della rumena che sale 5-1 con grande temperamento. Col servizio accusa qualche rallentamento di troppo l’azzurra che, malgrado un controbreak nel settimo gioco, perde il parziale 6-2.

Sale d’intensità Paolini nel terzo set con Cirstea che non si aspetta una reazione dell’azzurra e si fa subito sorprendere. Si parte con una serie di break e controbreak, l’ultimo dei quali manda l’azzurra avanti 2-1. Cirstea subisce un parziale di 13-1 e si ritrova sotto 5-1. La n. 30 del seeding smarrisce la precisione nei colpi e soffre la profondità della sua avversaria. Paolini è estremamente regolare e porta a casa una straordinaria qualificazione al secondo turno.

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Roland Garros, Bronzetti dopo la sconfitta con Jabeur: “Sono migliorata, mi sento una di loro” [VIDEO]

“Dopo l’inizio anno complicato, il titolo a Rabat ha ancora più valore” così Lucia bronzetti, che saluta Parigi. “Al secondo anno nel Tour ho più esperienza”

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Dopo la sconfitta al primo turno 6-4 6-1 contro Ons Jabeur, Lucia Bronzetti si è presentata a rispondere alle domande in italiano con uno spirito positivo, a conferma del buon momento che sta vivendo indipendentemente dell’esito al Roland Garros.

Com’è andata oggi contro un’avversaria (Ons Jabeur) che non dà ritmo?
Lucia Bronzetti: Sì, lei è una giocatrice un po’ atipica, che gioca benissimo le palle corte, in back, ha una buonissima mano quindi sicuramente non è la tipa di giocatrice che preferisco, in più è tra le prime 10 del mondo quindi già dura in partenza. Forse potevo fare qualcosina in più però va bene così. Sono stata sfortunata nel sorteggio e speriamo che l’anno prossimo possa andare meglio e vincere qualche partita.

Com’è stato giocare sullo Chatrier? Hai sentito l’emozione del palcoscenico?
Lucia Bronzetti: Sì, è un’emozione bellissima e all’inizio mi sentivo un po’ a disagio. Non trovavo bene le distanze insomma ma è un’esperienza che ricorderò per tutta la vita anche quando poi non giocherò più, quello che ti rimane sono queste cose. Sicuramente bellissimo.

 

Vieni da una settimana bella ma anche impegnativa dopo il tuo primo titolo a Rabat pochissimi giorni fa. Stai ottenendo ottimi risultati.
Lucia Bronzetti: Sì, è arrivato questo primo titolo dopo un inizio anno un po’ complicato e quindi ha ancora più valore per me. Ho giocato molto bene nello scorso torneo e sono molto contenta di come ho gestito diverse situazioni e ho portato a casa i match. Ho avuto pochissimo tempo per festeggiare, per riprendermi e riconcentrarmi per quest’altro torneo. Ma tornassi indietro rifarei tutto. […] L’anno scorso è stato un anno di prime esperienze, quest’anno è il secondo che sono nel Tour quindi c’è già più esperienza, non è facile ricominciare l’anno sapendo che dovevi riconfermarti. Mi sento migliorata molto anche a livello di gioco, più sicura anche in mezzo a queste giocatrici. Mi sento una di loro.

Nelle prossime settimane hai già un programma?
Lucia Bronzetti: Andrò a giocare un 125K e poi dopo torno a casa e mi preparo per la stagione sull’erba.

Qualche obiettivo da qui a fine anno?
Lucia Bronzetti: A livelli di classifica non mi pongo mai obiettivi (è appena rientrata in top 100, ndr). Poi quello che abbiamo fatto col mio team lo continueremo sempre a fare, cioè lavorare e cercare di migliorarsi e continuare come stiamo facendo; i risultati vengono da soli.

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Roland Garros: Pliskova e Kontaveit subito fuori. Avanti Keys, Vekic, Stephens e Pavlyuchenkova [VIDEO]

La ceca, ex numero 1 al mondo, non è riuscita a gestire la pressione sul Philippe Chatrier. Per Keys e Pavlyuchenkova ora ci sarà un derby

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Anett Kontaveit - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

La prima a chiudere il suo incontro nella seconda giornata del Roland Garros è stata la finalista del 2021, Anastasia Pavlyuchenkova, che in meno di un’ora e un quarto ha rifilato un pesante 6-2 6-2 alla ceca Fruhvirtova. È stata una partita in totale controllo da parte della russa: 25 vincenti da parte sua, mentre l’avversaria, con 18 errori e 11 doppi falli, ha letteralmente regalato la partita all’ex numero 11 al mondo. Per Pavlyuchenkova ora ci sarà un derby con Samsonova. Poi è stata la volta di Donna Vekic. La croata, testa di serie numero 22, ha estromesso la qualificata ucraina Yastremska con il punteggio di 6-2 7-5. La numero 22 al mondo è stata brava a rimanere concentrata per tutto il match, non concedendo all’avversaria di andare avanti nel punteggio e, grazie ai 33 errori dell’ucraina, la croata è riuscita a fare sua la partita. Al secondo turno affronterà Bernarda Pera, che è stata brava a gestire una partita non facile con la ex numero 2 al mondo Kontaveit. 7-6(8) 6-2 il punteggio a favore dell’americana. Nel primo set Pera è riuscita ad annullare due set point consecutivi nel tie-break e, dopo essersi conquistata il primo parziale e aver iniziato il secondo con un po’ di incertezza, ha dilagato chiudendo la pratica in meno di un’ora e mezza.

Ancora una sconfitta per Kristina Mladenovic, che si è arresa per 7-5 6-1 alla qualificata americana Kayla Day. La wild card francese è riuscita a tenere testa all’avversaria per un’ora, ma poi ha ceduto. Troppi errori per l’ex numero 10 al mondo, che non è riuscita a sfruttare le numerose palle break a disposizione e, al contrario, si è fatta strappare il servizio sempre alla prima occasione. Per l’americana ora ci sarà un’altra giocatrice a stelle e strisce, la testa di serie numero 20 Madison Keys. Quest’ultima ha sconfitto l’estone Kanepi per 6-1 3-6 6-1. Un calo di attenzione per la semifinalista del 2018, che si è fatta scappare il secondo parziale, ma nel terzo ha messo subito la testa avanti, e con 31 vincenti si è guadagnata un posto al secondo turno. Anche la lucky loser colombiana Camila Osorio ha ottenuto una vittoria quest’oggi, estromettendo per 3-6 6-3 7-5 la rumena Bogdan. Più errori sì, ma anche più vincenti hanno permesso alla numero 86 al mondo di prevalere, nonostante nel terzo set abbia fatto fatica a chiudere l’incontro. Per lei ora ci sarà la belga Mertens.

Sembrava filare tutto liscio, ma la ex numero 1 al mondo Karolina Pliskova si è fatta stupire sul Philippe Chatrier. È stata Sloane Stephens a estrometterla: 6-0 6-4 per la finalista del 2018. Troppi errori, doppi falli, pochissimi punti con la seconda di servizio, poca freddezza in campo; così si può descrivere il match della ceca, che saluta Parigi permettendo a Stephens di proseguire la sua cavalcata. L’ex numero 3 al mondo attende ora la vincente del match tra Gracheva e Galfi.

 

Andrea Binotto

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