Svizzera? No, Spagna! Rebeka Masarova cambia bandiera

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Svizzera? No, Spagna! Rebeka Masarova cambia bandiera

La stellina nata a Basilea ha deciso di difendere i colori della Spagna. Si addensano molte nubi sul futuro del tennis svizzero

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La Svizzera tennistica ha avuto di che sorridere negli ultimi anni. Federer, Hingis, Wawrinka, Rosset, ma anche Bacsinszky, Bencic e Mezzadri hanno calcato i campi di tutto il mondo raccogliendo trofei, medaglie e distribuendo tennis di qualità. Il futuro però non sembra così roseo. È fisiologico che sia così e gli elvetici lo sanno e non se ne rammaricano. Negli ultimi giorni però un piccolo terremoto ha scosso la federazione rossocrociata. Rebeka Masarova, probabilmente il prospetto più interessante, ha deciso di giocare per la Spagna. La giovane classe 1999 ha deciso di lasciare la terra natia (è di Basilea, come Federer) per difendere i colori della nazione materna.

Non sono chiari i motivi della rottura con la federazione svizzera, ma voci di corridoio parlano di rapporti un po’ tesi col padre della ragazza. Sicuramente si tratta di una gravissima perdita per il tennis elvetico e i risultati di Rebeka parlano chiaro. Nel 2016 ha vinto il titolo junior al Roland Garros e nel luglio dello stesso anno ha ricevuto una wild card per il torneo WTA di Gstaad. La giovane promessa ha ampiamente ripagato la scelta degli organizzatori raggiungendo le semifinali ed eliminando lungo il cammino tenniste del calibro di Jankovic e Kontaveit, prima di arrendersi alla futura vincitrice del torneo e (ormai ex) connazionale Viktorija Golubic. L’anno scorso ha poi raggiunto un’altra finale Slam a livello junior a Melbourne, ma stavolta è uscita sconfitta contro Marta Kostyuk. Essere numero uno junior non è sempre garanzia di successo tra i pro, ma è sicuramente una buona base di partenza. L‘esperienza di Gstaad ha poi dimostrato che la ragazza ha il tennis per poter competere con giocatrici di alto livello. Solo il tempo ci darà responsi sicuri. Nel frattempo in Spagna si ride, mentre il movimento svizzero si trova privato di un talento cristallino e forse dell’unico in grado di reggere il confronto con l’aureo passato.

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