Zverev ammette: "Devo capire il mio problema con gli Slam"

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Zverev ammette: “Devo capire il mio problema con gli Slam”

Ancora una volta il migliore dei Next Gen si ferma presto in un Major, eliminato dal quasi coetaneo Chung. “Ho giocato bene per quattro set, lui sembrava un top 10. Il problema non è fisico”

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Cosa è successo nell’incontro dopo che sei salito due set a uno?
Penso che abbiamo entrambi giocato molto bene per quattro set. Penso che sia stato un incontro di livello molto alto. Non penso sia andato male affatto. Anche nel quarto set, dopo che ho perso il servizio, penso di aver continuato a giocare bene. Ho avuto ancora possibilità di contro-breakkare. Poi nel quinto set, beh, è andato così rapidamente che non ho davvero avuto tempo di realizzare cosa stava accadendo.

Sul piano del gioco, come senti di essere stato oggi rispetto alle tue aspettative?
Bene. Penso che sul piano del gioco il mio livello sia stato buono. Penso che avrei dovuto vincere in quattro set. Ma come ho detto, per quattro set l’incontro è stato di livello molto, molto alto e molto intenso. Se guardi le statistiche, ero a +15 o +20 nel rapporto tra vincenti e gratuiti, che è buono. E ho servito 22 ace in quattro set. Non è male.

Pensi che nel quinto set il problema sia stato più fisico o più mentale?
Decisamente non fisico, quindi… Ho un po’ di cose da capire, cosa mi succede nei momenti decisivi negli Slam. È successo a Wimbledon, è successo a New York, è successo qui. Sono ancora giovane, quindi ho il tempo di farlo (Sorride). Decisamente ho un po’ da ragionare per conto mio.

Pensi sia qualcosa che ha direttamente a che fare con gli Slam?
Sì, perché negli altri tornei il mio rendimento in tre set è stato piuttosto buono nell’ultimo paio di anni.

Pensi di aver messo troppa pressione su te stesso perché ti importava così tanto fare bene, e che quindi sia stato più difficile per questo?
Sì. Sì.

Quando metti a confronto le sconfitte che hai avuto nei vari Slam, il modo in cui ti sei sentito è stato sempre esattamente lo stesso?
No, ne ho avute di peggiori. Quella di New York è stata peggiore perché sentivo di aver giocato male per l’intero incontro. Qui non penso di aver giocato male. Penso di aver giocato molto male nel quinto set, ma a parte quello, nei primi quattro set penso che quello fosse il miglior tennis che lui sappia giocare. Se riesce a confermarlo, vedremo quanto può andare avanti. Lui è 50 e rotti al mondo, ma questo è stato un incontro di livello top 10 dall’inizio fino alla fine del quarto set, e per lui fino alla fine. Il ranking a volte mente. Il modo in cui ha giocato non è decisamente quello di un giocatore col suo ranking. Non voglio fare numeri su dove può arrivare, ma se gioca così c’è proprio pochissima gente che lo batterà.

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