Nishikori, rientro amaro: fuori al primo turno dal Challenger di Newport Beach

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Nishikori, rientro amaro: fuori al primo turno dal Challenger di Newport Beach

Il giapponese, che ha saltato gli Australian Open e non ci sarà in Coppa Davis contro gli azzurri, va ko contro il qualificato americano Novikov. Non giocava da agosto

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Non inizia nel migliore dei modi la campagna d’America di Kei Nishikori. Nella prima tappa del suo rientro soft nel circuito, il numero 24 del mondo si fa sbattere fuori già al primo turno dal Challenger di Newport Beach. Una gioia inattesa per il qualificato Dennis Novikov, 25 anni, che si toglie lo sfizio più significativo di una carriera declinata nell’anonimato (231 del ranking) dopo qualche buon risultato a livello universitario.

Il numero uno giapponese, lo ricordiamo, mancava dal campo dallo scorso agosto quando annunciò la fine anticipata della sua stagione per l’infortunio al polso destro. Un ko duro al punto da fargli dichiarare: “È stato un dolore che non avevo mai provato prima”. In autunno Special K ha scelto cure conservative, senza ricorrere alla chirurgia, avviando la riabilitazione in Belgio nell’accademia di Bree fondata da Kim Clijsters.

La brutta prestazione sotto il sole californiano dà credito a questo punto alla scelta di marcare visita ai primi importanti appuntamenti stagionali: Nishikori non si è presentato a Brisbane (dove difendeva la finale), a Sidney né di conseguenza agli Australian Open. Ma soprattutto ha scelto di non spostarsi dalla sua residenza americana per prepararsi alla primavera su terra, dove ha raccolto discreti risultati nel 2017 (quarti al Roland Garros). E’ arrivata così anche la rinuncia alla convocazione per il primo turno di Coppa Davis contro l’Italia, in programma a Morioka nel prossimo week-end. In quei giorni infatti il numero uno nipponico sarà ai nastri di partenza del Challenger di Dallas, in tabellone con una wild card in quanto giocatore compreso tra i primi 50 del mondo (il regolamento ne vieta l’iscrizione diretta). Il rientro nel circuito maggiore è a questo punto rimandato a febbraio, sul cemento di Long Island, con le incognite del caso.

A nome del giapponese, in ogni caso, resta aperto un bel fascicolo dell’attualissima ‘inchiesta’ sugli infortuni. Parabola discendente? Aspettiamo. A suo favore gioca l’età relativamente giovane, visto che ha appena compiuto 28 anni. Il fattore anagrafico impone cautela, ma i tanti giorni passati in pianta stabile nella top ten sembrano già lontani.

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