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WTA Taipei: Babos fa tre, Kozlova si ferma a un passo dal sogno
Alla prima finale in carriera, Kateryna oppone resistenza solo nel primo parziale. Timea dilaga nel secondo. Terzo titolo in carriera per lei, best ranking per Kozlova

[4] T. Babos b. K. Kozlova 7-5 6-1
NON C’È DUE SENZA TRE TIMEA – Babos ha dovuto aspettare quasi un anno prima di conquistare il suo terzo titolo WTA. Era infatti febbraio dello scorso anno, quando nel torneo di casa a Budapest superava Lucie Safarova e conquistava il torneo di singolare; oggi invece la tennista ungherese, numero 45 WTA, ha fatto sua la terza edizione del Taiwan Open battendo in finale l’ucraina Kateryna Kozlova (85 WTA). Grazie ad una prestazione molto solida e convincente, Timea Babos che, settimana scorsa assieme alla collega Kiki Mladenovic aveva conquistato il doppio all’Australian Open, ha potuto mettere a segno un altro traguardo importante nella sua carriera. Sono stati tanti i vincenti messi a segno da Timea nel corso del match (oltre a 12 ace).
— WTA (@WTA) February 4, 2018
NEL PRIMO SI LOTTA – Il primo set dell’incontro, durato circa 55 minuti, è stato molto lottato. E se Timea ha provato a spingere su ogni colpo, cercando sin da subito l’accelerazione vincente, la tennista ucraina ha voluto essere aggressiva piazzandosi bene con i piedi dentro il campo. Proprio Kozlova ha tentato di far muovere l’avversaria sfruttando ogni angolo possibile e cercando di far muovere lateralmente l’ungherese. La tennista ucraina, inoltre, ha offerto diverse palle lavorate (soprattutto con il back di rovescio) che in diverse occasioni hanno destabilizzato l’avversaria inducendola in errore. Questo le ha permesso di portarsi avanti nel punteggio e salire sul 4 a 3 con il servizio a disposizione. Babos però non ha mollato, e una volta recuperato il break di svantaggio è riuscita a condurre nel punteggio grazie anche ad una ritrovata solidità al servizio. La numero 45 WTA ha quindi guidato prima per 5-4 e poi per 6 a 5, con Kozlova che dopo essersi salvata alla prima occasione, non è riuscita a difendere il suo turno di battuta. Babos ha potuto così continuare a spingere su ogni colpo e grazie anche ad un nastro fortunato ha conquistato due set point consecutivi. È bastato il primo per chiudere il parziale e permetterle di portarsi avanti nella finale per il titolo.
CROLLO KOZLOVA – La vittoria del primo set ha dato la giusta fiducia alla numero 45 WTA che, rientrata in campo, ha potuto giocare a braccio più sciolto. L’ungherese ha tenuto con facilità il turno di battuta e ha strappato subito il break alla sua avversaria, che, allo stesso tempo, è apparsa meno centrata e lucida nella lettura del match rispetto ad inizio partita. Timea è salita così sul 3 a 0 continuando ad imporre il suo tennis; Kozlova, dal canto suo, ha provato a reagire smuovendo il punteggio del parziale, ma, nei game al servizio, Babos si è dimostrata più solida e in fiducia e questo le ha dato l’opportunità di guidare per 4 giochi a 1. L’ungherese non ha mollato un punto e ha conquistato un nuovo break che le ha permesso di servire per il match e il titolo. Timea Babos non ha tremato e dopo una facile volée di dritto sbagliata a campo aperto dall’ucraina, ha chiuso con il dodicesimo ace dell’incontro.
? CHAMP!?@TimeaBabos is the 2018 @wta_taiwan_open champion! pic.twitter.com/UcWcMutADK
— WTA (@WTA) February 4, 2018
UN OCCHIO AL RANKING – Oltre ad aver conquistato il terzo titolo WTA International della carriera in singolare con i punti raccolti Timea Babos potrà salire nella classifica: da domani, dall’attuale posizione 45, si posizionerà alla 35. L’obiettivo, adesso, sarà quello di puntare, e magari migliorare, il suo best ranking di numero 25. È stato comunque molto buono anche il torneo disputato da Kateryna Kozlova, che grazie ai punti raccolti potrà fare un bel salto in classifica, salendo dalla 85esima posizione alla 65esima: è il suo best ranking rispetto alla precedente posizione numero 71. Un risultato notevole che le permetterà anche di guardare avanti e lasciarsi definitivamente alle spalle la vicenda relativa alla sospensione per doping avvenuta qualche anno fa.
Flash
WTA Miami: questa sera la finale Rybakina-Kvitova
Oggi alle 21. Elena Rybakina a caccia del Sunshine Double, Petra Kvitova per il primo successo a Miami

Se la finale maschile con Sinner in gara susciterà ovviamente tanto interesse per il pubblico italiano, anche quella femminile porta con sè tanti spunti di interesse nonostante non siano presenti nostre connazionali. A lottare per il titolo al WTA 1000 di Miami saranno la kazaka Elena Rybakine a la ceca Petra Kvitova, con la prima, Elena, chiara favorita per la vittoria. Viene infatti da un periodo particolarmente favorevole la numero 7 del mondo: con la finale all’Australian Open e la recente vittoria a Indian Wells ha definitivamente confermato le sue abilità nel giocare a grandissimi livelli anche sul cemento, dopo la vittoria di Wimbledon 2022 che l’aveva lanciata alla ribalta. Come detto, la vittoria in Florida due settimane fa le permette di putanre alla doppietta con Miami che prende in nome di Sunshine Double. Nel caso ci riuscisse, Rybakina diventerebbe la quinta tennista a farcela dopo Graf (1994 e 1996), Clijsters (2005), Azarenka (2016) e Swiatek (2022).
Kvitova invece, a 33 anni, continua a dimostrare come il suo gioco potente da fondo sia una garanzia di vittorie, quasi rivelandosi una precorritrice in quello che è lo stile riportato in auge recentemente proprio da tenniste come Rybakina e Sabalenka. Non sarà dunque un confronto di stili, ma un confronto di come ci si approccia ad uno stile, con Rybakina pronta a vendicarsi della loro più recente sfida. I precedenti infatti sono di 1-1, e l’ultimo si è giocato a gennaio sul cemento di Adelaide con la ceca vittoriosa 6-3 7-5. Ora i valori sono completamente ribaltati e un successo della n.12 paga oltre 3 volte la posta messa in palio, mentre Rybakina è quotata in media a 1.33.
Nonostante la sua carriera lunga e piena di successi, questa è appena la prima finale a Miami per Kvitova, che ieri ha battuto 7-5 6-4 la sorpresa del torneo Sorana Cirstea. “Sta giocando molto bene” ha detto Petra sulla sua prossima avversaria “vincendo Indian Wells, raggiungendo qui la finale. Di sicuro è un grande traguardo. È una grande colpitrice, con anche un grande servitore. Come me. Dipende molto da come gestiremo la pressione dell’avversario”. Il match si disputerà alle ore 21 italiane (le 3 locali) e verrà trasmesso in diretta in chiaro su SuperTennis (canale 64 del digitale terrestre).
Flash
WTA Miami: Kvitova, prima finale al Sunshine Double
Petra Kvitova vince in rimonta il primo set poi chiude di slancio il secondo sconfiggendo Sorana Cirstea. Per lei l’ostacolo Rybakina per tentare il ritorno in Top 10

(da Miami il nostro inviato)
[15] P. Kvitova b. S. Cirstea 7-5 6-4

Nella sua novantanovesima apparizione in un torneo WTA 1000 Petra Kvitova è riuscita a raggiungere la sua prima finale al Miami Open sconfiggendo in due set una delle giocatrici più calde di questo periodo di stagione, la rumena Sorana Cirstea.
Un irresistibile strappo tra la fine del primo set e l’inizio del secondo che le ha permesso di vincere sette giochi consecutivi ha deciso la partita in favore della ceca, che dopo aver iniziato il match sbagliando un po’ troppo alla ricerca di angoli molto accentuati, ha poi messo a fuoco il mirino ed è stata assolutamente irresistibile facendo letteralmente a brandelli la seconda dell’avversaria (2 punti su 13 per un 15% nel primo set, per poi chiudere con un globale 26% a fine match).
PRIMO SET – Inizio di partita molto equilibrato tra due giocatrici che si conoscono molto bene, essendosi incontrate già 10 volte in oltre un decennio a tutte le latitudini e su tutte le superfici. Kvitova provava a sfruttare le sue traiettorie mancine tagliando il campo con angoli molto acuti. La ceca arrivava per prima alla palla break, ma Cristea rispondeva alla situazione molto bene. Sul 3-2 era Cirstea che con tre splendide risposte vincenti (o quasi) si conquistava tre palle break, tutte però annullate da colpi lungolinea di Cirstea che mancavano il bersaglio. Sulla quarta però il suo rovescio incrociato finiva in corridoio concedendo il primo allungo alla rumena.
Kvitova continuava imperterrita a cercare gli angoli, ma la precisione le faceva difetto, e Cirstea, dopo che i suoi fan erano stati redarguiti dall’agente di Kvitova per aver fatto rumore tra la prima e la seconda di servizio, rimontava da 0-30 issandosi 5-2.
Nel game in quale Cirstea serviva per il set sul 5-3, Kvitova trovava tre splendidi colpi risalendo da 40-15 a palla break, ma mancava poi la risposta sul punto decisivo. Due punti più tardi le andava meglio, affondando il rovescio dell’avversaria con un lungolinea e recuperando il break di svantaggio per il 5-4.
Con un parziale di 13 punti a 1, Kvitova rivoltava il set come un calzino recuperando il break di svantaggio e mettendosi nella posizione di servire per il set sul 6-5. Anche per la ex campionessa di Wimbledon servire per il set non era una cosa banale: un doppio fallo e un gratuito da fondo la portavano 0-30, ma quattro punti consecutivi le consentivano di chiudere il parziale 7-5 dopo 58 minuti di gioco, 16 minuti più tardi rispetto ai set point avuti da Cirstea.
SECONDO SET – La furia di Kvitova non si arrestava anche nel secondo parziale: portava a sette i giochi consecutivi vinti sprintando subito sul 2-0. Petra sembrava incapace di sbagliare, tutti i suoi colpi finivano sulla riga, tanto da indispettire un po’ Cirstea che chiamava “il falco” per controllare il punto di rimbalzo della palla. Sullo 0-2 15-40, con due chance del secondo break, la rumena aveva un’impennata d’orgoglio e metteva a segno quattro vincenti per rimanere in scia dell’avversaria.
Da lì in poi però Kvitova diventava sempre meno trattabile sui suoi servizi, arrivava a servire per il match sul 5-4 quando sciupava il primo match point con un doppio fallo, ma sul secondo una micidiale curva mancina le consegnava la sua prima finale a Miami per tentare di conquistare il suo nono titolo WTA 1000.
Con questo risultato Kvitova è sicura di risalire almeno al n.11 del ranking WTA lunedì prossimo, e potrà rientrare nelle Top 10 in caso di vittoria del torneo. Nel match decisivo di sabato (ore 15 locali, le 21 in Italia), Kvitova affronterà Elena Rybakina, contro la quale ha disputato due incontri, peraltro piuttosto recentemente (a Ostrava a fine stagione nel 2022 e lo scorso gennaio ad Adelaide), portando a casa una vittoria nell’ultima occasione.
evidenza
WTA Miami, Rybakina oltre la stanchezza: “Avevo poche energie ma sono riuscita a tirarle fuori”
Elena ringrazia l’allenatore per il supporto durante il match con Pegula e si prepara alla terza finale stagionale: “Spero di riuscire a fare quest’ultimo sforzo”

Solo Kim Clijsters, Vika Azarenka, Iga Swiatek e Steffi Graf (quest’ultima due volte) sono riuscite a fare doppietta tra Indian Wells e Miami nella storia del tennis femminile. Non può quindi stupire che Elena Rybakina, a una sola vittoria dall’entrare, mostri a parole (e non solo) tutta la sua stanchezza in sala stampa dopo la vittoria su Jessica Pegula in due set molto equilibrati e con varie interruzioni per pioggia. In totale sono diventate oltre 20 le ore passate in campo dalla kazaka nelle 11 partite disputate tra la California e la Florida e così, come lei stessa ha ammesso, le energie residue sono tutt’altro che abbondanti: “Oggi è stata una partita difficile, e in realtà le due settimane sono state davvero dure. Forse non avevo abbastanza energia. Quando ero sotto nel punteggio, però, mi sono arrabbiata un po’ e così ho cercato di spingere me stessa oltre il limite. E anche il mio box, il mio allenatore mi ha aiutato”.
Elena potrà però sfruttare il giorno di riposo per ricaricare almeno parzialmente le batterie in vista di una finale in cui partirà in ogni caso da favorita. Contro Cirstea o Kvitova (in campo stasera non prima delle 21 italiane), infatti, sarà lei, che è diventata la sesta donna a raggiungere l’ultimo atto a Melbourne, Indian Wells e Miami nello stesso anno (dopo Seles, Graf, Davenport, Hingis e Sharapova), ad avere in mano le sorti del match: se servizio e dritto funzioneranno come nelle ultime settimane, difficilmente la stanchezza potrà diventare un fattore.
D: Non sono molti i giocatori che hanno fatto il cosiddetto Sunshine Double. Quanto è difficile affrontare un torneo per due settimane e poi andare da un’altra parte e rifare tutto da capo?
RYBAKINA: È davvero difficile, anche a causa delle condizioni diverse in queste due settimane, dalle partite si può vedere che è molto più difficile per me qui che a Indian Wells. La doppietta sembra vicina ma allo stesso tempo è ancora lontana. Farò del mio meglio e spero di farcela.
D: Hai detto di non essere al 100% dal punto di vista fisico, in termini di stanchezza e cose del genere ma sei riuscita a reagire dopo essere stata in svantaggio di un break. Ti sei accorta che dopo aver subito il break hai iniziato a colpire più forte, quasi più liberamente?
RYBAKINA: Sì, credo di aver iniziato a essere un po’ più aggressiva, anche perché sapevo che se si fosse arrivati al terzo set sarebbe stato molto più difficile. Quindi forse ho rischiato un po’ di più anche alla fine del secondo set. Ho cercato di spingere sulle sue seconde di servizio. Sapevo di poter vincere in questo modo nonostante i possibili errori. Pensavo che fosse l’unico modo per sfondare.
D: Quando sei arrivata a Miami dopo Indian Wells, prima di giocare il tuo primo match, se avessi saputo che saresti arrivata in finale, sarebbe stato un risultato sorprendente per te, visto come ti sentivi, o è quello che ti aspetti da te stessa ora?
RYBAKINA: No, non mi aspettavo di arrivare in finale. Sapevo che sarebbe stata molto dura fin dall’inizio, fin dalla prima partita. E così è stato, in effetti. I primi due incontri sono stati molto duri. Non mi aspettavo nulla. Ho cercato di giocare un match alla volta, di concentrarmi, di spronarmi e di lottare fino alla fine, quindi anche quando ero sotto, ho cercato di trovare una soluzione. Per ora ci sono riuscita.
D: La prossima avversaria sarà Petra Kvitova [1-1 i precedenti] o Sorana Cirstea [2-0 per Elena]. Puoi dirci quali sarebbero le difficoltà con l’una e con l’altra e quanto l’esperienza di queste grandi finali può aiutarti sabato?
RYBAKINA: Penso che entrambe siano avversarie molto difficili. Entrambe colpiscono forte, sono aggressive e hanno ottimi colpi. Contro Petra ho giocato all’inizio dell’anno [ad Adelaide, vittoria in due set per la ceca, ndr] e lei ha giocato molto bene, ma lì i campi erano molto più veloci. Penso che sarà diverso se giocherò di nuovo contro di lei, ma di sicuro sarà molto importante l’aspetto fisico, perché qui i campi sono piuttosto lenti, soprattutto dopo la pioggia. Quando è così umido, non è facile. In ogni caso sarà una finale molto dura. Spero di riuscire a fare l’ultimo sforzo e che le cose vadano per il verso giusto [sorride, ndr].