[1] T. Babos b. [2] L. Safarova 6-7(4) 6-4 6-3
da Budapest, il nostro inviato Stefano Ancilli
La finale parte con entrambe le giocatrici contratte. Safarova vuole scaldare al meglio la coscia che l’ha costretta a ritirarsi dal doppio di ieri, Babos forse sente la pressione della possibile vittoria casalinga. La ceca annulla una palla break sul 2-1 ma perde il servizio subito dopo, con l’ungherese che sale 4-2 spinta dal pubblico che la acclama ad ogni punto come se avesse già vinto il torneo. Safarova reagisce e strappa immediatamente la battuta all’avversaria e sul 4-4 salva tre pericolosissime palle break che manderebbero Babos a servire per il set. Si arriva al tie-break, giusta conclusione dell’equilibrio tra le due. Babos sbaglia qualche colpo di troppo e Safarova dimostra che il passato da numero 5 del mondo non è stato un caso; in pochi minuti è già avanti 5-1 con la magiara che non riesce a recuperare lo svantaggio accumulato e cede 7 punti a 4. Set molto piacevole con giocate brillanti da entrambe le parti ma Babos deve migliorare in risposta per portare a casa la partita e il titolo.
Il secondo set si apre proprio con grandi risposte della Babos che conquista subito un break alla prima occasione utile. Safarova è capace di grandi colpi, servizi arrotati e accelerazioni improvvise ma la Babos può contare su una solidità da fondo maggiore e su un servizio che supera i 190 km orari. Il set lo vince Babos, mantenendo il vantaggio iniziale. Da sottolineare la poca abitudine e dimestichezza del pubblico ungherese al tennis dal vivo visto che tutti applaudono con grande entusiasmo i vincenti della connazionale e con la stessa foga gli errori della ceca.
Inizio di terzo set regolare con le giocatrici che tengono facilmente i propri servizi fino al 2-2. A questo punto Babos capisce che deve spingere se vuole vincere il torneo e innesca una sequenza impressionante di servizi e risposte vicini alle righe; i vincenti si contano da entrambe le parti e il match diventa esaltante, davvero di alto livello. Safarova perde due volte la battuta e si trova sotto 5-2, la Babos restituisce uno dei servizi persi (la tensione si fa sentire) ma sul 5-3 trasforma il primo match point tra le urla della folla che la acclama come la nuova Seles. Piange la Babos, piange ancora più forte il suo allenatore Drouet quando l’ungherese lo ringrazia di esserle stato vicino in questo difficile inizio di anno (5 sconfitte consecutive al primo turno). La Seles, impacciata come non mai durante la premiazione, forse è più abituata a ricevere trofei che a consegnarne, ma è stata profeta in patria quando si è augurata che la Babos vincesse il torneo.
Per dovere di cronaca il doppio è stato vinto dalla coppia Hsieh-Kalashnikova (come la giocatrice di Taipei abbia fatto ad essere la numero 1 del mondo della specialità potrebbe essere oggetto di una puntata di Voyager). Siparietto simpatico della Kalashnikova che, nell’indifferenza generale, fa un discorso di ringraziamento infinito neanche avesse vinto Wimbledon, con la madre/allenatrice che entra in campo, unica a scattarle qualche foto.