ATP Quito: Estrella Burgos è fuori. Sconfitti anche i tre italiani

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ATP Quito: Estrella Burgos è fuori. Sconfitti anche i tre italiani

Finisce la favola del Re di Quito. Lorenzi, Giannessi e Travaglia lottano ma escono sconfitti. Monfils e Ramos passano al set decisivo. Moutet vince ancora, battuto Karlovic

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Estrella torna nel regno di Quito: “Voglio giocare fino a 40 anni”

VICTOR III ABDICA – Superando il finora imbattuto Victor Estrella BurgosGerald Melzer entra nella storia di Quito al termine di due ore di battaglia, con buona parte del pubblico dalla parte dell’austriaco. Inizia bene Victor: sceglie di rispondere, fa subito il break e il set veleggia inesorabile verso la Repubblica Dominicana. Il mancino di Vienna non ci sta e ricomincia a pestare come d’abitudine; tuttavia, a far girare davvero l’inerzia è un suo “gancio cielo” vincente andando all’indietro che lascia increduli Estrella, gli spettatori e, probabilmente, anche lo stesso Gerald e suo fratello Jürgen: è il quarto gioco, ma il set termina lì. La partita decisiva offre opportunità a entrambi, ma è Gerald l’unico ad approfittarne. La tensione è altissima quando Melzer va a servire sul 5-4: si prende anche un warning per violazione di tempo, arriva al match point che il piccolo Stella annulla mettendoci tutto il suo grande, ma due gran servizi austriaci rompono definitivamente l’incantesimo.

ITALIA NO – Si ferma a un tie-break dal suo primo quarto di finale nel Tour Stefano Travaglia che viene superato in rimonta da Nicolas Jarry, ottava testa di serie e n. 95 ATP (best ranking). Il venticinquenne cileno non solo è il campione in carica del Challenger di Quito, ma in semifinale superò Victor Estrella Burgos (però, si giocava in un altro circolo, quindi non vale). Incamerato il primo set, Stefano non molla di un centimetro nel secondo che cede però al tie-break. Forte del break in apertura di terzo, Jarry conquista il quarto di finale contro Carballes Baena.

Niente fare anche per Paolo Lorenzi, finalista della passata edizione, sconfitto in due set tirati da Roberto Carballes Baena. Gli organizzatori devono aver noleggiato una telecamera per il Campo 1 solitamente non coperto, ma dopo meno di un’ora, forse dopo aver visto i dati dell’audience, la riportano al negozio. Il primo set cambia più volte direzione, con tantissimi gratuiti dell’azzurro nella fase centrale che gli costano quattro giochi consecutivi, durante i quali Baena prende coraggio e tira anche un vincente di dritto. Si arriva così al tie-break che premia lo spagnolo. Nel secondo parziale, è invece decisivo il turno di servizio che Paolo perde al dodicesimo gioco.  Due ore e quaranta minuti di battaglia a colpi di dritti mancini fra Alessandro Giannessi e Thiago Monteiro: ha la meglio il brasiliano, completando così il brutto giovedì ecuadoriano per i nostri rappresentanti e confermando purtroppo la crisi di risultati dello spezzino che dura ormai da sei mesi. Dalla seminale di Umago a luglio, infatti, sono arrivate pochissime vittorie e mai due consecutive.

SCONTRI GENERAZIONALI, VITTORIE FRANCESI – Nella giornata in cui è crollata una delle poche certezze del tennis, si fa vedere il diciottenne Corentin Moutet che, indietro di vent’anni e trentasei centimetri, si aggiudica il confronto con Ivo Karlovic annullando un match point. Corentin sfrutta la sola opportunità del primo set trafiggendo Ivo con la risposta lungolinea di dritto e va a prendersi il parziale al gioco successivo. Karlovic pareggia il conto dei set alla sua maniera (al tie-break) e ha l’occasione di ripetersi allo stesso modo dodici giochi dopo, ma la coraggiosa seconda a uscire del mancino francese provoca l’errore in risposta. Quando il match point tocca a Moutet, non fallisce, permettendosi anche di superare Dr. Ivo con un lob. “Solo” dodici anni, invece, separano Casper Ruud e Gael Monfils che danno vita a un match altrettanto combattuto e, per le diverse caratteristiche di Lamonf rispetto a Ivo, ricco di scambi divertenti. Ruud conferma le sue qualità soprattutto su terra, ma è Monfils a uscirne vincitore 6-4 al terzo.

I PRIMI DUE DEL SEEDING – Il qualificato Andrej Martin, 156 ATP, elimina in poco più di un’ora Pablo Carreño Busta, prima testa di serie e decimo giocatore del mondo. In un paio di occasioni, lo spagnolo se la prende con Lahyani, ma sono il dritto poco efficace, qualche doppio fallo inopportuno e, sopratutto, l’alto livello di gioco sfoderato a sorpresa dallo slovacco a determinare l’esito dell’incontro. Andrej, finalista a Umag 2016 (perse con Fognini), era stato eliminato da Estrella nelle due precedenti apparizioni a Quito: chi lo fermerà adesso? Infine, l’ecuadoriano Roberto Quiroz, wild card e nipote del “mancino d’oro” Andrés Gómez, premia la scelta degli organizzatori di riservargli il Centrale con un match alla pari contro Albert Ramos Viñolas arrendendosi solo nel finale.

IL PROGRAMMA DI VENERDÌ – Per un posto in semifinale, dall’alto verso il basso del tabellone, si sfideranno Martin e Moutet, Carballes Baena e Jarry, Monfils e Monteiro, Ramos-Viñolas e Melzer.

Risultati:

[Q] R. Carballes Baena b. [4] P. Lorenzi 7-6(4) 7-5
[8] N. Jarry b. S. Travaglia 4-6 7-6(5) 6-3
G. Melzer b. [6] V. Estrella Burgos 4-6 6-1 6-4
[2] A. Ramos-Vinolas b. [WC] R. Quiroz 6-3 3-6 6-3
[WC] C. Moutet b. [7] I. Karlovic 7-5 6-7(3) 7-6(6)
T. Monteiro b. [LL] A. Giannessi 7-6(4) 4-6 7-5
[3] G. Monfils b. C. Ruud 6-4 3-6 6-4
[Q] A. Martin b. [1] P. Carreño Busta 6-4 6-2

Michelangelo Sottili

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