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ATP Sofia: Wawrinka va fuori, Copil-Basic finale tra esordienti
Infinite le sorprese a Sofia. Il rumeno ed il bosniaco si affronteranno nella prima finale della carriera. Wawrinka rimandato

Forse non poteva essere che questa la finale di un torneo dai risultati decisamente sorprendenti. Va detto, non si era partiti benissimo. Il ritiro all’ultimo minuto dell’idolo di casa Grigor Dimitrov aveva lasciato un po’ d’amaro in bocca, tanto che gli organizzatori avevano visto bene di rimpiazzare il bulgaro con il tre volte campione slam Stan Wawrinka, ancora in fase di rodaggio dopo la preoccupante apparizione agli Australian Open. Ben sei teste di serie, poi, sono state eliminate prima dei quarti di finale. Ma lo svizzero, prima testa di serie e grande favorito del torneo, oggi crolla inaspettatamente. A giocarsi il titolo, alla fine, saranno il numero 93 del mondo Marius Copil ed il qualificato Mirza Basic, numero 129, entrambi alla loro prima finale ATP.
PRIMA FINALE PER COPIL – Nella prima semifinale, il rumeno si sbarazza molto facilmente di un altro qualificato, lo slovacco Josez Kovalik (187), regolando la pratica in due comodi set. Per entrambi, si trattava della prima semifinale nel circuito maggiore. Nessuno dei due, infatti, aveva ottenuto grandi risultati in carriera fino a questo momento. Copil – 27 anni e best ranking di numero 74 – aveva giocato al massimo cinque quarti di finale a livello ATP, qualificandosi nei tabelloni degli Slam soltanto tre volte. Kovalik, di due anni più giovane rispetto al rumeno, aveva ottenuto solo un quarto di finale ATP, tre partecipazioni Slam e un best ranking di numero 109. Curioso come la vittoria più importante della carriera sia arrivata, per entrambi, contro Marin Cilic.
Insomma, oggi Copil e Kovalik scendevano in campo per giocarsi la prima finale della carriera con la consapevolezza di avere di fronte un avversario decisamente alla portata. Ma la tensione blocca Kovalik, che inizia male il match e va subito sotto di un break. Lo slovacco, nelle partite precedenti, si è dimostrato un ottimo colpitore, ma oggi non riesce a trovare il suo ritmo, anche perché il rumeno serve benissimo, scende spesso a rete e gli scambi sono ridotti al minimo. I due break nel secondo set sono decisivi. Kovalik scivola via dal match e Copil porta a casa la partita in poco più di un’ora di gioco. Una vittoria molto convincente per il rumeno, che conquista dunque la sua prima finale ATP senza aver perso neanche un set.
WAWRINKA FUORI FASE – Copil se la vedrà adesso con il sorprendente Mirza Basic, numero 129 del mondo, proveniente dalle qualificazioni. Il bosniaco è apparso decisamente più determinato rispetto a Stan Wawrinka, in totale confusione nei momenti più importanti del match. Il primo set è molto equilibrato, si scambia poco e si fatica a rispondere. Il tie-break è altalenante. Wawrinka vola sul 4 a 1 ma inaspettatamente si spegne: commette diversi brutti errori e Basic si ritrova avanti 6-4 con due set point a disposizione. Lo svizzero sembra riprendersi e aggancia il bosniaco sul 6-6. Ma la luce si spegne di nuovo: un doppio fallo sciagurato consegna, di fatto, il set a Basic. Il bosniaco appare sempre più in fiducia, serve bene, scende a rete e Wawrinka è costretto ad alzare il livello del suo gioco per riuscire a ottenere un break, che finalmente arriva nel quinto gioco del secondo parziale. Ma Stan pasticcia di nuovo e riconsegna il break all’avversario, che infila quattro game di fila e si porta a casa la partita. Preoccupante la prestazione dello svizzero, soprattutto a livello mentale, incapace di concentrarsi e di giocare bene nei momenti importanti. All’apparenza, dunque, nessun problema fisico: solo mancanza di match e di fiducia.
Intanto passa Basic, che domani si giocherà la prima finale della carriera contro un brillante Copil. 2 a 1 i precedenti per il bosniaco, tutti a livello Challenger o di qualificazioni.
Risultati:
M. Basic b. [1] S. Wawrinka 7-6(6) 6-4
M. Copil b. [Q] J. Kovalik 6-4 6-2
Alessio Spinelli
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ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano
Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.
In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.
La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.
Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.
Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

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ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”
Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come “ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo“.
Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.
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La rinascita del tennis francese passa anche dal 18enne Luca Van Assche: “Sinner, Alcaraz e Rune sono un riferimento” [ESCLUSIVA]
Il classe 2004 transalpino arriva da 8 vittorie consecutive, in semifinale a Sanremo non ha intenzione di fermarsi: “Voglio arrivare il più in alto possibile”

Il Challenger 125 di Sanremo ha progressivamente visto diminuire, turno dopo turno, il numero di italiani in gara. Erano ben 15 gli azzurri ai nastri di partenza, con 7 derby che si sono disputati durante il torneo. Sabato però, a partire dalle 13.30, le semifinali vedranno impegnati un francese, un ceco, un peruviano e un belga, visto che nessun rappresentante del Bel Paese è riuscito a spingersi oltre i quarti.
Sia chiaro, non è l’inizio di una barzelletta, bensì la (quasi) fine del torneo sanremese, alla sua seconda edizione consecutiva in cui è passato dalla categoria ’80’ del 2022 – con il grande successo di Holger Rune – alla attuale categoria ‘125’. Ad aprire il programma (alle 11) sarà la finale di doppio, che vedrà opposti Cornea/Skugor e Cacic/Demoliner. A seguire, non prima delle 13, nella prima semifinale di singolare si affronteranno il ceco Vit Kopriva e il talentuoso francese Luca Van Assche, che si è raccontato ai nostri microfoni dopo la vittoria di ieri nei quarti di finale. A ruota anche la seconda semifinale, che vedrà opposti Juan Pablo Varillas, peruviano e prima testa di serie, e il belga Kimmer Coppejans.
“Ieri ho giocato un gran match, sono contento di aver raggiunto la semifinale qui dopo tre buone partite” – ha dichiarato il giovane classe 2004 transalpino, prossimo ormai all’ingresso in top100. Nella classifica live, infatti, Van Assche è n°101 ATP: con una vittoria oggi entrerebbe nell’élite del tennis maschile, salendo al n°97 (arriverebbe al n°89 o n°90 in caso di titolo). “Uno dei grandi obiettivi di questa stagione era vincere nuovamente un challenger ed entrare in top100“, ci ha raccontato il francese. “Al momento ne ho vinto uno – la scorsa settimana a Pau, in Francia, battendo tutte le prime 3 teste di serie, ndr – e sono molto vicino ad entrare tra i primi 100. Spero di vincere oggi in modo da riuscirci subito, ma se così non sarà è solo questione di tempo, sono sulla buona strada.

Forte anche di una striscia aperta di 8 successi di seguito, a questo punto è probabilmente il caso di ridefinire gli obiettivi stagionali, alzando l’asticella. “Spero di giocare al meglio sulla terra, devo dire che ho iniziato piuttosto bene (sorride, ndr). Per essere il primo torneo stagionale sul rosso non posso lamentarmi, oggi gioco una semifinale importante e sono molto contento del mio percorso. Per il resto della stagione non mi pongo limiti, spero di arrivare più in alto possibile“.
A 19 anni da compiere (il prossimo 11 maggio) Luca ha già vinto due challenger, diventando il primo tennista nato nel 2004 a trionfare in questo genere di tornei. Non deve certo essere semplice raccogliere l’eredità di una generazione che ha sfornato diversi top10, tra cui Simon, Tsonga, Gasquet e Monfils. Il transalpino, però, non si pone limiti: “È chiaro che non facile, in Francia sono stati molto criticati nel corso della loro carriera nonostante tutti siano stati top10. Sono delle leggende per il nostro sport, spero vivamente di poter seguire le loro orme”.
La miglior gioventù sta accumulando grandi risultati anche nel gotha del tennis mondiale, come testimoniano i continui record infranti da Carlos Alcaraz o il match straordinario vinto nella notte da Jannik Sinner contro lo spagnolo. Di recente Holger Rune ha dichiarato che gli piacerebbe poter essere un membro dei nuovi big3, insieme proprio a Carlos e Jannik. E chissà che anche Luca non possa inserirsi in questa cerchia ristretta: “Mi piacerebbe molto, anche se al momento Sinner, Alcaraz e Rune sono i migliori giovani in assoluto e il riferimento per tutti noi. Mi auguro che tra qualche tempo potrò giocare e vincere anche contro di loro”.