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Area tecnica

Yonex Poly Tour Strike, la corda che si allunga la vita

Recensione e test della corda scelta da Shapovalov e Garcia: la Yonex Poly Tour Strike

Ultimo aggiornamento: 31/03/2018 12:41
Di Redazione Pubblicato il 29/03/2018
4 min di lettura 💬 Vai ai commenti

Dopo aver presentato la nuova gamma di racchette VCORE Pro, Yonex introduce anche la corda che andrebbe abbinata al telaio reso famoso da Stan Wawrinka. Si chiama Poly Tour Strike e promette faville, a patto che ci sia un braccio allenato a manovrare il telaio. La grande promessa di Yonex è quella di avere un calo di tensione minimo dopo l’uso. Si tratta di una corda in poliestere, che quindi ha le caratteristiche di durata e facilità nel generare spin, ma che di solito ha il lato negativo di perdere la tensione rapidamente, facendo decadere le prestazioni generali. Yonex ha lavorato – dice anche su suggerimento dei top player sotto contratto – su una formula che conservasse i lati positivi di un monofilamento in poliestere aggiungendovi il fattore resilienza alla perdita di tensione. Il risultato è questa Poly Tour Strike che, paragonata alle dirette rivali, mostra un incremento di potenza (+ 1,7%) e velocità di palla (+ 0,4 – studi condotti da Yonex con test di gioco e di laboratorio) oltre che un mantenimento maggiore della tensione. La corda è disponibile in grigio e nero nei calibri 1,20 mm, 1,25 e 1,30.

La corda è stata messa a disposizione da:

Test sul campo
Abbiamo provato la versione calibro 1,25 mm montata su una VCORE Pro 91 310 grammi, ad una tensione di 23/24 Kg. Le prime sensazioni di gioco sono state ottime: impatti decisi e ritorno praticamente nullo di vibrazioni. Dopo un po’ abbiamo provato a giocare praticamente solo in topspin per saggiare le rotazioni di questa corda e, complice anche il telaio con il nuovo schema d’incordatura 16×19, vedevamo la nostra palla saltare improvvisamente e ancor più rapidamente del solito non appena toccava terra nel campo avversario. Serve tecnica, ovviamente, perché questa non sembra una corda da giocatore modesto. Rispetto, giusto per rimanere in casa Yonex, al modello Poly Fire, notiamo una maggiore durezza che però si traduce in quello che Yonex proclama come grande risultato, e cioè una corda che anche dopo diverse ore di gioco mantiene praticamente inalterata la prestazione dell’incordatura iniziale. Il comfort di gioco è di livello, le sensazioni subito dopo gli impatti sono buone e la palla va esattamente dove è direzionata, ma questo lo si deve anche alla tensione di gioco scelta oltre che al calibro, la misura di mezzo fra le tre disponibili.  Bisogna stare attenti a non esagerare con la tensione, forse su un telaio del genere si può scendere anche fino ai 21 Kg, sempre compatibilmente con le caratteristiche del proprio gioco. La corda permette anche un’ottima spinta da fondo campo, la zona dove sembra rendere meglio e dove, per spingere con decisione, servono buoni movimenti, swing ampi e rapidi. Solamente così questa Poly Tour Strike, da molti già ribattezzata “la Luxilon Alu Power di Yonex”, permetterà di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche che la rendono una corda adatta a giocatori di livello che vogliono un prodotto esigente, di qualità. Alla sesta ora di gioco non c’erano segni evidenti di usura; le corde rimangono stabili al loro posto e così la qualità del nostro gioco. Era questo l’obiettivo, no?


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TAGGED:Yonex
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