Errani e Giorgi, ottavi a Charleston. Kvitova e Konta subito fuori

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Errani e Giorgi, ottavi a Charleston. Kvitova e Konta subito fuori

Camila viene a capo di una partita bizzarra, risolta dai doppi falli della sua avversaria. Sara vince in rimonta contro Buzarnescu. Le due azzurre sfideranno Keys e Pera. Kvitova si arrende alla Pliskova ‘minore’, Osaka e Siegemund regalano gran tennis

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VINCE IL CANNONE, PERDE IL ‘MOONBALLING

Di solito quando una giocatrice con il cannone – ma una pericolosa tendenza ad andare fuori giri – incontra una col moonball connaturato, quella con il cannone è una giocatrice morta. Forse non quando quella che tende facilmente ad alzare la gittata dei suoi colpi è anche tragicamente affezionata al doppio fallo: è così che si può sinteticamente spiegare l’affermazione di Camila Giorgi su Daria Gavrilova, undicesima testa di serie del Volvo Car Open di Charleston. Una partita francamente non bellissima, che la tennista italiana ha meritato di vincere per essere rimasta in campo con la testa – e le gambe – nonostante un brutto secondo set e le tante occasioni sprecate nel corso della partita.

È quasi sempre Giorgi a rompere gli equilibri. Va avanti di un break, poi lo regala con una sciagurata volée di rovescio; ancora avanti 4-2 e grande battaglia nel game successivo, impreziosito da un lob millimetrico di Gavrilova, che alla fine si risolve per Camila nella possibilità di servire per il set. La seconda di servizio dell’australiana segna una tragica resa del 18% e ogni volta per Giorgi è una festa: se non è vincente diretto è il preludio al colpo vincente. In chiusura di set arriva un altro break che vale un 6-2 più combattuto di quanto suggerirebbe il punteggio, ma comunque pienamente meritato per la marchigiana che però nel secondo set abbassa un po’ la tensione. Inizia a regalare soprattutto con il dritto e permette a Gavrilova di inserire nel suo sistema operativo un po’ arcaico il floppy disk del tennis-ragnatela, sempre caratterizzato da colpi con largo margine sopra la rete che strozzano i tentativi di accelerazione di Giorgi. Ne risulta un punteggio esattamente invertito rispetto a quello del primo parziale: per Camila una solo opportunità di break, fallita. 

A dirimere la contesa sembrava essere arrivato il sesto game del terzo set. Camila va avanti sul servizio avversario, aggredisce – anche senza essere sempre chirurgica – e si guadagna due palle break, convertendo la seconda grazie a un doppio fallo di Gavrilova. Sembrava, appunto, perché una orrenda volée di dritto vale il controbreak per l’avversaria nel game successivo. L’occasione però si ripresenta sul 4-3 dopo la solita serie di pallettoni australiani a cui seguono sciagurati gratuiti italiani: questa volta i doppi falli di Gavrilova sono addirittura due – saranno nove a fine partita – e valgono il 5-3 Giorgi. Da quel momento niente più sussulti. Il punto del 6-3 finale è un moonball fuori misura (in lunghezza) di Gavrilova, una conclusione tutto sommato congruente con l’andamento dell’incontro che regala a Camila Giorgi (oltre a forse un po’ di fiducia che serve come il pane) un ottavo di finale contro Madison Keys, che ha dovuto faticare più del previsto per avere ragione della spagnola Lara Arruabarrena (6-1 3-6 6-3 il punteggio finale). La statunitense, che ha chiuso il match con 35 vincenti e 44 errori gratuiti, ha parlato così a proposito del match che la vedrà opposta alla nostra Giorgi:Camila tirerà i suoi colpi. Farà tanti vincenti e commetterà tanti errori. Io dovrò pensare solo ed esclusivamente al mio lato di campo”. Sarà il quinto confronto diretto in carriera fra le due giocatrici, bilancio in perfetta parità: Keys ha vinto il primo (ITF New Braunfels 2012, 3-6 6-4 6-4) e il terzo precedente (Linz 2016, 6-3 6-4), Giorgi si è aggiudicata il secondo (Fed Cup 2014, 6-2 6-1) e l’ultimo (Wimbledon 2017, 6-4 6-7(10) 6-1).

RIMONTA ERRANI, SARÀ ITALIA-USA AGLI OTTAVI

Alla vittoria di Giorgi risponde Sara Errani, brava a venire a capo di un match complicato contro la rumena Mihaela Buzarnescu (29 anni, numero 39 del mondo e 15esima testa di serie). Tre break (nel primo, nel quinto e nel nono game) consegnano il primo set alla giocatrice rumena per 6 giochi a 3. Nel secondo parziale Sarita perde per due volte un break di vantaggio (serve anche per il set 5-4 in suo favore) ma al tiebreak non perdona: 7 punti a 5 per l’azzurra che imbriglia l’avversaria, sempre più fallosa, e vince agevolmente il parziale decisivo per 6-2 (nonostante la richiesta del fisioterapista per un problema alla schiena). Negli ottavi di finale sfiderà la 23enne statunitense Bernarda Pera, che ha superato in tre set la lucky loser Yastremska (entrata in tabellone dopo il forfeit di Sloane Stephens). Un solo precedente tra le due, che lascia però ben sperare: Errani e Pera si sono infatti affrontate quest’anno a Dubai, vittoria di Sara in due set (6-4 6-4).

LE SCONFITTE DI KVITOVA E KONTA E GLI ALTRI INCONTRI

Petra Kvitova non è atleta da ‘24/7/365‘, come dicono con buona sintesi oltreoceano, quindi la sua sconfitta contro la connazionale Kristyna Pliskova, la meno forte delle gemelle, sorprende solo fino a un certo punto. Tanto più sull’insidioso har-tru che restituisce sì un po’ più di velocità alla palla rispetto alla terra battuta, ma non è il cemento. L’andamento dell’incontro è stato improbabile: primo set dominato da Petra (6-1), secondo set dominato da Kristyna (6-1) e terzo sulla falsariga del secondo fino al 5-1, dove Kvitova ha avuto un’improvvisa fiammata d’orgoglio utile ad annullare complessivamente sei match point e trascinare avanti la partita per altri due game, fino al 6-3 conclusivo che ha sancito l’eliminazione della seconda testa di serie del torneo. A sfidare Vesnina – facile 6-4 6-1 a Townsend – sarà quindi Pliskova. Facili affermazioni anche per Cornet – che si guadagna il derby con Garcia – Begu e Bertens. Di tre set hanno avuto bisogno Barty e Sevastova. L’australiana più che altro in attesa di carburare contro Maria, la lettone perché Caroline Dolehide per due set l’ha messa a dura prova con colpi di grande consistenza.

La seconda sorpresa di giornata la regala la qualificata ungherese Fanny Stollar (19 anni, numero 219 del mondo), che ha estromesso dal torneo la britannica Johanna Konta, sesta favorita del seeding. 28 vincenti e il 62% di punti conquistati sulla seconda palla di servizio dell’avversaria hanno permesso alla giovane ungherese di chiudere per 6-3 6-4 in un’ora e diciotto minuti di gioco. “Non è finita qua. Ci sono ancora partite da giocare e non voglio fermarmi”, ha dichiarato Stollar che conferma di trovarsi particolarmente a suo agio sui campi di Charleston (anche lo scorso anno raggiunse gli ottavi partendo dalle qualificazioni, battendo al secondo turno la quarta teste di serie Elina Vesnina prima di essere costretta al ritiro contro Jelena Ostapenko). “Perché gioco così bene a Charleston? Onestamente non ne ho idea. Qui mi sento molto bene, sono rilassata. Cerco di giocare il mio tennis in ogni torneo e qui funziona particolarmente bene. Spero di riuscire a portare questo livello anche altrove. Al prossimo turno sfiderà Kiki Bertens.

TORNA SIEGEMUND, TORNA IL BEL TENNIS (ANCHE SE SCONFITTO)

Si ferma al secondo turno la corsa di Laura Siegemund, ma al più che nobile cospetto di Naomi Osaka, che ormai sta diventando davvero adulta. Con la tedesca è tornato nel circuito un tennis di singolarità assoluta, composto dell’ormai noto campionario di colpi: palle corte infingarde, improvvise accelerazioni, cambi di ritmo e di spin. Con l’unica aggiunta rispetto a 12 mesi fa di un tutore al ginocchio destro, residuo dell’operazione al legamento crociato. Il primo set conferma da un lato l’ottimo stato di forma della giapponese e dall’altro la tenuta ancora perfettibile di Siegemund, che stranamente corre come nulla fosse verso il suo lato destro ma s’incarta al servizio. Il secondo s’infiamma quando l’orgoglio di Laura rimette in discussione una partita che sembrava sepolta dall’immediato break di Naomi. 

Il livello s’impenna e per mezz’ora buona si vede un gran tennis. Siegemund manda a spasso Osaka, ma la giapponese non teme né le rincorse laterali né quelle verso la rete, che in un paio di occasioni la premiano con contro-esecuzioni anche pregevoli. La tedesca fallisce un set point sul 5-4 e due sul 6-5, dove a fare la differenza è l’inusuale glacialità della giapponese al servizio. Il tie-break non lesina altro spettacolo: avanti Osaka, accorcia Laura che sciupa con un doppio fallo il quarto set point, ma alla fine ad alzare le braccia al cielo è la giapponese che converte il terzo match point con un ace. Laura tornerà in campo probabilmente lunedì prossimo a Lugano, consapevole che il suo livello sta crescendo e sarà necessario proseguire su questa strada per frenare la discesa in classifica (lunedì Laura avrà perso una ventina di posizioni e sarà ai piedi della top 100). Osaka invece conferma gli enormi progressi di quest’anno e non partirà certo sfavorita contro Julia Goerges, che ha vinto una partita molto più complicata del previsto contro la statunitense Kristie Ahn.

A.S.

Risultati:

C. Giorgi b. [11] D. Gavrilova 6-2 2-6 6-3
[5] J. Goerges b. K. Ahn 2-6 6-4 7-6(1)
[14] A. Cornet b. P. Hercog 6-2 6-3
B. Pera b. [LL] D. Yastremska 7-6(4) 1-6 6-4
[12] K. Bertens b. A. Krunic 6-4 6-2
[8] A. Sevastova b. [Q] C. Dolehide 7-5 6-7(5) 6-1
[10] N. Osaka b. L. Siegemund 6-3 7-6(8)
[13] I. Begu b. [Q] C. Liu 6-4 6-2
[9] A. Barty b. T. Maria 4-6 6-3 6-2
Kr. Pliskova b. [2] P. Kvitova 1-6 6-1 6-3
[16] E. Vesnina b. T. Townsend 6-4 6-1
[WC] S. Errani b. [15] M. Buzarnescu 3-6 7-6(5) 6-2
[Q] F. Stollar b. [6] J. Konta 6-3 6-4
[7] M. Keys b. L. Arruabarrena 6-1 3-6 6-3

Il tabellone completo

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