Flop Fognini/Bolelli. Ora serve la doppietta per battere la Francia (Scanagatta). Flop Davis, il doppio non ha un’anima (Clerici). Pianto doppio (Azzolini). Noah: "In 20 anni non ho mai fatto pipì durante un match" (Cocchi)

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Flop Fognini/Bolelli. Ora serve la doppietta per battere la Francia (Scanagatta). Flop Davis, il doppio non ha un’anima (Clerici). Pianto doppio (Azzolini). Noah: “In 20 anni non ho mai fatto pipì durante un match” (Cocchi)

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Flop Fognini-Bolelli. Ora serve la doppietta per battere la Francia (Ubaldo Scanagatta, La Nazione)

Un doppio perso dagli azzurri Fognini e Bolelli in modo disastroso, appena 8 games racimolati in tre set, 6-4 6-3 6-1 in 1 ora e 51’, peggior prestazione dal ’97 quando Camporese e Nargiso persero 6-1 6-1 6-2 da Bjorkman-Kulti. Chances compromesse allora sul 2-1 per la Francia? Non è detto. Stamani (ore 11,30) Fognini può benissimo battere Pouille, idem Seppi con Chardy. Sono match al 50%. Il problema è vincerli entrambi. Così, grazie al duo Herbert (migliore in campo) e Mahut la Francia conduce 2 a 1 nel quarto di finale di una Coppa Davis che rischia di essere l’ultima della storia per chi perderà nel weekend. Il presidente della Federazione Internazionale David Haggerty mi ha detto qui: «Tutto il board ITF è unanimemente deciso a cambiarne la formula e a farla giocare in unica sede nell’arco di una settimana. Contiamo su più del 50%». Dubito. Intanto i capitani di Francia e Italia, Noah e Barazzutti, e tutti i giocatori qui presenti, sono però contrari. Il doppio è stato equilibrato solo nel primo set. Fino a che sul 5-4 ha servito Bolelli. Prima uno smash facilissimo sciaguratamente buttato in tribuna da Fognini, poi due doppi falli di Bolelli: break e primo set ai francesi. Poi Fognini ci ha messo del suo, 3 turni di servizio persi, nel secondo e nel sesto game del secondo set (0-2 e 1-5) e poi nel primo del terzo, raccogliendo la miseria di 3 punti contro 12! «Di solito uno dei due poteva giocare male e l’altro lo tirava su. Oggi hanno sempre giocato male entrambi allo stesso tempo» è stato il commento di Barazzutti: «Succede nel tennis…Ma non abbiamo ancora perso». 


Flop Davis, il doppio non ha un’anima (Gianni Clerici, La Repubblica)

«Nonno, devo ancora stare qui, o posso andare a giocare?» mi ha sussurrato la delusa nipotina Anita, nel Club in cui ci trovavamo ad assistere al doppio di Italia-Francia di Coppa Davis. «Aspetta un minuto se ci riesci» ho risposto. Ma quella domanda mi ha fatto curiosamente venire in mente un’altra situazione quasi analoga di quand’ero piccolo, e il Maestro Daniel Swift mi insegnava il tennis non lontanissimo da Genova, dove Fognini e Bolelli stavano perdendo il doppio contro Mahut e Herbert in modo da lasciare “raccapricciato” il commentatore di Supertennis, Giorgio Spalluto. Con il mio compagno dei tempi, anche lui allievo del maestro britannico, si stava giocando in doppio, assieme ad altri tre giovani allievi. Il Maestro ci correggeva tutti gli errori, anche quelli tattici. Così, a un certo punto arrestò il gioco, rivolgendosi a me, per dirmi: “Giannino, non fare mai più questo sbaglio”. Io avevo appena giocato un diritto finito in rete, un diritto peraltro difficile e non capivo la colpevolezza di quell’errore. “I tuoi avversari stanno servendo, tu ribatti. Sbagliano la prima palla, e tu rimani avvitato alla riga di fondo, invece di muoverti in avanti, aspettando che il tuo partner risponda. Così lasci libero il battitore da ogni rischio che tu entri, gli togli ogni preoccupazione. Hai capito ora? Dai bambini, ricominciamo”. Questa minima vicenda mi è venuta in mente nell’assistere al doppio forse decisivo. Un match che si è messo male non solo per l’atteggiamento tattico di quel bravissimo singolarista che è Fabio, ma per la posizione attendista sua e di Bolelli. Hanno molto di rado raggiunto la metà campo sulle ribattute, consentendo a Mahut e a Herbert di mantenere la direzione delle operazioni. In più c’è stata una giornata negativa di Fognini, e di conseguenza di Bolelli, che per solito, ha la minor personalità. Sull’1-2 avrà oggi maggiori chances di vittoria la squadra dei Fedeli di Noah, nonostante i francesi avrebbero potuto schierare un’altra squadra di Infedeli, gente che – come il Grandissimo Federer – non ama giocare per il proprio Paese. Oh Tempora.


Ahi, Fognini (Claudio Baffico, Corriere dello Sport)

E adesso si fa dura. La netta sconfitta patita dal doppio costringe gli azzurri a doversi aggiudicare gli ultimi due singolari, in programma oggi a partire dalle ore 11.30, per estromettere la Francia e agguantare la semifinale di Coppa Davis. Simone Bolelli e Fabio Fognini, che partivano con lo sfavore del pronostico, non sono mai riusciti a entrare veramente in partita, se si eccettua buona parte del primo set giocato alla pari con Herbert e Mahut. Fatale il decimo game, di fatto regalato se si considerano i due doppi falli di Bolelli e lo smash fuori misura di Fognini. Da qui in avanti la sfida non ha avuto più storia, con il servizio dei transalpini che di fatto ha costretto i nostri alla difensiva, e la scarsa vena del doppio azzurro: troppi errori non forzati, rari i lampi in grado di restituire un briciolo di entusiasmo ai tifosi azzurri accorsi sugli spalti. I francesi giocavano in scioltezza, incamerando il secondo set per 6-3 e portandosi addirittura 4-0 nel terzo. Nel primo game del terzo set, punto contestato sulla palla break, con l’arbitro di sedia serba Mariana Veljovic che ribaltava la decisione del giudice di linea, assegnando il quindici ai francesi: il lungo conciliabolo con Fognini non cambiava l’esito della contesa, palla che aveva pizzicato la linea e nulla da fare per gli azzurri e gioco che riprendeva dopo circa due minuti (per Fognini era il secondo episodio fuori dalle righe dopo il duello al cambio campo di venerdi con Chardy). Il 6-1 del terzo set chiudeva la contesa, riducendo le speranze di qualificazione. «Non siamo praticamente mai entrati in partita – ammette Barazzutti – La nostra coppia non si è espressa sui livelli abituali, e contro avversari di questo calibro finisci per pagare a caro prezzo ogni passaggio a vuoto. Entrambi i ragazzi si sono dimostrati sottotono, e questo ci ha impedito di aiutarci a vicenda. Adesso ci troviamo costretti a vincere i restanti due singolari. Di certo non lasceremo nulla al caso, consapevoli delle nostre potenzialità. Resto convinto che ce la possiamo fare». Per il doppio, Bolelli non cerca alibi «Abbiamo giocato male, e una volta perso il primo set, i nostri avversari sono scappati via. Mi dispiace per quel maledetto decimo game del primo set: due doppi falli consecutivi non li commetto praticamente mai, probabilmente il sole mi ha danneggiato». Anche Fognini non nasconde il rammarico: «Rispetto ad altre volte, non siamo riusciti a sostenerci l’un l’altro, soprattutto nei momenti di difficoltà. Peccato, perché sapevamo quanto fosse importante il punto del doppio. Adesso ci giochiamo tutto negli ultimi due singolari. Non nascondo di essere stanco e di soffrire di mal di schiena, ma l’auspicio è quello di recuperare e di presentarmi in campo in buone condizioni». Per oggi molto probabile che vengano confermati Fognini e Seppi, opposti rispettivamente a Pouille e Chardy (anche se quest’ultimo è considerato in ballottaggio con Mannarino).


Pianto doppio (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Ha scomodato persino il tema di Star Wars, l’orchestrina francese lassù in tribuna, stropicciando le note che precedono l’ingresso in scena di Darth Vader. Ma Darth Vader chi, Mahut o Herbert? Altro che Darth Vader… Due a uno per loro, vestiti di blu dato che rappresentano Les Bleus, ma era un blu stinto, un azzurrone, giusto per dare il senso completo della beffa. Azzurri battuti dagli azzurroni, «travolti» la parola scelta da Barazzutti. Capita, anche se non dovrebbe capitare proprio nel match che può rivelarsi decisivo in questa disfida di Coppa. Ma il doppio, si sa, si gioca in quattro e ieri in campo se ne sono visti solo due, i loro… I nostri hanno fatto appena una comparsata. «La peggior esibizione di Fabio e Simone in un doppio di Coppa – annota costernato Barazzutti -. L’importante è voltare pagina e affidarsi a Fognini, che contro Pouille può prendersi una rivincita immediata. E’ nelle sue corde, e so che ci tiene da matti». C’è la sconfitta, ma non ci sono colpe specifiche. Barazzutti non poteva affidarsi che a quei due, Fabio e Simone, per i trascorsi e per le doti tecniche dei nostri. Ma il doppio gira su molti particolari che con la tecnica dei protagonisti poco c’entrano: l’affidabilità che nasce dalla consuetudine, la certezza di sapere sempre dove si trovi il compagno, gli schemi che diventano naturali solo con il tempo. Mahut ed Herbert non hanno mai smesso di giocare insieme. Fognini e Bolelli invece sono stati costretti a separarsi, per via degli infortuni capitati a Simone che l’hanno spinto poi a giocare tornei diversi da quelli di Fabio. Ieri, la prova di Fognini e Bolelli è durata 9 games in tutto, fino al 5-4 del primo set. Lì la coppia francese si è staccata, senza nemmeno troppi meriti. Bolelli alla battuta è andato giù di testa, come capita quando le pressioni si fanno sentire. Due doppi falli, uno smash sfuggito a Fognini, 6-4 per i Bleus e il match ha cambiato direzione, imboccando la strada per la Francia. Il resto è venuto da sé, accavallandosi in un tourbillon di errori e stecche maldestre. Mahut ed Herbert hanno gestito, Fogna e Bole hanno fatto e disfatto. Oggi tocca a Fognini e Pouille, con l’azzurro che conduce negli scontri diretti per 2-1 ma, si sa, la Davis è diversa, la classifica non conta. Nel caso, il gran finale spetterà a Seppi e Chardy (1 a 1), e non è detto che Andreas parta sfavorito, anzi… Ma la Francia è avanti, dunque ha sulla racchetta il match point. A Nantes, ventidue anni fa, il match si rovesciò (dallo 0-2 per noi al 3-2) sulle buche lasciate dagli errori arbitrali. Genova è ancora in tempo a scrivere una pagina diversa nella nostra storia di Coppa.


Italia a testa bassa. Fognini e bolelli fantasmi (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Se nel doppio è fondamentale essere coordinati allora Fabio Fognini e Simone Bolelli sono stati impeccabili. Ieri, nel doppio del quarto di finale di Coppa Davis, hanno giocato male entrambi in un match lottato soltanto per un set. Contro Herbert e Mahut è stata una disfatta, tre set a zero in meno di due ore, e match point per la Francia nell’incontro tra Pouille e Fognini, primo singolare di oggi. C’è poco da raccontare di questo match. Le due coppie si erano incontrate nella storica finale degli Australian Open 2015 vinta da Bolelli e Fognini, ma da allora le loro strade hanno preso direzioni diverse. I francesi hanno puntato molto di più sul doppio, conquistando due titoli Slam e sei Masters 1000, mentre i nostri hanno preferito dedicarsi alla strada del singolare, riservando le apparizioni in duo alle uscite di Davis. Il momento clou è stato sul 5-4 del primo set con Bolelli che grazie a due doppi falli e uno smash sbagliato da Fognini concede il set point ai francesi che non sprecano. Da lì in poi, poco o nulla. Secondo e terzo set senza storia, se non per una polemica di Fognini con la giudice di sedia per una palla (giustamente) chiamata dentro, e per un toilet break di Bolelli. Oggi alle 11.30 è dentro o fuori, senza appello. Fabio Fognini dovrà recuperare in fretta. Quello visto in campo ieri era la fotocopia stropicciata e sbiadita del Fabio che solitamente si ammira in Coppa Davis: «Sono molto stanco — ha detto dopo il match — devo cercare di recuperare bene perché ho anche un po’ di male alla schiena». La partita di doppio è da dimenticare subito: «Purtroppo i ragazzi non sono mai riusciti a entrare in partita — analizza capitan Barazzutti — comunque nello spogliatoio ho fatto loro i complimenti perché sono stati bravi a giocare entrambi così male… In ogni caso, è ancora tutto molto aperto. Se Fabio recupererà potremo almeno pensare di arrivare al quinto match. Se l’avversario di Seppi sarà Mannarino? Meglio pensare a una partita alla volta».


Noah: «In 20 anni non ho mai fatto pipì durante un match» (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Sarà la vicinanza col confine, sarà che sono campioni in carica e quindi bisogna tenere alto l’onore della patria, ma i tifosi francesi sono arrivati in massa a Genova e sulle tribune del Valletta Cambiaso sono stati protagonisti. Tifosi assortiti, ci sono i due vestiti da Asterix e Obelix, quello nei panni di Robespierre, quelli con cappa e spada (di spugna) a imitare i Moschettieri. Corretti, rumorosi ma mai molesti. Peccato che soprattutto ieri, in alcuni momenti, è quasi sembrato che il quarto di finale si giocasse in trasferta. Con una parte di pubblico italiano non particolarmente sportiva. Ai cori di supporto dei francesi, alcuni hanno iniziato a rispondere con insulti, per non dire di applausi e manifestazioni di giubilo agli errori dei francesi. Insomma, cose che generalmente non si vedono sulle tribune del tennis. Se n’è accorto anche il capitano azzurro Corrado Barazzutti che ha bacchettato i molesti: «Il pubblico va ringraziato e merita sempre rispetto — ha detto — ma ammetto che non è stato piacevole sentire i nostri tifare contro i rivali. Forse visto il momento di difficoltà del nostro doppio in campo avrebbero dovuto concentrarsi di più sul tifo per i propri colori». Da parte francese tuttavia non sono arrivate lamentele, Yannick Noah ha soltanto pizzicato Bolelli, colpevole di aver chiesto un toilet break, a suo dire tattico, a inizio terzo set: «Io ho giocato 20 anni a tennis e non mi è mai scappata la pipì durante un match, evidentemente i tempi sono cambiati».

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