Nel caos di Marrakech emerge Ouahab, il re dei Futures. Male l'Italia

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Nel caos di Marrakech emerge Ouahab, il re dei Futures. Male l’Italia

La vittoria del giorno è quella di Lamine Ouahab, marocchino recordman di titoli ITF, che batte Kohlshcreiber. Il n.1 Ramos fa peggio di lui. L’Italia delude con Seppi e Arnaboldi

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Marrakech è citta rossa e caotica. Il torneo che vi si disputa è esattamente la stessa cosa: saltano i valori di forza, succedono cose inaspettate. Che venga eliminata d’emblée la prima testa di serie in due set, che Seppi perda una partita che in altri giorni avrebbe regolarmente vinto, che Kohlschreiber riceva un bagel e venga sconfitto da Lamine Ouahab, numero 617 ATP, e non certamente il fisico che si attribuirebbe a un tennista standard.

Lamine Ouahab – Marrakech 2018 (foto via Facebook, @FRMT – Fédération Royale Marocaine de Tennis)

L’ITALIA CHE NON VA

Finisce subito l’avventura nel 250 di Marrakech di Andreas Seppi, che, nonostante un avvio di partita insolitamente sprint per lui, cede alla distanza contro pronostico al 28enne rumeno Radu Albot, numero 93 delle classifiche mondiali. Il primo set, incamerato anche troppo facilmente grazie agli errori dell’avversario, aveva illuso i tifosi di Seppi, ma dopo un secondo parziale altalenante l’italiano, attualmente n. 62 ATP, ha subito un perentorio 6-0 al terzo. Grazie a una ribattuta molto efficace anche sulla prima di servizio di Albot, Seppi esordisce infliggendo un break al suo avversario e dopo aver tenuto la battuta incamera un secondo break, per il 3-0 “pesante”. A questo punto l’altoatesino, poco incisivo con la prima di servizio, si fa breakkare. Subito dopo impone il proprio ritmo ad Albot: 4-1 e servizio per Seppi, che si invola sul 5-1, salvando una palla break, e conquista il 6-1 contro un avversario incapace di difendere il proprio servizio.

Quest’anno Albot ha infilato solo 3 vittorie: due nell’indoor di New York su Fratangelo e su un John Isner in piena crisi, prima di perdere contro Nishikori, e una su Berankis a Miami. Nel secondo set però, alla prima opportunità, centra il break e subito dopo tiene per la prima volta nel match il proprio servizio. Seppi ne subisce un altro prima di ribellarsi; sembrerebbe una fase di nuovo favorevole ad Andreas, visto che il rumeno prova a sprecare tutto il vantaggio con il quarto doppio fallo, ma alla fine è 5-3 per lui. Seppi si complica la vita anche in un game che conduceva per 40-15, concede una palla break ad Albot che ringrazia e incamera il set per 6-3. Davvero impossibile per l’altoatesino salvare un set in cui ha vinto solo 3 punti su 16 con la seconda di servizio. Il terzo parziale si apre sulla falsariga del secondo, con un Albot efficace al servizio che mette per primo il naso avanti, tenendo la battuta, poi breakka Seppi e si conferma sul 3-0: partita ribaltata rispetto al primo set e rendimento preoccupante dell’italiano al servizio. Albot salva l’unica palla break concessa e chiude poi col bagel. Evidentemente il diesel Seppi ha bisogno di più tempo per ricominciare a macinare risultati positivi, dopo la pausa per i trattamenti all’anca; e il fine settimana di Coppa Davis ha lasciato qualche traccia.

Senza storia la partita di secondo turno che vedeva opposti il 32enne spagnolo Pablo Andújar, crollato al numero 355 mondiale per infortunio – ma è stato anche numero 32 e partecipa con il ranking protetto – e il canturino Andrea Arnaboldi, 30 anni e nr 221 del mondo, il quale ha superato le qualificazioni ed è approdato al secondo turno battendo con pieno merito la controfigura di Aleksandr Dolgopolov. I primi due giochi vanno ai vantaggi, ma prevale lo spagnolo: in mezz’ora è 6-0 per Andújar. Con il suo tennis elegante, ma leggero, il mancino lombardo – che non è mai arrivato a palla break in tutto il match – non riesce a far male allo spagnolo, che gioca profondo e carico e sbaglia poco. Anche visivamente sembra che la differenza fra i due sia troppo marcata sul piano fisico. Meno severo, ma a senso unico, anche il secondo set. Con una bella palla corta vincente di rovescio, Arnaboldi chiude il primo game, poi in un combattutissimo terzo game, in cui era andato 40-0 e aveva fatto vedere sprazzi di gioco vario e imprevedibile, cede di nuovo la battuta allo spagnolo che sembra non volersi girare più indietro. Il canturino rimane in scia e nel sesto game dà del filo da torcere all’avversario, che sul 40 pari tira fuori il pugnetto ma ormai la partita è segnata. Rimane il tempo di vedere da parte dello spagnolo un bel passante lungolinea di rovescio e da parte italiana un paio di buone accelerazioni e una pregevole volée dorsale di rovescio, che strappa l’applauso anche di Andújar, che comunque brekka di nuovo e chiude l’incontro per 6-0 6-2. Senza nulla togliere al braccio di Arnaboldi e alle sue qualità di tocco, senza una preparazione atletica adeguata è molto velleitario pensare di competere nel  tennis fisico del XXI secolo.

KOHL LA COMBINA GROSSA: GLORIA A OUAHAB. FUORI ANCHE IL N.1

Se la sconfitta di Seppi è arrivata contro pronostico, ancora più sorprendente è l’uscita di scena al debutto di Philipp Kohlschreiber, opposto alla wild card locale Lamine Ouahab. Kohlschreiber, che a Valencia nella sfida di Coppa Davis con la Spagna aveva giocato e perso una partita straordinaria in cinque set contro Ferrer, è poco reattivo, falloso e assente. Nonostante gli errori incamera senza problemi il primo set contro un avversario che a 33 anni è numero 617 del mondo e al massimo ha raggiunto la 114esima posizione nel 2009. È però il giocatore con più titoli ITF all’attivo, ben 29 (fonte: Luca Brancher): una sorta di monarca dei Futures. Dal 2002 però, quando ha debuttato come professionista, Ouahab ha vinto (compresa quella di oggi e i rubber di Coppa Davis) solo 18 partite nel circuito maggiore, perdendone 16, eppure incredibilmente nel secondo set infligge un 6-0 al numero 34 del mondo, approfittando degli errori e del nervosismo dell’avversario – autore anche di un clamoroso “liscio”, e mettendo a segno alcuni vincenti di buona fattura, fra cui qualche ottima palla corta e persino un serve&volley.

A inizio terzo set, Kohlschreiber sembra essersi risvegliato e con due ace – i primi del match – chiude i primi due game di servizio, mette a segno una bella striscia di 12 punti a 3 si porta sul 3-0; sembra essersi rimesso in carreggiata, dopo una pausa lunga un intero set. Sono tornati infatti gli errori per il marocchino che lascia intravedere tutti i suoi limiti appena il livello di gioco sale. Dal 5-2, però, Kohlschreiber smette di spingere e lascia l’iniziativa all’avversario che ringrazia e pareggia i conti, nonostante il tedesco sia andato a servire per il match sul 5-3: un doppio fallo, un dritto lungo e un improbabile dritto al volo, più un errore di valutazione dopo una volée meno che scolastica cancellano le speranze del tedesco. Il tie-break finale segna la più grande vittoria in carriera per Ouahab, che in un amen si ritrova avanti 6-1 per meriti propri e demeriti dell’avversario: i primi due match-point sul servizio tedesco se ne vanno, ma il terzo è quello buono, con un rovescio lungo di Kohli che consegna gioco partita e incontro a un Ouahab più incredulo ancora di chi ha perso.

Lamine Ouahab e Philipp Kohlschreiber – Marrakech 2018 (foto via Facebook, @FRMT – Fédération Royale Marocaine de Tennis)

Non che ci abbia capito molto di più Albert Ramos-Vinolas, primo favorito del torneo, che dopo aver ceduto un tie-break al russo Alexey Vatutin si scioglie nel secondo set, perso per 6-2. Vatutin proviene dalle qualificazioni e soprattutto non aveva mai disputato un main draw ATP: in Marocco vince addirittura due incontri di fila, raggiunge i quarti di finale e lunedì sarà – almeno – numero 140 del mondo. That’s Marrakech. Come detto lo spagnolo ci ha capito poco per tutta la partita e non è riuscito a imporre la sua maggiore attitudine al mattone tritato; per di più, per tutta la partita non si è reso conto che il suo colpo migliore, il gancio di dritto mancino, si incrociava sul rovescio del russo, più sicuro e pericoloso del dritto, che spesso è apparso instabile. Dopo uno scambio di break, sul 4 pari Vatutin dimostra che la sua mano “po’ essere piombo e po’ esse’ piuma”: una palla corta squisita dopo una gran botta di rovescio gli dà infatti la palla break, sfruttata grazie a un errore di Ramos. Ma inutilmente va a servire per il set, perché con troppi errori concede un secondo contro-break. Il punto che dà a Vatutin il 6-6 è il più bello dell’incontro: palla corta, contro-corta, recupero e poi volée a chiudere del russo.

Il tie break è un testa a testa, ma alla fine prevale la pressione di Vatutin, che mostra anche una discreta manualità specialmente dal lato del rovescio, con cui può giocare colpi profondi, uno slice di buona fattura e discrete palle corte. Sanguinosi per lo spagnolo tre errori di dritto, uno in risposta e due in manovra. Il secondo set certifica la giornata no di un Ramos nervoso e imprecante che si fa anche richiamare dall’arbitro per linguaggio scurrile. Con due dritti vincenti Vatutin al secondo game brekka il suo avversario, che subisce pure un secondo warning, stavolta per perdita di tempo al servizio. Nel game successivo il russo salva un 15-40 con una splendida palla corta e un paio di lungolinea vincenti di dritto che lasciano Ramos incredulo e anche un po’ scorato. Da incorniciare un incrociato di rovescio stretto in risposta, con lo spagnolo spettatore non pagante; poi tra vincenti di Vatutin ed errori in lunghezza di Ramos, si arriva al 5-0. Un po’ di braccino del russo permette a Ramos di recuperare sul 2-5, ma con lo spagnolo al servizio sul 15-30 un dritto del russo diventa imprendibile dopo aver toccato la rete: il secondo match point è quello buono e con un rovescio lungolinea vincente Vatutin (nr 160 al mondo con un best ranking di nr. 151) elimina dal torneo il nr. 23 del mondo e prima testa di serie del Grand Prix Hassan II.

a cura di Alessandro Condina

Risultati:

Primo turno

[WC] Ouahab b. [3] P. Kohlschreiber 2-6 6-0 7-6(3)
R. Albot b. A. Seppi 1-6 6-3 6-0
[WC] M. Jaziri b. M. Fucsovics 1-6 6-4 6-2

Secondo turno

[Q] A. Vatutin b. [1] A. Ramos 7-6(4) 6-2
G. Simon b. R. Carballes Baena 7-5 6-1
[PR] P. Andujar b. [Q] A. Arnaboldi 6-0 6-2
[4] R. Gasquet b. G. Garcia-Lopez 6-2 6-4

Il tabellone completo

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