Il mostro Rafa Nadal rischia di distruggere ogni suspense

Editoriali del Direttore

Il mostro Rafa Nadal rischia di distruggere ogni suspense

MONTECARLO – È forse presto per dirlo, ma fin qui la sua supremazia è così schiacciante da risultare quasi deprimente. Thiem demolito. Fin qui meno di due game persi per set

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da Montecarlo, il Direttore

Il torneo di Montecarlo ha ristabilito certi valori, portando nei quarti i primi sei tennisti del seeding, ma in alcuni dopo aver visto la risciacquata che Rafa Nadal al dato al sesto tennista del mondo, nonché semifinalista delle ultime due edizioni del Roland Garros, è riemersa la struggente nostalgia per i 3 dei Fab Four che qui al Country Club non c’erano (Federer e Murray) o erano apertamente convalescenti (Djokovic), anche se apparentemente i serbo era apparso ai più (e a lui stesso…) sulla strada del recupero. Proprio la batosta subita da Thiem, 6-0 6-2 in poco più di un’oretta di fronte a quel mostro schiacciasassi che risponde al nome di Rafa Nadal, ha risollevato qualche dubbio sulla presunta resurrezione che tutti o quasi avevamo creduto di intravedere in Novak Djokovic a dispetto della sua sconfitta in tre set con l’austriaco.

Djokovic per primo doveva aver tratto riflessioni incoraggianti se, dovendo scegliere se iscriversi ad un torneo più facile – Budapest – e a uno molto più competitivo – Barcellona – ha preferito optare per quest’ultimo, pur sapendo che Rafa Nadal gioca lì, e così anche tanti dei più forti, Dimitrov, Thiem, Goffin e la solita moltitudine di “guerrilleros” spagnoli. Ha dovuto scegliere in mattinata. Chissà che forse, se avesse potuto vedere Thiem dominato a quel modo da Nadal, non avrebbe cambiato idea. Nel tennis la proprietà transitiva non esiste, quindi oggi chi scherzava dicendo “Se Thiem che ha battuto Djokovic ha fatto due games contro Nadal…quanti ne avrebbe fatto Nole contro Rafa?”. Discorsi da bar, però capaci di insinuare un minimo dubbio.

Il punto dolente della situazione, però è un altro. Anche se la stagione sul rosso è appena cominciata. Se Nadal dovesse “stracciare” anche Dimitrov – già battuto da lui 10 volte su 11 – e poi vincere dominando anche in finale contro il tennista emerso dalla metà bassa del tabellone con punteggi simili a quello inflitto a Thiem (e non troppo diverso dal 6-0 6-1 della finale 2009 con Verdasco, ma anche dal  6-1 6-3 della finale dell’anno scorso con Ramos Vinolas), beh insomma bravo, bravissimo lui, ma sai che noia! Fin qui in 3 match, Bedene, Khachanov e Thiem, Rafa ha ceduto 11 games in sei set. Meno di due per set.

Lo sport è bello quando è incerto nell’esito. Tutto lo sport. Il fascino del calcio – e non mi prendete adesso per uno che antepone il calcio al tennis – sta nella possibilità che la Roma recuperi 3 gol al Barcellona e la elimini, che la Juventus venga fermata dal Crotone, che la Fiorentina vinca sette partite di fila dopo un’annata disastrosa e una tragedia assolutamente imprevedibile. Con i Fab 4 non si sapeva mai chi avrebbe potuto prevalere, oppure sì, magari sulla terra rossa si sapeva che il grande favorito era Nadal, ma insomma ci sono state anche le annate di Djokovic capace di vincere due volte qui e una a Parigi, di Federer vittorioso a Parigi e Madrid, di Wawrinka a Parigi e al Country Club, di Murray campione a Madrid e Roma. Insomma Nadal ha fatto tutte le sue …”decime”, ma non erano sempre così scontate. Oggi avrebbero dovuto esserlo ancor meno, visto che fra poco compierà 32 anni e che di certo le sue ginocchia non stanno meglio di come stessero sei, sette anni fa. Ma invece, vuoi per le succitate assenze, vuoi per le convalescenze irrisolte, vuoi per l’inconsistenza dei presunti successori degli anni novanta, vuoi per il ritardo della Next Generation che oggi sembra molto più next che attuale, la stagione appena cominciata sui campi rossi sembra profilarsi noioisina anziché no.

Ovviamente il meno colpevole è lui, il più forte, Rafa Nadal. Lui, anzi, si sforza di ricordare alla vigilia di ogni incontro, che il match non è scontato, che non è il caso di sottovalutare nessuno… e certo la sua grande forza è proprio quella. Non sottovalutando mai nessuno, giocando il primo quindici sempre come se fosse un matchpoint, ecco che Rafa parte sempre con il turbo, come alla partenza di una gara di Formula Uno, senza che nessuno riesca minimamente a intralciargli la strada. Quest’anno le Ferrari riescono a competere con le Mercedes, e ogni tanto si infilano fra le due scuderie più agguerrite anche le Red Bull. Ma contro Nadal chi può farcela? I suoi “nemici” si ricordano ancora Robin Soderling e il 2009 parigino, ma già questo la dice lunga.

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