ATP
Barcellona: Djokovic, crisi senza fine. Nadal costretto a impegnarsi
Nole rimedia un’altra sconfitta al primo turno contro Klizan. Nadal perde 8 giochi nello stesso match e fa notizia. Avanti Thiem e Dimitrov. Ritiro Nishikori, forfait Chung

da Barcellona, il nostro inviato Federico Bertelli
NOLE KO – Continua il mercoledì nero qui al Godò; dopo i ritiri di Nishikori e Chung cade la prima testa coronata, ovvero quella del serbo, per la disperazione degli organizzatori e del mondo tennistico tutto che già pregustava la 51° edizione del classico della seconda decade degli anni 2000, ovvero Djokovic Nadal. Nole rimanda la prima vittoria all’ATP 500 di Barcelona, dopo che nel 2006 aveva perso al primo turno da Gimeno Traver e da allora non aveva fatto più capolino in terra catalana. Staremo a vedere se farà come nel 2006 quando aveva approfittato per una passeggiata in spiaggia e un visita all’acquario, come aveva raccontato ieri alla stampa. Partita che comincia in una cornice di pubblico di tutto rispetto, considerando che si tratta di un secondo turno, giocato il mercoledì alle 13. Evidentemente gli appassionati non avevano intenzione di farsi scappare l’occasione visto che l’ultima volta di Djokovic qua a Barcelona risale a 12 anni fa, in cui fra l’altro era uscito al primo turno. Precedenti che recitano un 4-0 a favore del tennista di Belgrado, anche se in un precedente datato 2015 a Miami, il tennista slovacco era riuscito a portare al terzo RoboNole.
Pronti via con un Djokovic rimasto negli spogliatoi e un Klizan che macina gioco; desolante la statistica dei punti ottenuti sulla seconda di servizio da Djokovic: 0%. Dall’altra parte un klizan solido che con un gioco potente conduce le danze. Sulle tribune si comincia a temere il peggio. Secondo set che invece ritrova un Djokovic accettabile che grazie a un servizio impeccabile (94% di prime palle con 88% di trasformazione) prende fiducia e comincia a far male anche in risposta; set che inevitabilmente scivola via rapido con un Klizan che si trova a dover subire il contrattacco di Djokovic. Si arriva così al terzo, dopo due set a senso unico. Partita che a questo punto scorre sui binari dell’equilibrio con entrambi i tennisti che mantengono agevolmente il servizio; non si vedono palle break fino al fatidico ottavo game, nel quale Nole cerca giustamente la rete, ma con due esecuzione sciagurate: primo uno schiaffo al volo da metà campo affondato a rete, poi una facile volée di dritto ciabattata che consente a Klizan di arrivare sulla palla e tirare un passante lungolinea di rovescio vincente. 5-3 Klizan dunque, con lo slovacco al servizio; e qua, mentre ci si aspetta (o si spera) una reazione d’orgoglio del serbo, il game scivola via facile. 40-0 Klizan, che spreca il primo match point con un secondo doppio fallo, ma che sul secondo approfitta di un errore di rovescio del serbo per poter finalmente alzare le braccia al cielo. Torna così ad annuvolarsi il cielo sulla testa di Djokovic dopo la fugace schiarita di Montecarlo, dove de facto si era arreso alla seconda potenza attuale su terra battuta, Dominic Thiem.
RULLO NADAL – Un ‘altra tranquilla giornata di lavoro, cartellino timbrato dal maiorchino senza troppi straordinari. Dopo lo shock della sconfitta di Djokovic scende in campo Nadal. A onor del vero il venticinquenne canario n.77 del mondo mette sul piatto una notevole propensione agonistica e fa il massimo che al momento sembra essere possibile contro Nadal su terra: ovvero vincere all’interno di uno stesso set 4 giochi; a Montecarlo Thiem, Dimitrov e Nishikori ad esempio non hanno fatto di meglio la settimana scorsa a Montecarlo; ma veniamo alla cronoca della partita; Carballes gioca senza paura sulla diagonale che investe il suo rovescio sul diritto di Nadal tenendo botta con una certa solidità. Buona in generale la tenuta nello scambio e abbastanza fruttifero anche il tentativo di fare la partita senza andare fuori giri. È evidente l’intento di non lasciare che sia Nadal il primo ad aggredire nello scambio. Curiosamente Rafa ottiene solo il 58% di punti con la prima e il 73% con la seconda, dato del tutto inusuale, come se sulla seconda il maiorchino alzasse automaticamente il livello di attenzione. Più normali invece le statistiche di Carballes che ottiene solo il 38% di punti sulla seconda. Primo set che finisce 6-4 Nadal, che però nel finale deve annullare anche un paio di palle break. Secondo set che comincia subito bene per Nadal con un break in apertura; partita poi che si addormenta un po’ fino al sesto game, in cui Spagna n#2 si prende il lusso di breakkare il più titolo compatriota per andare 3-3; in pratica è stato come un puntura di spillo che ha scatenato la furia del maiorchino; controbreak immediato e in un amen si va 5-3; grande carattere di Carballes che costringe Nadal a servire il match e partita che si conclude con duplice 6-4. Complimenti a Roberto che tiene la scena con estrema dignità e Rafa avanti al terzo turno, dove troverà un altro connazionale, Garcia Lopez.
POCO SIMON PER QUESTO DIMITROV – Il bulgaro si sbarazza facilmente del ragioniere Simon in meno di un’ora e mezza di partita. I due sono i primi a entrare in campo sulla pista Talismàn di Barcelona; giornata ideale per giocare a tennis, con 20 gradi, sole e niente vento. La partita in pratica dura lo spazio dei primi 5 game, nei quali Simon riesce a tenere il servizio e recuperare un gioco da 0-40, con alcune buone giocate del francese, che comincia a tessere la sua trama fatta di palle senza peso e difese accanite. In un primo momento Dimitrov sembra avere qualche problemi soprattutto sul rovescio, che produce un buon numero di errori non forzati, peccando in ogni caso di profondità, adeguandosi alle pallette di Simon. Il braccio di Dimitrov sembra intorpidito e anche le accelerazioni non escono bene dalla racchetta del bulgaro. Tuttavia, con l’andare del tempo Grigor scalda i motori e con un uso intelligente del rovescio slide prende ritmo; da un lato gli errori crollano e dall’altro approfitta dell’incapacità di Simon di attaccare le palle basse e prende via via comando degli scambi; nel secondo il dominio si amplifica con Simon che cerca di aumentare un po’ l’aggressività con esiti alterni; alcune belle soluzioni di attacco in controtempo strappano gli applausi del pubblico, ma non sono sufficienti per cambiare il vento. La partita poi finisce di fatto sul game più combattuto del match, 4-2 Dimitrov servizio Simon, con Dimitrov che realizza un delizioso passante di rovescio lungolinea in controbalzo.
Nel mentre, dopo il ritiro di Rublev, altre brutte notizie arrivano in mattinata; Chung, dopo aver dato forfait in doppio conferma il forfait anche per il singolare, mentre Nishikori, dopo aver perso il primo set con Garcia Lopez alza bandiera bianca, probabilmente per un problema alla gamba destra.
OCCHIO A TSITSI – Il giovane greco (farà 20 anni il 12 agosto) non sarà ancora “the greek freak”, ma oggi ha decisamente impressionato. Dopo il match con Moutet in cui non aveva particolarmente impressionato, oggi Stefanos ha tirato fuori una grande prestazione. Schwartzman ci ha messo del suo, mettendo sul piatto una quantità inusuale di errori che hanno aiutato il greco. Evidente il piano di gioco di entrambi; Schwartzman cercava di allungare gli scambi e inchiodare il palleggio sulla diagonale del rovescio. Tsitsipas provava ad essere aggressivo e a far valere la qualità del servizio e delle accelerazioni di dritto; nel primo set il greco era molto consistente sia con la prima che con la seconda di servizio, guadagnando in entrambi i casi oltre il 70% dei punti giocati. La tranquillità al servizio dava così fiducia al giovane ateniese che con cinismo trasformava 2 delle 3 opportunità di break. Nel secondo la musica non cambiava e l’aggressività made in Greece continuava a pagare dividendi; in particolare impressionante la tenuta sul fianco del rovescio, con il quale Tsitsipas manovrava molto bene e si creava gli spazi e le opportunità per girarsi sul dritto. Va detto che rispetto al match con Moutet le palle arrivavano meno lavorate, perfetto per essere colpite da un ragazzo alto 191 cm, che fra l’altro metteva in mostra una discreta mobilità; ormai la soglia dei 190 cm non è più un limite nel circuito, l’atletismo delle nuove generazioni compensa eventuali pecche che potrebbe sorgere negli spostamenti. Il finale è un crescendo di giocate di ottima fattura, fra cui anche un vincente in slice di dritto a prendere in contropiede l’ormai sfiduciato Dieguito.
Vedremo domani con Ramos Vinolas se questa consistenza rimarrà o se verrà messa in crisi da palle maggiormente cariche di effetto. Al termine della partita nelle interviste post partita erano ovviamente opposti gli stati d’animo; un raggiante Tsitsipas racconta come “fin dal principio ho sentito di essere in fiducia, sapevo quale sarebbe dovuta essere la mia tattica e sono riuscito ad eseguirla senza mai avere dei dubbi. Rispetto all’anno scorso quando ho perso con Diego ad Anversa oggi ero molto più fiducioso. Il sevizio l’ho piazzato bene, sulla diagonale di rovescio sono rimasto solido e sono riuscito ad aprirmi per giocare il dritto; si tratta di un’ottima vittoria che mi permette di continuare di inseguire l’obbiettivo di finire l’anno nei primi 50, e il massimo sarebbe vincere anche qualche torneo”. Curiosamente, anche se non si direbbe vederlo giocare, Stefanos si definisce un “natural clay court player” (parole del giocatore ndr) visto che è cresciuto tennisticamente giocando su terra.
All’estremo opposto dello spettro emozionale, uno Schwartzman molto deluso ha raccontato che: “Sicuramente il mio avversario ha giocato bene, però io ho giocato molto male, con tanti errori; non è un periodo positivo dopo la sconfitta al secondo turno a Montecarlo ho continuato ad allenarmi bene e da fastidio poi in partita non riuscire a mettere in campo il lavoro fatto. Per me dovrebbe essere il periodo migliore dell’anno ma non sono in fiducia, la coppa Davis è stata fisicamente ed emotivamente costosa. Soprattutto mentalmente sono scarico, non ho più la stessa pazienza di prima ed evidentemente senza questo difficile fare risultato”. Interrogato sull’argomento Davis anche Schwartzman ha espresso il suo punto di vista: “la nuova formula proposta è migliore per i giocatori anche se forse si poteva trovare un compromesso in modo da non rinnegare completamente il vecchio formato venendo però incontro alle esigenze dei giocatori”.
THIEM SOFFRE NEL PRIMO – Partita che dura un set con il giovane Munar (20 anni) che fa partita pari per un set con il più titolato Thiem fino a che la prima di servizio l’assiste (80% di prime nel primo set). Dopo un set equilibrato caratterizzato da un scambio di break per parte si arriva al tie break, vinto sul filo dell’equilibrio da Thiem; decisivo sul 6-6 un dritto d’attacco di poco fuori in uscita dal servizio del giovane spagnolo; nel secondo set probabile crollo anche mentale dello spagnolo non abituato a reggere questi ritmi e set che scivola via verso il 6-1 finale.
.@HyeonChung has withdrawn from #bcnopenbs singles due to right ankle injury. Chung is replaced in the draw by Lucky Loser @AndujarPablo
— BcnOpen BancSabadell (@bcnopenbs) April 25, 2018
Risultati:
G. Garcia-Lopez b. [14] K. Nishikori 6-3 rit.
[2] G. Dimitrov b. G. Simon 6-2 6-1
[LL] J. Kovalik b. G. Pella 6-3 6-3
[3] D. Thiem b. [WC] J. Munar 7-6(8) 6-1
[Q] M. Klizan b. [6/WC] N. Djokovic 6-2 1-6 6-3
[10] A. Ramos-Vinolas b. [Q] R. Dutra Silva 3-6 6-3 6-4
[1] R. Nadal b. R. Carballes Baena 6-4 6-4
S. Tsitsipas b. [7] D. Schwartzman 6-2 6-1
[6] P. Carreno Busta b. B. Paire 6-3 6-3
[16] K. Khachanov b. L. Mayer 6-4 6-3
[LL] P. Andujar b. [Q] B. Fratangelo 6-4 6-3
ATP
ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano
Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.
In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.
La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.
Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.
Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

ATP
ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”
Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come “ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo“.
Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.
ATP
La rinascita del tennis francese passa anche dal 18enne Luca Van Assche: “Sinner, Alcaraz e Rune sono un riferimento” [ESCLUSIVA]
Il classe 2004 transalpino arriva da 8 vittorie consecutive, in semifinale a Sanremo non ha intenzione di fermarsi: “Voglio arrivare il più in alto possibile”

Il Challenger 125 di Sanremo ha progressivamente visto diminuire, turno dopo turno, il numero di italiani in gara. Erano ben 15 gli azzurri ai nastri di partenza, con 7 derby che si sono disputati durante il torneo. Sabato però, a partire dalle 13.30, le semifinali vedranno impegnati un francese, un ceco, un peruviano e un belga, visto che nessun rappresentante del Bel Paese è riuscito a spingersi oltre i quarti.
Sia chiaro, non è l’inizio di una barzelletta, bensì la (quasi) fine del torneo sanremese, alla sua seconda edizione consecutiva in cui è passato dalla categoria ’80’ del 2022 – con il grande successo di Holger Rune – alla attuale categoria ‘125’. Ad aprire il programma (alle 11) sarà la finale di doppio, che vedrà opposti Cornea/Skugor e Cacic/Demoliner. A seguire, non prima delle 13, nella prima semifinale di singolare si affronteranno il ceco Vit Kopriva e il talentuoso francese Luca Van Assche, che si è raccontato ai nostri microfoni dopo la vittoria di ieri nei quarti di finale. A ruota anche la seconda semifinale, che vedrà opposti Juan Pablo Varillas, peruviano e prima testa di serie, e il belga Kimmer Coppejans.
“Ieri ho giocato un gran match, sono contento di aver raggiunto la semifinale qui dopo tre buone partite” – ha dichiarato il giovane classe 2004 transalpino, prossimo ormai all’ingresso in top100. Nella classifica live, infatti, Van Assche è n°101 ATP: con una vittoria oggi entrerebbe nell’élite del tennis maschile, salendo al n°97 (arriverebbe al n°89 o n°90 in caso di titolo). “Uno dei grandi obiettivi di questa stagione era vincere nuovamente un challenger ed entrare in top100“, ci ha raccontato il francese. “Al momento ne ho vinto uno – la scorsa settimana a Pau, in Francia, battendo tutte le prime 3 teste di serie, ndr – e sono molto vicino ad entrare tra i primi 100. Spero di vincere oggi in modo da riuscirci subito, ma se così non sarà è solo questione di tempo, sono sulla buona strada.

Forte anche di una striscia aperta di 8 successi di seguito, a questo punto è probabilmente il caso di ridefinire gli obiettivi stagionali, alzando l’asticella. “Spero di giocare al meglio sulla terra, devo dire che ho iniziato piuttosto bene (sorride, ndr). Per essere il primo torneo stagionale sul rosso non posso lamentarmi, oggi gioco una semifinale importante e sono molto contento del mio percorso. Per il resto della stagione non mi pongo limiti, spero di arrivare più in alto possibile“.
A 19 anni da compiere (il prossimo 11 maggio) Luca ha già vinto due challenger, diventando il primo tennista nato nel 2004 a trionfare in questo genere di tornei. Non deve certo essere semplice raccogliere l’eredità di una generazione che ha sfornato diversi top10, tra cui Simon, Tsonga, Gasquet e Monfils. Il transalpino, però, non si pone limiti: “È chiaro che non facile, in Francia sono stati molto criticati nel corso della loro carriera nonostante tutti siano stati top10. Sono delle leggende per il nostro sport, spero vivamente di poter seguire le loro orme”.
La miglior gioventù sta accumulando grandi risultati anche nel gotha del tennis mondiale, come testimoniano i continui record infranti da Carlos Alcaraz o il match straordinario vinto nella notte da Jannik Sinner contro lo spagnolo. Di recente Holger Rune ha dichiarato che gli piacerebbe poter essere un membro dei nuovi big3, insieme proprio a Carlos e Jannik. E chissà che anche Luca non possa inserirsi in questa cerchia ristretta: “Mi piacerebbe molto, anche se al momento Sinner, Alcaraz e Rune sono i migliori giovani in assoluto e il riferimento per tutti noi. Mi auguro che tra qualche tempo potrò giocare e vincere anche contro di loro”.