Coco tratta la terra come cemento: Halep deve inchinarsi a Stoccarda

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Coco tratta la terra come cemento: Halep deve inchinarsi a Stoccarda

Vandeweghe ritrova se stessa sul rosso di Germania ed elimina la n.1 del mondo: sfiderà Garcia, l’incubo di Elina Svitolina. Kontaveit e Pliskova si guadagnano la semifinale al termine di due battaglie

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NOCI DI COC(C)O – Il primo incontro nella giornata dei quarti di finale a Stoccarda si è concluso nel modo più inaspettato. Coco Vandeweghe ha eliminato nettamente, in 74 minuti di gioco, la numero uno del mondo Simona Halep, capace di portare a casa solo cinque games. Si tratta della prima semifinale sul rosso in carriera per Coco, e anche la prima in assoluto del suo 2018. Un risultato molto sorprendente, se consideriamo l’unico precedente tra le due. Sulla terra di Madrid, dodici mesi fa, la rumena aveva fatto un sol boccone della sua avversaria, dominando il match con un doppio 6-1. Oggi le sorti si son ribaltate. Vandeweghe sembra aver trovato la giusta maniera di affrontare i match su terra battuta, superficie che non ha mai digerito granché prima di questa settimana; l’ha aperta col botto – con la vittoria 6-0 6-1 sulla svogliata connazionale Stephens – e sta proseguendo nel migliore dei modi. Certo aiutata dal fondo della Porsche Arena, sì mattone tritato, ma reso particolarmente rapido della condizioni di gioco indoor.

L’allieva di Pat Cash ha colpito benissimo dal lato del rovescio, fattore che ha determinato il suo predominio sulla diagonale e il conseguente vantaggio per il suo gioco offensivo. Dopo aver sprecato due palle break nel sesto gioco (e non averne concesse nei suoi cinque turni), la giocatrice a stelle e strisce trova un break pesante nel decimo game, che le permette di passare in vantaggio. Totalmente assente la reazione della numero uno mondiale, che va sotto anche nel secondo set, spreca tre consecutive chance del controbreak e continua a subire i colpi pesanti di Coco. Con un altro break, la 16esima giocatrice del mondo mette il sigillo sulla sua terza vittoria consecutiva contro una numero uno del ranking (batté Kerber e Pliskova la scorsa stagione). Non è certo la personalità a farle difetto, ma questo era chiaro già prima che atterrasse a Stoccarda. Molto meno che potesse adattarsi con tanta disinvoltura a questi campi.

SOLIDA CAROLINE – Lascia il torneo anche la numero tre del tabellone, Elina Svitolina, che si lascia rimontare da Caroline Garcia. La francese sarà quindi avversaria di Vandeweghe in semifinale. Svitolina vince al tie-break un primo set tribolato, in cui Garcia sciupa l’occasione del servizio sul 5-3. In vantaggio 3-0 nel secondo, Svitolina concede alla sua avversaria l’occasione di rientrare in partita, e la francese non si fa pregare: porta con decisione il match al set decisivo, difendendosi anche dal ritorno di Svitolina nel decimo gioco. L’incontro è di alto livello e si contano i colpi vincenti da ambo le parti. Nel terzo set la grinta della numero quattro del mondo viene meno, forse frustrata per aver dilapidato in un lampo un vantaggio che sembrava decisivo. È qui che Garcia si dimostra letale, rompe gli indugi due volte sul servizio avversario e conquista, come Vandeweghe, la prima semifinale della stagione dopo due ore e un quarto di gioco. È la terza sconfitta di fila per Elina contro Caroline, dopo le due in chiusura di 2017, nelle quali aveva sprecato match point (a Pechino) o, come oggi, una comoda situazione di vantaggio (a Singapore). Insomma, Garcia è ormai diventata l’incubo di Elina Svitolina, che ora vede la sua quarta posizione in classifica insidiata da Jelena Ostapenko: qualora la lettone dovesse battere Pliskova nell’ultimo incontro di giornata, raggiungerebbe il suo best ranking scalzando proprio l’ucraina. 

KONTAVICTORY- Nella parte bassa del tabellone i due quarti sono stati ancora più lottati. Ha impiegato due ore e 55 minuti Annett Kontaveit per avere la meglio sulla robusta resistenza di Anastasia Pavlyuchenkova. È la seconda maratona in pochi giorni per la numero 31 del mondo, che già aveva salvato match point e lottato per oltre tre ore contro la finalista uscente Mladenovic nel secondo round. Dopo un primo set in cui necessita di due tentativi per chiudere, subisce il ritorno di Pavlyuchenkova nel secondo parziale, riuscendo comunque ad approdare al tie-break dopo aver cancellato due palle set nel decimo game. La giocatrice russa però a testa bassa conquista il gioco decisivo, nonostante i numerosi -e fragorosi- vincenti di Kontaveit. E’ il terzo set che infiamma il pubblico della Porsche Arena, il giusto epilogo di una delle migliori partite della settimana. Entrambe sono tuttavia sulle gambe, arrivano infatti sette break consecutivi, il penultimo dei quali, colto da Anastasia mentre Kontaveit serve per il match, arriva al termine di un game infinito, in cui la russa annulla tre match point e dà fondo a tutte le sue energie per restare in partita. La tennista estone deve attendere però solo qualche minuto per alzare le braccia al cielo, al termine di un match estremamente avvincente e anche di alto livello, conclusosi con 85 vincenti complessivi.

KARO CINICA- Non riesce ad approdare tra le prime quattro giocatrici mondiali Jelena Ostapenko. La campionessa in carica del Roland Garros ha ceduto in tre set a Karolina Pliskova, mancando l’appuntamento con semifinale e best ranking. Il match era tuttavia iniziato al meglio per Jelena, che riusciva a tenere lontana dal campo l’ex numero uno WTA giocando negli ultimi centimetri di campo sin dalla risposta. Nonostante qualche errore di troppo, il 7-5 d’apertura era un risultato giusto, che evidenziava il controllo parziale che la giovane lettone aveva sul match. Il match cambia nel quinto gioco del secondo set: Ostapenko perde la bussola, come spesso le capita, e Pliskova sfrutta al volo l’occasione per brekkare. Il momento positivo non dura molto però, perché cede malamente la battuta subito dopo.

La numero 5 WTA non ha più il controllo delle operazioni e il servizio di Karolina inizia a essere un fattore (si contano 14 aces a fine match). La ceca serve con sicurezza a un game dalla sconfitta e poi con grinta si prende il secondo set, ancora 7-5. È proprio il cinismo a fare la differenza nel terzo parziale. Con un rovescio fenomenale Pliskova si porta subito avanti di un break, ma come in precedenza, regala la nuova parità con un doppio fallo. Non fatica però a rimettere il naso avanti nel game successivo. Riesce a mantenere il vantaggio sfruttando le innumerevoli sbavature di Jelena (non al top neanche fisicamente), che chiude sì con 50 colpi vincenti, ma con molti errori non forzati, commessi in momenti cruciali della partita. Esemplificativo il decimo gioco, nel quale la lettone sciupa tre chances di break e consente a Pliskova di cogliere, dopo 2 ore e 17, la prima vittoria dell’anno su una top 5. Andrà a sfidare Annett Kontaveit per un posto in finale.

Risultati:

[WC] C. Vandeweghe b. [1] S. Halep 6-4 6-1
[6] C. Garcia b. [3] E. Svitolina 6-7(4) 6-4 6-2
A. Kontaveit b. A. Pavlyuchenkova 7-5 6-7(6) 6-4
[5] K. Pliskova b. [4] J. Ostapenko 5-7 7-5 6-4

Il tabellone completo

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