Moya su Nadal: "Sta bene, a 31 anni non ha bisogno di giocare molti tornei"

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Moya su Nadal: “Sta bene, a 31 anni non ha bisogno di giocare molti tornei”

Parla il coach di Rafa: “I suoi segreti? Voglia di lavorare e forza mentale”. Esordio contro Monfils che dichiara: “Non sono al meglio. Nadal ti travolge con la sua palla arrotata”

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dal nostro inviato a Madrid

Finalmente è arrivato per gli spagnoli il giorno dell’esordio di Rafa Nadal al Mutua Madrid Open e Marca -quotidiano sportivo più letto in Spagna, nonché uno dei main sponsor del torneo – dà il giusto risalto alla partita che il campione maiorchino affronterà contro Gael Monfils. Lo fa dopo 40 pagine dedicate alle finali europee di calcio che le squadre madrilene avranno nelle prossime settimane, ma, dopo calcio e due pagine di Formula 1, arriva lo spazio per il tennis. Viene dato risalto alla tensione che avrà sulle spalle il maiorchino che, per quanto abituato a questo genere di pressione, sa che, se non dovesse vincere il torneo, perderebbe il primo posto nel ranking ATP, a favore di Roger Federer.

Nadal, che nel 2018 ha vinto sin qui 18 delle 19 partite giocate (l’unica sconfitta è arrivata per ritiro ai quarti di Melbourne contro Cilic) ha vinto il Masters 1000 di Madrid cinque volte (quattro da quando il torneo si è spostato nella Caja Magica) e si è preparato bene per il torneo, anche a sentire le parole del suo allenatore, Carlos Moya. “Rafa è pronto per esordire, in questi giorni si è allenato molto bene e con intensità. I primi turni sono sempre complicati, ancor più, come in questo caso, quando l’avversario ha molta esperienza e ti conosce molto bene“. Monfils, classe 86 e 41 ATP, (ma sino a un anno fa era ancora nella top ten) ha infatti già affrontato 15 volte il numero uno al mondo, sconfiggendolo appena in due circostanze e mai sulla terra. Moya pone pure l’accento sull’eta matura di Nadal e di come sia cambiato il suo approccio al tour professionistico: “Rafa sta bene fisicamente, non ha bisogno di giocare molti tornei, ma di allenarsi bene. La cosa importante è che giorno dopo giorno conservi la salute e la fiducia nel suo gioco. In Coppa Davis a Valencia ha giocato ottimamente e questo gli ha permesso di affrontare meglio il suo ritorno nel circuito dopo il lungo stop. Stiamo in ogni caso parlando di uno dei migliori giocatori della storia. A 20 anni si ha bisogno di giocare molti tornei, a 31 non più“.

Nadal, che ieri si è allenato con Goffin, terzo top ten (dopo Dimitrov e Thiem) di questo ciclo di allenamenti con colleghi ai quali si è sottoposto a Madrid, ha ancora tanta voglia di fare bene, come conferma il suo allenatore: “I segreti del successo di Rafa sono la grande voglia di lavorare e l’incredibile forza mentale. In campo è incredibile quel che fa: non molla mai una palla difficile da recuperare, mai si lascia andare a una faccia di disappunto dopo un punto andato male. Non mi sorprende perché lo conosco da tantissimo tempo, ma è davvero degno di ammirazione“. Monfils, il suo avversario odierno, dichiara tra l’altro di non essere al meglio della sua condizione: “Non sto al meglio della forma, ma voglio fare un gran incontro. Se la partita andrà per le lunghe, però, non sarà facile per me giocare ad armi pari. Sarà una battaglia dalla linea di fondo e dovrò cercare di essere aggressivo: il problema è passare dalla teoria alla pratica. Rafa ti travolge con la sua palla arrotata e la sua grande facilità nel muoversi sui campi in terra battuta“.

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