da Roma, i nostri inviati Stefano Tarantino e Francesca Marino
Rafael Nadal e Novak Djokovic non hanno deluso le aspettative del big match che tutti attendevano. Rafa in forma smagliante: dritti in corsa, recuperi memorabili e frustate micidiali sono gli ingredienti di questa vittoria che sa di trionfo (qualora dovesse vincere il torneo tornerebbe in vetta al ranking mondiale). Nole infiamma il centrale con alcune prodezze, degne dei titoli sulle sue spalle, ma il rovescio non punge ancora come dovrebbe. Il pubblico lo sostiene a gran voce (“Alcuni punti sono stati fantastici, il pubblico era così preso… Mi è mancato”), evento straordinario contro Nadal, giocatore molto amato qui a Roma. L’appoggio dei sostenitori non basta, Rafa è una furia indomabile e conquista la sua decima finale al Foro: “La mia motivazione non è tornare numero uno, ma vincere il torneo”.
SUL FILO DEL RASOIO – Centrale pieno e non potrebbe essere altrimenti per la 51esima sfida tra Rafa Nadal e Novak Djokovic (il serbo conduce 26-24), la settima a Roma (3-3). Piccola curiosità, è il primo match dell’anno tra coloro che fanno parte dei Big Four (Federer e Murray naturalmente gli altri due). Il favorito è Nadal che in caso di vittoria a Roma tornerà nr.1 nel ranking ATP. Vedremo se Djokovic, apparso in progressiva ripresa negli ultimi giorni, saprà rovesciare il pronostico. La partenza di Nole è ottima, subito due palle break. Nadal risponde da par suo, 4 punti di seguito e servizio salvato. Sugli spalti si avverte un caldo pazzesco, meno male che ogni tanto un refolo di aria fresca ci dà sollievo. Il livello di gioco è alto, c’è gran correttezza tra i due, il serbo restituisce un servizio a Nadal su una prima chiamata out. Il punteggio segue i servizi sino al 3-2 Nadal, gli scambi si fanno sempre più estenuanti, arriva il break dello spagnolo nel sesto gioco sulla seconda palla utile.
Nole prova a reagire subito andando 0-30 nel game successivo dopo aver vinto il punto più bello del match sin qui, ma la reazione di Nadal non si fa attendere: 4 punti consecutivi e con un ace finale conferma il break, 5-2. Il set sembra in mano allo spagnolo ma arriva la bella reazione di Djokovic, controbreak a 15 nel nono gioco e partita riequilibrata. L’aggancio viene completato sul 5-5, tutto da rifare, gran bella partita. Si arriva al tiebreak senza sussulti. Primi 3 punti 3 minibreak, allunga Nadal sul 3-1 ma Djokovic rimedia subito, 3-3. Lo spagnolo fatica a trovare la profondità dei colpi ma è un pelo più continuo. Altro allungo Rafa, 5-3, Djokovic recupera ancora il minibreak ma poi cede due servizi di fila, 7-4 Nadal dopo 71 minuti di scambi durissimi. I due semifinalisti chiudono con lo stesso numero di punti, 38. “Non penso che tra me e lui ci fosse molta differenza oggi, il che è una ottima notizia per me”, conferma Djokovic di fronte ai microfoni dopo il match.
RAFA INDOMABILE – Lecito chiedersi se il tennista serbo pagherà nel secondo set lo sforzo profuso nel primo per fare partita pari con il suo avversario. Segnali incoraggianti nel primo game tenuto a zero, ma nel terzo arriva il primo passaggio a vuoto di Djokovic, break a zero e 2-1 e servizio Nadal. Il nr. 2 del mondo procede spedito, Djokovic prova a rientrare in partita nell’ottavo gioco, il più lungo del match, ma Nadal non lo fa mai arrivare a palla break e va sul 5-3. “Rafa è stato più bravo nei momenti importanti, ha giocato i colpi migliori. Ha meritato di vincere”, dirà Nole nel post partita. Novak non ne ha più, arrivano 3 gratuiti nel gioco successivo, 15-40, 2 match point per lo spagnolo. Il primo lo annulla Nole con un bel serve&volley ma sul secondo chiude Rafa con un rovescio vincente. Per lo spagnolo sarà la decima finale al Foro. “Penso che Novak abbia giocato un grande torneo, è tornato al suo livello, ma io ho giocato molto bene”, commenta Nadal nel post partita, mentre Nole ribatte: “Mi sono sentito come se giocassi a casa. Questo è uno dei miei posti preferiti al mondo per giocare a tennis”.
NIKEFOBIA – Scontato è un termine che non appartiene al vocabolario del tennis. Dopo la prima semifinale, i cui nomi garantivano spettacolo, il vero show è arrivato al calar del sole. Marin Cilic e Alexander Zverev (4-1 il bilancio dei precedenti per il tedesco) amministrano il match con grande equilibrio fin dalle prime battute. I due propinano una tattica simile: servizio potente, colpi da fondo fulminanti e palle corte spesso terminate in rete. Il croato è costretto agli straordinari nell’undicesimo game, in cui deve salvare tre palle break. L’incontro scivola al tiebreak, scenario di numeri non solo tennistici: Zverev si inalbera contro l’arbitro, per una palla chiamata buona dal giudice di linea ma out da quello di sedia. “Solo McEnroe riusciva ad arrabbiarsi e fare come se niente fosse”, grida qualcuno dal pubblico e così sarà: Zverev subisce due mini break e si infuria contro la sua racchetta, ricevendo un warning. Pareggiati i conti, sul più bello, Cilic pecca di quella tigna che in tante occasioni gli è mancata, sprecando un rovescio in corridoio e una smorzata in rete. La partita si trasforma in una battaglia di set point (5 per il croato e 4 per il tedesco). Gli spettatori si spellano le mani (il tifo è dalla parte di Cilic), increduli di fronte alla nikefobia mostrata da entrambi i giocatori. Il servizio resta fedele compagno ai due (75% di prime per Sascha e 71% per Marin), ma è sufficiente un dritto in rete e un errore non forzato di troppo a consegnare il set a Zverev.
Cilic torna in panchina sconsolato, mentre la serata si rinfresca sempre di più, specialmente sugli spalti più alti. Nonostante l’infinito tiebreak portato a casa dal tedesco (solo il primo set dura 1:15), Sascha ha ancora con sé strascichi di nervosismo, che gli fanno perdere il turno di battuta ad avvio set. Marin commette lo stesso errore della frazione di gioco precedente e questa volta gli sarà fatale: non aggredisce la palla, resta inerte e si lascia sbranare da Zverev, che recupera il gap di svantaggio. Da quel momento in poi è solo un monologo di vincenti di Alexander. Cilic si lascia sorprendere dalla sfrontatezza del giovane tedesco, che sempre più si afferma come erede dei fab four. Domani la prova del nove contro il re della terra rossa Nadal, nel tentativo di bissare il successo della scorsa edizione. La finale di domani sarà il quinto incontro tra Sascha e Rafa (4-0 per lo spagnolo i precedenti), di cui due sulla superficie del mattone tritato: il più recente in occasione dei quarti di Coppa Davis, giocati a Valencia ad aprile, e l’altro a Montecarlo lo scorso anno.
Risultati:
[1] R. Nadal b. [11] N. Djokovic 7-6(4) 6-3
[2] A. Zverev b. [4] M. Cilic 7-6(13) 7-5