Baghdatis, lacrime e incredulità

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Baghdatis, lacrime e incredulità

PARIGI – Avanti di un set nel primo turno con Santiago Giraldo, Marcos Baghdatis è stato vittima dell’ennesimo atroce infortunio

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Dal nostro inviato a Parigi

Marcos Baghdatis ha avuto una carriera da romanzo. Alti e bassi come pochi altri, vette impensabili per un Paese come Cipro, cadute vertiginose, risalite indomite e poi di nuovo giù, tormentato da continui infortuni. Bella disponibilità con tifosi e addetti ai lavori, senza rinunciare a qualche intemperanza in campo, insomma un personaggio naturalmente amato. Dopo la finale all’Australian Open 2006 con Roger Federer a 21 anni ancora da compiere, arriva l’ingresso nella top-ten e il best ranking al n.8 nell’Agosto dello stesso anno. A quel punto, il suo coach Patrick Mouratoglu (che giusto un anno fa qui a Parigi ci disse in esclusiva la sua sul ritorno di Serena, che esordisce proprio oggi sullo Chatrier contro Kristyna Pliskova) lo spronò ad andare avanti a testa bassa, con preparazione scientifica: “Tranquillo Patrick, sono convinto di potermi gestire, non c’è bisogno di proseguire in modo così duro tutti i giorni”. La collaborazione tra i due terminò in quel momento – ça va sans dire – e dall’anno successivo Marcos sparì per sempre dalla top-10…

Gli infortuni però hanno pesato molto di più della “voglia di autogestirsi” e ogni volta che ricapitano suonano come una conferma di un destino beffardo ma inesorabile. Ieri, contro il colombiano Santiago Giraldo, era avanti 6-3 4-3, quando un banale movimento a gioco fermo ha portato a un crack tanto inatteso quanto letale. Di punto in bianco si è messo a piangere ed ha chiamato il fisio, ma raggiunta la sedia dopo poco ha capito che non poteva più riprendere, mimando in modo inequivocabile l’infortunio. Potrebbe essere stato il suo ultimo Roland Garros e di certo uno come lui non meriterebbe un epilogo come questo.

Marcos Baghdatis – Roland Garros 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

L’immagine in testa all’articolo racchiude un momento topico dello sport: Baghdatis si tiene la gamba sinistra infortunata, con gli occhi chiusi ma rivolti al cielo, verso cui si rivolge chiedendo invano perché debba subire tutto questo,  a metà tra dolore fisico e incredulità. Vicino, in piedi, il suo avversario cerca di sincerarsi delle sue condizioni, perfettamente consapevole della sua impotenza. Può solo suggerire al cipriota: “Torna nella tua isola Marcos, riposati, ci rivediamo qui l’anno prossimo”.

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